venerdì 17 novembre 2017

INCREDIBILE! Brian Adams a Montegranaro, e il Sindaco non si arrabbia.



Brian Adams è stato a Montegranaro. No, dico: Brian Adams, mica Gatto Panceri. È stato a Montegranaro a comprarsi le scarpe, è passato in un calzaturificio come un turista qualsiasi e non se ne è accorto nessuno. È gravissimo, almeno credo. Nel senso che, quando venne Sgarbi e lo accompagnai a Sant’Ugo, venne fuori una questione di stato, con Sindachessa e Giunta inviperiti per il reato di lesa maestà commesso in quanto nessuno li aveva avvisati dell’illustre visita. 

Ne hanno detta di ogni, sono andati sul giornale, sono diventato un nemico pubblico, non so se numero uno, due o tre. E adesso? Arriva Brian Adams – no, dico: Brian Adams, mica Clementino – e nessuno avvisa la Sindachessa? Ma che siete matti? Qua si rischia il plotone di esecuzione. O forse no, non c’era l’opposizione insieme a Brian Adams, mi pare di capire. Quindi, forse, il reato non si configura.

Luca Craia

giovedì 16 novembre 2017

Beni culturali ecclesiastici del terremoto: ora ci pensa il Miur. E poi?



Se per certi versi la risposta del sottosegretario al Miur, Vito De Filippo, data a un’interrogazione presentata dalla deputata marchigiana PD, Irene Manzi, è tranquillizzante, per altri crea innegabilmente qualche inquietudine. La Manzi aveva sollecitato un intervento del Mibact per la salvaguardia dei beni ecclesiastici trasferiti dalle loro sedi naturali a causa del sisma e collocate dalle diocesi in depositi spesso non corrispondenti ai minimi requisiti per una conservazione efficace e duratura. Una preoccupazione condivisibile, perché il rischio di perdere importanti tesori d’arte scampati al sisma a causa di una cattiva conservazione esiste ed è elevato.  Il sottosegretario afferma che l’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro sta già lavorando in sinergia con gli uffici periferici del Mibact per la progettazione e l’installazione di scaffali, box e strumenti di controllo del microclima, per poter ricollocare i beni recuperati in una situazione di sicurezza controllata.
A parte la perplessità circa la capacità concreta di intervento degli uffici periferici, le soprintendenze regionali, già da tempo depauperate di uomini e risorse, le perplessità riguardano sia i tempi di intervento che, visti i mezzi in campo e la mole delle opere su cui intervenire, non possono essere certo brevi, sia il futuro di queste opere. Dovrebbe essere stabilito fin d’ora l’obbligo di ricollocazione adeguata, preferibilmente nel contesto originale o, comunque, in uno spazio adeguato e fruibile dal pubblico.
Le opere ecclesiastiche hanno la caratteristica di essere collocate nei luoghi originari, chiese e edifici sacri. Spesso non sono fruibili perché i luoghi di conservazione sono chiusi, non sono organizzati per accogliere visitatori, e la loro fruizione è preclusa al pubblico. Il recupero di queste opere dovrebbe prevedere anche la loro futura fruibilità in modo tale da farle diventare esse stesse volano di quella ripresa economica che, nelle zone terremotate, passa necessariamente attraverso il turismo naturalistico e culturale.
Per questo motivo è necessario che, nell’opportunità per i ministeri competenti di intervenire per salvaguardare la conservazione delle opere, si preveda fin d’ora quale debba essere il loro futuro, che certamente non può essere quello di una esposizione in chiese e palazzi chiusi al pubblico e tantomeno nella consueta catalogazione dei musei statali che conserva un enorme patrimonio culturale stivato in casse nei depositi.

Luca Craia

Spostano la scuola da una non sicura a una che non si sa se sia sicura



È paradossale quello che sta avvenendo con la scuola a Montegranaro, e ancor più paradossale è il fatto che, a tirare le fila di un procedimento totalmente illogico sia proprio un’insegnante che dovrebbe avere a cuore più di chiunque altro la sicurezza dei bambini che vanno a scuola. Si partirà presto, si spera ad anno nuovo, salvo ulteriori ritardi che ci auguriamo non si verifichino mai più, con i lavori di adeguamento sismico della scuola di Santa Maria.
L’adeguamento sismico viene effettuato in quanto lo studio di vulnerabilità sismica svolto sulla struttura ha rivelato quanto questa fosse rischiosa. L’adeguamento riporterà l’edificio all’interno dei parametri di legge, pur non rendendolo sicuro al 100%. Il paradosso risiede nei tempi e nei modi del trasferimento. Si poteva intervenire in estate, a scuole chiuse, evitando problemi e, soprattutto, ulteriori rischi per i bambini. Invece si è procrastinato e si va ad effettuare i lavori in pieno anno scolastico. Per farlo occorre spostare i bambini presso un’altra struttura.
Ebbene, questa struttura non è mai stata oggetto di studi di vulnerabilità sismica, quindi non sappiamo se sia sicura, più sicura, meno sicura di quella di Santa Maria. In questo modo credo si espongano i bambini a un ulteriore rischio, rischio che, del resto, è corso da tutti gli studenti montegranaresi in quanto gli studi di vulnerabilità non sono stati svolti in nessuna delle strutture comunali. Una situazione preoccupante che si sta gestendo con eccessiva leggerezza.

Luca Craia