lunedì 29 gennaio 2018

La desertificazione delle montagne continua. Nuovi sfollati per legge. Intanto Cerisicoli taglia nastri.



Non può essere semplice pressappochismo. Non può essere semplice incapacità. Siamo, con ogni evidenza, davanti a un disegno preciso, e lo stiamo denunciando da oltre un anno, un disegno che punta alla desertificazione della zona montana in cui il terremoto è stato soltanto un fortuito ma formidabile aiuto. L’ennesima dimostrazione della volontà di spopolare il territorio dei Sibillini è data dal cosiddetto decreto “salvapeppina”, che stabilisce in maniera inequivocabile come tutti quei terremotati che si sono creati i presupposti per rimanere sul territorio con mezzi propri e senza attendere le lungaggini burocratiche siano destinati a diventare sfollati a loro volta e loro malgrado.
La legge stabilisce infatti i criteri per i quali le unità abitative di emergenza procuratesi in autonomia dagli stessi terremotati possano essere portate in sanatoria. Vi ricadono le varie casette prefabbricate ma anche le case mobili e tutte le strutture provvisorie installate autonomamente. I requisiti sono quasi impossibili da rispettare, tra l’altro nemmeno le SAE dello Stato li rispettano, ma non c’è nemmeno il tempo per poter preparare la documentazione per sanare le strutture, scadendo il termine il 31 gennaio prossimo.
C’è anche un ulteriore dato che testimonia come si voglia svuotare il territorio: chi portasse in sanatoria le strutture acquistate in proprio dovrà rinunciare al contributo per autonoma sistemazione. Non c’è una spiegazione logica a questo, perché se un terremotato ha diritto alla CAS andando a pagare l’affitto da qualche parte, non si capisce perché lo stesso diritto decada per chi, magari, ha preso un finanziamento per pagarsi la propria casetta e faceva conto proprio sul CAS per pagare le rate. È evidente la finalità vessatoria della norma.
Nel frattempo l’immarcescibile tagliatore di nastri compulsivo, Luca Ceriscioli, tra una sedia tirata al collega Ricci e un impegno da Presidente della Regione Marte, trova il tempo per inaugurare le nuove SAE di Treia. Otto casette otto, arrivate con un ritardo spaventoso, ma meritevoli di tanta attenzione istituzionale. Intanto creiamo nuovi sfollati.

Luca Craia

L’incomprensibile autolesionismo di Berlusconi. Il Fermano ha bisogno di rappresentanza politica.



L’esclusione di Remigio Ceroni dalle liste di Forza Italia per le prossime elezioni politiche per lasciare spazio a un candidato, per quanto di prestigio, comunque estraneo al territorio del collegio elettorale, è l’ultimo triste episodio della faida interna al partito, una lotta intestina tra i due esponenti di spicco, Ceroni, appunto, e Jessica Marcozzi, una lotta che dura da tempo e che sembra essere stata vinta dalla Marcozzi. Il problema è che tutto questo rischia di rivelarsi una vittoria di Pirro perché, in questo modo, si è tolta rappresentatività politica al territorio, con un autolesionismo inspiegabile che, comunque, già da tempo contraddistingue l’operato politico della Capogruppo forzista al Consiglio Regionale.
L’episodio, però, denuncia come la rappresentatività dei territori sia di scarsa importanza per l’attuale sistema elettorale ma anche e soprattutto quanto poco sia democratica sia la legge che la formazione delle Camere che ne conseguirà. I candidati che si profilano per il Fermano sono scarsamente rappresentativi del territorio, fatta eccezione dei Cinque Stelle la cui esponente principale è poco conosciuta e, quindi, difficile da inquadrare. Per quanto riguarda il PD, i due candidati espressione della politica locale, Petrini e Verducci, sono veterani del Parlamento che, nonostante gli anni di presenza sugli scranni, pochissimo di positivo hanno prodotto per il Fermano e le Marche in genere, lasciando il predominio regionale nelle mani quasi esclusive delle province del nord.
A questo punto c’è da augurarsi che spuntino candidature, che pure sembrano probabili, che possano avere un buon radicamento col territorio, prescindendo dall’appartenenza politica. Penso, per esempio, al montegranarese Lucentini che, qualora fosse confermato, potrebbe rappresentare un buon legame con l’ambito locale. È ovvio che, specie nelle elezioni politiche, conta molto lo schieramento, ma in questo particolare frangente, dove la nostra Regione, specie nell’area picena, soffre particolarmente gli effetti della crisi economica a cui si sono aggiunte le conseguenze del terremoto, è necessario tenere anche in considerazione la rappresentatività dei candidati, per quel poco che ci è concesso scegliere.

