martedì 30 maggio 2017

Montegranaro e l’IMU alle stelle. La pezza è peggio del buco. Paghiamo troppo. Punto.




Ce l’avevano pronto nel cassetto, in piazza Mazzini, il comunicato stampa per mettere una pezza alla diffusione dei dati ufficiali relativi a quanto di paga realmente di IMU nei Comuni del fermano. Montegranaro, in questa classifica particolare in cui tutti sarebbero più che felici di essere ultimi, spicca in vetta surclassando tutti gli altri paesi della Provincia di Fermo avendo il gettito IMU pro capite più alto di tutti. Sono dati pubblici, quindi anche in Comune ce li avevano. Ma se li tenevano da parte, sperando che nessuno li divulgasse. Speranza vana: stamattina erano sul Corriere Adriatico, giornale abitualmente molto amichevole con l’Amministrazione Mancini ma che, almeno questa volta, deve aver ceduto alla tentazione di dare una notizia succulenta.
Oggi pomeriggio, a rotative ancora calde, esce il comunicato che spiega. E che ci spiega? Ci spiega che la cifra pro capite è troppo alta e non corrisponde al vero perché, in realtà, si riferisce soltanto al totale dei contribuenti che pagano. Ma, siccome non tutti i contribuenti pagano, la cifra pro capite diminuirebbe in funzione del numero totale dei contribuenti, paganti e non paganti. Però anche gli altri Comuni avranno contribuenti che non pagano, quindi la classifica, probabilmente, si sposterebbe di poco. In ogni caso le cifre sono elevate e doppie rispetto alla media nazionale. Se anche teniamo per buone le spiegazioni dell’amministrazione comunale, la cifra rimane sempre ben al di sopra della media nazionale. Quindi paghiamo troppo, c’è poco da fare.
Fa ridere la spiegazione del Comune? Sì, più o meno. Ma non fanno ridere i ruoli da pagare. Quindi, anche il tentativo di farci divertire, voluto o capitato, è miseramente fallito.

Luca Craia

Terremoto. Nel cratere prezzi alle stelle. Si specula sulla disgrazia.




Ci sono sfollati che si sono adattati a vivere lontano da casa, in strutture ricettive a volte nemmeno attrezzate per lavorare in inverno e, comunque, non paragonabili col comfort di un’abitazione, e ci sono sfollati che hanno cercato di tornare, magari approfittando dei contributi per autonoma sistemazione, in modo di avere un’esistenza dignitosa e meno deprimente, dopo aver subito lo choc del terremoto.
Vi sottopongo lo sfogo di una donna di Camerino, affidato a un post da lei pubblicato nel gruppo Facebook “Terremoto Centro Italia”. Vi invito a leggerlo perché è molto indicativo di quello che sta accadendo nel cratere:
con il terremoto del 26 ottobre, io e la mia famiglia abbiamo perso la casa e tutti i nostri ricordi e i sacrifici di una vita. Sono di Camerino provincia di Macerata, subito dopo il terremoto siamo stati in un centro accoglienza, poi costretti ad andare in albergo lungo la costa in un villaggio turistico, dopo due mesi io e i miei genitori siamo scappati, vivere in quella maniera era veramente umiliante, scaldarci con i fornelli era veramente troppo. Poi grazie ad una mia amica sono riuscita a trovare una casa a Montegranaro provincia di Fermo. Vi sto scrivendo per dirvi a che punto sono arrivati i costi e gli affitti nelle nostre zone. Un appartamento a Castelraimondo non ammobiliato tra le 600/700 € di affitto, scandaloso e vergognoso. Costo di nuove case ancora da costruire € 2500,00 al mq a Camerino. Costruzione di casette in legno zona Camerino in fase di progettazione € 2300,00 al mq (detta dal costruttore prezzo scontato)”.
Non posso sapere se la situazione descritta in questo post sia generale o riferibile solo a casi ben definiti, fatto sta che, mi pare evidente, esistono diversi modi di fare sciacallaggio. Credo che la situazione descritta dalla protagonista di questa storia sia ben al di là di quella che è una normale speculazione commerciale. Ritengo che tra lo sciacallo classico, che approfitta delle disgrazie altrui per intrufolarsi nelle case a rubare, e il comportamento di imprenditori e privati che lievitano i prezzi degli immobili all’interno del cratere approfittando di quanto accaduto, ci sia davvero poca differenza. Sono situazioni che andrebbero controllate, occorrerebbero regole precise per evitarne l’insorgere. Intanto, comunque, come spesso accade, c’è chi si arricchisce sulle disgrazie altrui.

Luca Craia

Situazione accoglienza delle persone delle aree colpite dal sisma presso le strutture ricettive delle Marche: l'assessore regionale fa lo scaricabarile.



Elena Leonardi (Fratelli d'Italia): la Regione ha scaricato le responsabilità sulle strutture ricettive – va tutelata la dignità delle famiglie ancora ospitate.
 
L'Assessore Pieroni e il Presidente Ceriscioli
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Gruppo Consiliare di  Fratelli d'Italia -  Regione Marche.
Durante il Consiglio Regionale di oggi, dedicato alla situazione del terremoto, è stata discussa anche l'interrogazione della Capogruppo Elena Leonardi sulla situazione dell'accoglienza delle persone delle aree colpite dal sisma presso le strutture ricettive delle Marche. La Leonardi chiedeva spiegazioni in merito al fatto che i contratti stipulati tra Regione e strutture ricettive della costa devono essere rinnovati tenuto conto del perdurare dell'emergenza terremoto ma al contempo garanzie certe devono essere fornite ad albergatori e gestori di camping che hanno aperto la stagione balneare.
La capogruppo di Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale chiedeva se il contratto previsto tra la Regione e le strutture ospitanti garantisce la permanenza dei terremotati fino a dicembre 2017, altra questione sollevata dalla Leonardi è di sapere quali interventi concreti ed immediati la Regione intende porre in essere per far si che gli sfollati rimangano sino all’arrivo dei moduli abitativi medesimi. Altra domanda posta all'assessore regionale al Turismo era quella sulle tempistiche previste dalla Regione Marche in merito alla collocazione dei moduli abitativi nei luoghi colpiti dal sisma, risposte che i terremotati attendono da tempo.
Tutte domande inevase dall'assessore Regionale Moreno Pieroni, il quale, anche in rappresentanza dell'intera Giunta non ha dato risposte concrete ed operative effettuando uno scaricabarile verso le strutture ricettive.
Un pò da Ponzio Pilato, la Regione non ha fornito risposte sulle situazioni di disagio che hanno vissuto e stanno vivendo soprattutto anziani spostati più volte e spesso costretti a convivere con altre persone nella medesima stanza. Come si fa a dire che le persone si sono spostate "motu proprio"? Si erano create delle piccole comunità che sono state più volte smembrate e al contempo la proroga della clausola contrattuale con le strutture ricettive non è stata effettuata.
La Leonardi riflette sul fatto che la dignità di queste persone meritava molto di più, nella risposta dell'assessore Pieroni si capisce l'affermazione "noi non mandiamo via nessuno, ci penseranno le strutture ricettive".
Una situazione gestita male con sovrapposizioni che invece di soluzioni hanno incrementato i problemi.
Si è data la responsabilità al Settore Turismo nel gestire una situazione emergenziale che necessitava di forze "ad hoc"; la realtà è che all'inizio sono state fatte promesse contrapposte sia agli sfollati, cui erano state promesse le casette in primavera, sia agli albergatori cui era stata garantita la possibilità di fare la stagione turistica.