lunedì 3 luglio 2017

Otto anni di Ape



Siamo quasi giunti all’ottavo anno di vita de L’Ape Ronza. Sono passati otto anni, che non sono pochi, da quel 17 luglio 2009 e sono accadute tante cose da allora. Cominciai a scrivere il blog per focalizzare l’attenzione sul centro storico di Montegranaro, poi la “missione” si è allargata perché, quando uno scrive di problemi, non può fermarsi solo a una parte degli stessi. “Scopo di questo blog è appunto quello di segnalare stimolare e pungolare se necessario al fine di vedere finalmente un’inversione di tendenza nella considerazione di chi ci amministra nei confronti del centro storico”, recita il primo post. E da allora ho cercato di farlo sempre, ogni giorno.
L’ho fatto con la passata amministrazione, con scontri anche aspri alternati a dialoghi costruttivi. L’ho fatto nei primi tre anni dell’attuale amministrazione senza mai riuscire, però, a dialogarci, ottenendo invece un ostinato tentativo di discredito e di partigianeria contraria che si è tradotto spesso in attacchi mediatici abilmente pilotati. È un modo di far politica tipico, ben noto e qualificato, che punta alla distruzione anche personale dell’avversario, nel suo isolamento, nella totale incapacità di utilizzare costruttivamente la critica. Un modo di far politica estremamente dannoso, pericoloso, che divide e distrugge e che porterà un sacco di conseguenze negative sul paese, riconsegnandolo, a fine mandato, sbriciolato e diviso.
C’era da aspettarselo ma non me lo aspettavo, tanto che, in campagna elettorale, questo blog è stato molto “amichevole” con coloro che, poi, vinsero le elezioni. Comunque, nonostante tutto, nonostante le abili manipolazioni da parte di assessori più attenti al ruolo di capopopolo che a quello di amministratore, si va avanti. E mettiamo una crocetta pure sull’ottavo anno di attività. Ancora ci siamo, ancora si resiste, per quanto non facile, per quanto, dietro a un blog, c’è sempre una persona e le persone, quando vengono ferite, sanguinano.
Dice: ma chi te lo fa fare? È una bella domanda, alla quale non so rispondere. C’è solo questo bisogno di esternare il pensiero, di condividerlo, di evidenziare quello che per me è giusto o sbagliato. Questo fa un blog, e non sempre ci prende. Ma ci si prova lo stesso. Lo scopo è quello che è scritto nel primo articolo “stimolare e pungolare”. Qualcuno lo capisce e, anche se talvolta infastidito dal pungolo, alla fine lo apprezza. Altri non ci riescono. Pazienza. L’idea, comunque, è di andare avanti per altri otto anni e, se ce la facciamo, altri otto ancora e ancora otto e poi otto. E se a qualcuno la cosa dà fastidio ce ne faremo una ragione.

Luca Craia

sabato 1 luglio 2017

Comunque Silenzi ha ragione. Nessuno si preoccupa della droga.




Ieri sera ho preso un po’ in giro l’ex Vicesindaco di Civitanova, Giulio Silenzi che, in un post sul suo profilo Facebook, esponeva la sua preoccupazione derivante dal ritrovamento di un’imbarcazione stracarica di marijuana. Il motivo della presa in giro era dovuto alla posizione ambigua tenuta dal partito di Silenzi, il PD, circa l’uso delle cosiddette “droghe leggere” che, fossero legalizzate, renderebbero vana ogni preoccupazione di Silenzi.
Devo però dire che condivido in pieno la riflessione del politico sangiustese. Se sulla spiaggia di Porto Recanati si arena una barca con quintali di erba, quell’erba era presumibilmente destinata al mercato locale, quindi quello civitanovese e di tutto il circondario. È quindi abbastanza evidente, ma lo sapevamo già, abbiamo solo un ulteriore prova, che nella nostra zona c’è un fiorente mercato di stupefacenti.
È quindi curioso, diciamo così, al di là delle considerazioni su Silenzi che, comunque, era amministratore fino alla scorsa settimana, che le amministrazioni pubbliche locali non si pongano minimamente il problema, anzi, in qualche caso lo neghino. Ora, non vorrei ricondurre il dibattito sul tema della definizione di droga leggera o droga pesante o sull’opportunità di legalizzare l’uso e la vendita di queste sostanze. Il punto fermo è che la legge le definisce, attualmente, come sostanze illegali e, come tali, ne va contrastata la diffusione.
Sappiamo tutti molto bene, in primis le forze dell’ordine, quanto queste sostanze siano diffuse nei nostri paesini e sappiamo, per esempio, che Montegranaro rappresenta uno dei punti nevralgici del mercato. La prova consiste nelle frequentissime risse tra spacciatori, tutte più o meno inquadrabili nell’ambito dell’ambiente dello spaccio. Sarebbe quindi opportuno che chi amministra si ponga il problema e apra immediatamente un ventaglio di opzioni per contrastarlo. Invece assistiamo al nulla assoluto e, in questo, Silenzi ha perfettamente ragione.(Foto Picchio News)

Luca Craia

Affitto alle stelle per l’Ufficio Ricostruzione. Ma poteva essere gratis.



Luca Ceriscioli e Cesare Spuri

54.000 Euro all’anno per sei anni non sono bruscolini, anche per un locale di 1436 metri quadrati, specie se quel locale non sta lungo il corso di Civitanova Marche ma al bordo del lago di Caccamo, in un posto dove non credo gli affitti siano carissimi e dove mi pare abbastanza difficile, in tempi di crisi, affittare facilmente un locale di tale mole. Eppure Cesare Spuri ha firmato un contratto che vale 324.000 Euro per dare una sede all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione del sisma del 2016.La notizia arriva da Cronache Maceratesi.
Sono tanti soldi, anchese si pensa che si poteva avere una sede a Camerino completamente gratis, presso l’Unione Montana, locali offerti a più riprese sia dal Presidente della stessa, nonché Sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, sia dallo stesso Sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui.
Ma si è preferito scegliere i locali di Caccamo, di proprietà del Signor Remo Battellini di Belforte del Chienti che, evidentemente, è un abile venditore e deve aver convinto Spuri a optare per la forse più salubre aria del lago. Con un passivo, però, di 324.000 Euro a carico dei cittadini.

Luca Craia