venerdì 28 aprile 2017

26.000.000 in giardinaggio. Intanto la giungla cresce. Una debacle ambientale.



Una debacle, non so come altro definire il risultato conseguito dall’assessorato all’ambiente a guida Roberto Basso. Una debacle senza pari, che parte dal sistema di raccolta con bidoncino che presenta un impatto estetico inqualificabile, con il paese tempestato di scatoloni di plastica colorati a volte fino a sera, e arriva con le erbacce che si stanno impadronendo di strade e marciapiedi creando quasi uno scenario post-atomico. In mezzo c’è la profonda sporcizia in cui versa Montegranaro, grazie all’inciviltà e, consentitemelo, alla delinquenza di alcuni concittadini ma anche alla mancata vigilanza e applicazione del regolamento comunale. Vale la pena ricordare che quel regolamento fu approvato alla vigilia della pausa augustea del 2016 con una fretta inspiegabile e senza dare il tempo materiale ai Consiglieri Comunali di studiarne dettagliatamente il contenuto e formulare eventuali emendamenti. Il tutto per farlo poi restare lettera morta.
Oggi l’Amministrazione Mancini emana una determina per contrarre un servizio esternalizzato per la cura del verde pubblico. Costerà alla collettività circa 26.000 Euro all’anno e, ovviamente, l’incarico viene conferito senza bando, come si usa fare a Montegranaro per la salvaguardia dell’interesse pubblico. Il servizio viene esternalizzato a causa dell’ “esiguo numero di personale e della scarsità di mezzi meccanici adeguati”. Insomma: dopo aver speso circa cinque milioni di Euro per il servizio di raccolta differenziata che doveva prevedere altre prestazione che, nell’arco del primo anno, non sono state fornite, ora si spendono altri soldi pubblici per mantenere in maniera decorosa il paese. Insomma, una sconfitta sotto ogni aspetto, per una politica ambientale costosa e, finora, fallimentare. E sono già tre anni di governo.

Luca Craia

Quattro posti in meno in viale Gramsci. Crescono i disagi per residenti e commercianti



Proseguono incessanti i lavori di rifacimento del “look” di viale Gramsci. SI è lavorato anche di domenica e, addirittura, il 25 aprile per poter fare in tempo a terminare il primo stralcio dei lavori per Veregra Street, alla faccia dei diritti dei lavoratori e del rispetto per lo Stato e le sue celebrazioni. Andando avanti i lavori si sapeva che sarebbero cresciuti i disagi per i residenti e i commercianti. E, infatti, ecco altri quattro posti auto che se ne vanno con un’apposita ordinanza.
Si tratta dei posti adiacenti l’attraversamento pedonale centrale del viale, sul lato dei giardini. Serve spazio alla ditta per mettere i materiali del cantiere e, ovviamente, lo si prende dov’è, non si potrebbe fare altrimenti. Disagi che crescono, quindi, ma che erano ampliamente noti ai commercianti che si sono più volte incontrati con l’Amministrazione Comunale e che si erano detti tutto sommato soddisfatti. Discorso diverso per i residenti che subiscono il tutto senza mai essere stati ascoltati, incontrati, consultati. Alla faccia della partecipazione.
Quattro posti in meno non sono un dramma, specie a Montegranaro dove la gente è abituata ad arrangiarsi, tanto nessuno controlla e sanziona. Vedremo altre macchine parcheggiate in mezzo alla rotatoria in fondo al viale, per i vialetti, sopra i marciapiedi e, magari, sulla chioma di qualche albero, hai visto mai.

Luca Craia

giovedì 27 aprile 2017

Terremoto: raffica di incontri tra terremotati e Istituzioni. La Regione Marche in ritardo. Ottenuti impegni ma serve vigilare.



Tra ieri e oggi si sono tenuti due importanti incontri tra le rappresentanze dei comitati spontanei dei terremotai e le Istituzioni che ni occupano dell’emergenza. In particolare ieri i Comitati sono stati ricevuti da Errani, dal Sottosegretario De Micheli e da Borriello, vice capo della Protezione Civile. All’incontro erano presenti anche i Presidenti delle quattro regioni colpite dal sisma. Dall’incontro è emerso che qualcosa si sta muovendo ma ancora c’è molto da fare. Sono state date risposte che i rappresentanti dei terremotati giudicano in parte soddisfacenti, in fatto di rimozione delle macerie, per la quale sono stati forniti tempi più precisi, e spostamento degli sfollati, questione poi trattata in separata sede con i rappresentanti della Regione Marche. Per la viabilità, nello specifico la Valnerina, si è visto che la parte umbra sta ripartendo mentre per la parte marchigiana ancora la situazione è ferma.  Cosa molto importante, si è ottenuto un tavolo di informazione tra Presidenti delle Regioni e i terremotati che si riunirà mensilmente per tenere aggiornata la popolazione sull’avanzamento dei lavori. Per le SAE le Marche non sono state in grado di fornire dati aggiornati, cosa che la dice lunga sul livello organizzativo della Regione.
Regione che oggi ha ricevuto i rappresentati dei comitati locali. Qui il problema fondamentale è quello dello spostamento forzato degli sfollati sulla costa. Secondo i Comitati legalmente gli albergatori sarebbero in obbligo di mantenere l’ospitalità, quindi il problema sarebbe prettamente politico, in quanto è la Regione che dovrebbe far valere questo obbligo. La Regione si è riservata di studiare a fondo la questione tramite l’avvocatura interna, ma pare strano che non lo si sia fatto finora. Il punto, comunque, è etico e investe la sfera umana: non si può trattare tremila persone come fossero animali, spostandoli a destra e a sinistra in virtù del semplice profitto di un’azienda. La Regione necessita del coraggio di far valere le proprie prerogative, fermo restando il ritardo col quale si è intervenuti finora. Infatti, se si fossero rispettati i tempi, oggi gli sfollati sarebbero tornati nelle zone di origine e il problema non si porrebbe.  
Un ottimo lavoro da parte dei Comitati che si spera possa portare risultati apprezzabili. Sappiamo quanto la politica sia abile a promettere e a non mantenere. Alcuni impegni importanti sono stati ottenuti, ora occorrerà vigilare sulla loro attuazione.

Luca Craia