Smisero di funzionare così, di
botto. Era mattina presto quando i social network di tutto il mondo si
piantarono contemporaneamente. Uozzappe non mandava né riceveva messaggi.
Feisbucche non caricava più immagini e non funzionavano più i mipiace.
Istagramme mostrava solo rettangoli neri. La gente andò nel panico. Non potendo
più seguire i propri comportamenti social abituali, cominciarono tutti a fare
cose strane.
Il salutatore mattutino aprì la
finestra e urlò il suo buongiorno al mondo. Il vicino lo mandò a fanculo.
Il chattatore alla guida alzò gli
occhi, vide la strada e si spaventò a morte.
Lo speditore di poke random diede un
buffetto alla moglie. La moglie lo picchiò.
Il cliccatore di mipiace andò al supermercato,
comprò un pennarello e scrisse “mi piace” su tutti i cartellini dei prezzi. Il
direttore del supermercato lo picchiò.
La trascrittrice colta di aforismi
aprì un libro a caso, trovò una bella frase e fece copia e incolla, rimanendo
appiccicata con le dita alla pagina.
Il condivisore di post aprì la
cassetta della corrispondenza del vicino e provò a condividerne il contenuto,
distribuendo bollette a destra e a manca.
Il commentatore di post si mise a
litigare col televisore e lo ruppe con una testata.
L’odiatore a prescindere prese a
pugni lo specchio del bagno, poi quello della camera e infine quello dell’ingresso.
Totalizzò otto punti di sutura alla mano e una quantità incalcolabile di anni
di guai.
Il seduttore seriale andò a trovare
una sua amica virtuale e scoprì che aveva i baffi.
La principessa del castello aprì la
porta a uno dei suoi amanti virtuali e scoprì che non ce l’aveva grosso come diceva
e non era nemmeno così bravo a usarlo.
I ragazzi del gruppo dei tifosi
della Lanerossi Vicenza si ritrovarono davanti al campo sportivo e picchiarono
uno col giubbotto bianconero.
Le ragazze del gruppo delle amiche
carissime scesero in strada, si incontrarono e non si salutarono.
Tutti andarono in piazza in cerca
dei propri duemilaquattrocentododici amici e la trovarono piena di gente che
non conoscevano.
In piazza, Gianfulvio fece una
battuta spiritosa ma, invece di ricevere i suoi soliti venticinque mipiace, fu
picchiato selvaggiamente.
Elena mostrò una generosa scollatura
ma, invece di ricevere i consueti quattromilasettecentoventotto mi piace,
ricevette un sacco di botte da una mandria di mogli inferocite.
C’era molto rumore in piazza finchè,
a un certo punto, si sentì il suono di una notifica di Feisbucche. Tutti
ammutolirono e guardarono lo schermo del loro smartphone, scoprendo che i
social network avevano ripreso a funzionare. In piazza cominciò a sentirsi solo
il suono delle notifiche. Tutti tornarono a casa a testa china. Uno si fece un
selfi. Per terra rimase la cover stropicciata di un telefono. Chissà chi l'aveva persa.
Luca
Craia