Luca Craia

L’ASSIPROMOS cerca spazi per la ping pong therapy. Un progetto per la salute e la socialità.


“Molte persone, specie i più giovani, vivono oggi una crisi di identità, un'insicurezza, una fragilità e una vulnerabilità. Platone affermava : Si può scoprire di più una persona in un'ora di gioco che  in un anno di conversazione” Lo afferma Tina Santini, segretario provinciale per Fermo dell’Associazione  Italiana promozione sociale Assipromos che ha sede a Montegranaro e fa capo alla Federazione  Nazionale Agricoltura Sindacale Autonoma (FNA) presieduta da Giovanni Battista Mariani. L’associazione promuove iniziative e progetti sportivi ed educativi che coinvolgono bambini, giovani e famiglie con lo scopo di creare occasioni di confronto e integrazione. Occorre “far ritrovare alla nostra società il tempo che nel panorama attuale sta diventando elemento prezioso quanto raro” dichiara la Santini, “di questo fatto ne risentono soprattutto i giovani, spesso lasciati a gestirsi da soli senza un’opportuna guida genitoriale”.
Questo accade perché siamo troppo presi da altri eventi quali il lavoro, la palestra, lo shopping, la spesa, la televisione e non ultimo Internet” spiega. “La conseguenza più evidente di questo atteggiamento è l'allontanamento dei ragazzi e la perdita di certi valori importanti come mangiare tutti insieme, essere distratti dal computer o il cellulare, andare di fretta. Insomma viviamo a pieno la cultura dei fast-food che ci ritroviamo poi anche nei nostri modelli educativi”.
I progetti fin qui proposti e realizzati dall’Assipromos sono “La Ceramica”, in collaborazione con le scuole e il Comune di Monte San Pietrangeli e, nel comune di Montegranaro,  la "Ping Pong Terapy". In particolare, il progetto “Ping Pong Therapy” è importante perché è “un’occasione per far  ri-educare quel rapporto umano tra figli e genitori e nipoti e nonni,  facendoli divertire giocando”. Purtroppo per questo progetto servono spazi per installare le attrezzature da gioco e non sempre è facile reperirli.  Recentemente “abbiamo tentato con uno dei centri sociali del comune di Porto Sant'Elpidio dove purtroppo non hanno accolto la nostra richiesta” dice con rammarico la Santini, “peccato perché poteva essere un sito ideale per iniziare questo cammino e magari poterlo integrarlo coinvolgendo tutte le persone anziane  che sono sole in casa e  portarle in questi siti per farle sentire vive”.
Difficoltà non insormontabili, quelle esposte dalla segretaria di Assipromos, difficoltà che si superano con la buona volontà e la comprensione delle finalità del progetto. La speranza è che le istituzioni locali capiscano l’importanza di questo progetto e ne sostengano la realizzazione. Il ping pong, oltre a essere disciplina di grande valore sociale, è anche un ottimo allenamento per mente e spirito. Inoltre recentemente sono stati riconosciuti a livello scientifico importanti riflessi positivi della pratica di questo sport nella terapia per gli stadi di Alzheimer e per l'assistenza al trattamento per chi soffre di demenza senile.

Luca Craia