Siamo quasi giunti all’ottavo anno di vita de L’Ape
Ronza. Sono passati otto anni,
che non sono pochi, da quel 17 luglio 2009 e sono accadute tante cose da allora. Cominciai a scrivere
il blog per focalizzare l’attenzione sul centro storico di Montegranaro, poi la
“missione” si è allargata perché, quando uno scrive di problemi, non può
fermarsi solo a una parte degli stessi. “Scopo
di questo blog è appunto quello di segnalare stimolare e pungolare se
necessario al fine di vedere finalmente un’inversione di tendenza nella
considerazione di chi ci amministra nei confronti del centro storico”,
recita il primo post. E da allora ho cercato di farlo sempre, ogni giorno.
L’ho fatto con la passata amministrazione, con
scontri anche aspri alternati a dialoghi costruttivi. L’ho fatto nei primi tre
anni dell’attuale amministrazione senza mai riuscire, però, a dialogarci,
ottenendo invece un ostinato tentativo di discredito e di partigianeria
contraria che si è tradotto spesso in attacchi mediatici abilmente pilotati. È un
modo di far politica tipico, ben noto e qualificato, che punta alla distruzione
anche personale dell’avversario, nel suo isolamento, nella totale incapacità di
utilizzare costruttivamente la critica. Un modo di far politica estremamente
dannoso, pericoloso, che divide e distrugge e che porterà un sacco di
conseguenze negative sul paese, riconsegnandolo, a fine mandato, sbriciolato e
diviso.
C’era da aspettarselo ma non me lo aspettavo, tanto
che, in campagna elettorale, questo blog è stato molto “amichevole” con coloro
che, poi, vinsero le elezioni. Comunque, nonostante tutto, nonostante le abili
manipolazioni da parte di assessori più attenti al ruolo di capopopolo che a
quello di amministratore, si va avanti. E mettiamo una crocetta pure sull’ottavo
anno di attività. Ancora ci siamo, ancora si resiste, per quanto non facile,
per quanto, dietro a un blog, c’è sempre una persona e le persone, quando
vengono ferite, sanguinano.
Dice: ma chi te lo fa fare? È una bella domanda, alla
quale non so rispondere. C’è solo questo bisogno di esternare il pensiero, di
condividerlo, di evidenziare quello che per me è giusto o sbagliato. Questo fa
un blog, e non sempre ci prende. Ma ci si prova lo stesso. Lo scopo è quello
che è scritto nel primo articolo “stimolare e pungolare”. Qualcuno lo capisce
e, anche se talvolta infastidito dal pungolo, alla fine lo apprezza. Altri non
ci riescono. Pazienza. L’idea, comunque, è di andare avanti per altri otto anni
e, se ce la facciamo, altri otto ancora e ancora otto e poi otto. E se a
qualcuno la cosa dà fastidio ce ne faremo una ragione.
Luca Craia