Componenti della stessa famiglia
mandati verso destinazioni diverse, comunità sparpagliate, pochi giorni per
recarsi verso le nuove destinazioni. Questo è quello che sta accadendo agli
sfollati sulla costa marchigiana, nonostante solo due giorni fa ci sia stato l’incontro
tra i rappresentanti dei comitati e la Regione, al termine del quale l’assessore
al turismo, Moreno Pieroni, dichiarava “nessuno sarà forzosamente spostato dal
luogo in cui attualmente è ospitato e la Regione Marche si attiverà per
sensibilizzare ulteriormente i titolari delle strutture”. Sono bastate poche
ore perché l’assessore venisse contraddetto dai fatti.
Intanto sale la tensione: la gente è
esasperata, è una situazione inaccettabile, disumana. Il Sindaco di Pieve
Torina, Alessandro Gentilucci, ha fatto sapere, tramite un rappresentante dei
comitati, che “nessuno si deve muovere da proprio attuale alloggio” e che, se
qualcuno si permettesse di fare azioni forzose, si chiami immediatamente il
sindaco stesso.
Il problema fondamentale è che, a
questo punto, mancano gli interlocutori, visto che neanche la Regione è in
grado di dare una parola che sia attendibile. La situazione sta degenerando,
anche perché si scontrano le esigenze degli albergatori, che sarebbero comunque
tenuti a mantenere gli sfollati nelle loro strutture ancora a lungo,
compromettendo sì la stagione turistica, ma avendo fin qui lavorato in periodi
altrimenti morti, e quelle legittime, umane e condivisibilissime, più che esigenze,
diritti, degli sfollati che vengono sballottati come merce. A causare tutto
questo l’inefficienza della macchina amministrativa e politica che, in sei
mesi, non è riuscita a organizzare alcunché, a partire dallo sgombro delle
macerie all’impianto dei moduli abitativi.
Siamo di fronte a un’autentica
tragedia e nessuno se ne assume le responsabilità. Qui ci sono comunità
disgregate, famiglie disintegrate, umanità ferite dall’incapacità di chi
gestisce la cosa pubblica e nessuno è in grado di dare risposte. Credo che, a
questo punto, i vertici di Ancona dovrebbero trarre qualche conclusione circa
il proprio operato e prendere decisioni sul loro stesso ruolo, visto il totale
fallimento dello stesso.
Luca
Craia