lunedì 24 aprile 2017

Montegranaro, gli uffici comunali fanno ponte, ma la gente non lo sa.



Era stato stabilito da tempo, esattamente il 7 di aprile, con apposita ordinanza del Sindaco di Montegranaro, che gli uffici comunali sarebbero stati chiusi nella giornata odierna. Il fatto, di per sé, rappresenta un disservizio perché, magari approfittando del ponte, molti cittadini avrebbero potuto recarsi in Comune per espletare pratiche altrimenti più complicate da seguire in una giornata lavorativa. Ma il Sindaco ha pensato bene di fare festa e farla fare anche ai dipendenti e, alla fine, è una sua scelta, giusta o sbagliata che sia.
Il problema è che la gente non è stata informata. Così stamattina c’era gente che girava per viale Gramsci per cercare un parcheggio o che aveva parcheggiato nel parcheggio Zed e, dopo essersi fatta un bel po’ di scale, arrivava davanti al portone di ferro di Palazzo Francescani per leggere un cartello che diceva che tutto quel girare e arrampicarsi non era servito a niente, perché gli uffici hanno fatto ponte.
Viene da domandarsi: ma la pagina Facebook del Comune, il sito web, a che servono se non danno queste informazioni basilari? Solo a pubblicare i comunicati dell’Istituto Luce de noatri? Solo per fare propaganda? Fatela pure, la propaganda, per carità, ma dare informazioni ai cittadini non costa certo di più ma almeno uno servizio lo si dà. Almeno quello.

Luca Craia

La Banda cresce in tutti i sensi. Bello spettacolo al La Perla.



A parte la polemica politica che era decisamente evitabile, la manifestazione organizzata dalla Banda Omero Ruggieri è andata molto bene. Bravissime le ginnaste de L’Aquilone che hanno offerto un bello spettacolo sia con le tenerissime bambine di tre e quattro anni, sia con le più grandi che hanno regalato una piacevole prova di bravura al pubblico.
Un pubblico numerosissimo, quello che ha riempito completamente il teatro La Perla di Montegranaro e che ha potuto assistere a una splendida esibizione della nostra Banda. Ormai non è più la Junior Band, è diventata la banda cittadina a tutti gli effetti. I ragazzi sono cresciuti e con loro è cresciuta la capacità e la qualità dell’esecuzione. Ora sono in grado di proporre brani complessi e di farlo con un livello davvero buono, merito dell’impegno del maestro Antonio Riccobelli, direttore artistico, e dei suoi collaboratori. Merito anche di un direttivo che, con la presidenza di Armando Mariani, sembra aver trovato un ottimo equilibrio, impostando le attività dell'Associazione in maniera molto funzionale e facendo crescere il numero dei ragazzi e il loro impegno e passione.
Bello lo spettacolo, quindi, piacevole e godibile, e molto buono il segnale, che fa ben sperare per il futuro. Vale sempre il concetto che la Banda deve diventare patrimonio cittadino e non soltanto di chi ci si impegna direttamente. Probabilmente, con lo spettacolo di sabato, un ulteriore passo in questa direzione è stato compiuto.

Luca Craia

Terremotati: dividersi fa più danni del terremoto. Lo sfogo di Pazzaglini.



Prendo spunto dallo sfogo pubblicato ieri dal Sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, sul suo profilo Facebook. Pazzaglini è noto per essere uomo di azione ma pacato e riflessivo e, se si è lasciato andare a una riflessione amara e forte come quella, è evidente che la situazione è tutt’altro che rosea. Pazzaglini punta il dito contro chi attacca la sua amministrazione e invoca l’unità tra i terremotati, dichiarando nel contempo poche speranze di ottenerla. Vi copi e incollo quanto scritto dal Sindaco:

“Dovrebbe insegnare qualcosa ai troppi idioti che con l'acqua alla gola ancora credono che attaccandoci tra noi si danneggia solo l'altro... siamo tutti sulla stessa barca, siamo più o meno tutti sulla stessa situazione (ovviamente a parità di danno)... serve l'impegno di tutti per sperare di risollevarci... anche se nn mi illudo che certi individui riescano a capirlo... accecati da anni di odio non si rendono conto di dove siamo... come cani che azzannano nonostante l'acqua alla gola per cui conta solo stringere più forte... chissenefrega se poi affogano anche loro... l'unica cosa che conta è abbattere il nemico...”

Ovviamente Pazzaglini parla dal suo punto di vista. Dal mio, che guardo il tutto col distacco di chi non ha alcun interesse particolare ed economico nelle zone del cratere e che si interessa della questione per amore verso quella terra e verso la verità, il ragionamento del Primo Cittadino di Visso va ampliato. In effetti è da molto che noto il sorgere di conflitti interni tra le vittime del terremoto, conflitti tra i residenti e i possessori di seconde case, tra chi è rimasto e chi è stato sfollato sulla costa, conflitti con le amministrazioni comunali, conflitti, soprattutto, di matrice politica tra chi difende l’operato di Governo e Regione e chi giudica i fatti.
Credo che questi conflitti facciano molto male. Potenzialmente le divisioni, in una situazione estrema come questa, possono causare più danni del terremoto stesso. Il problema principale, dopo il sisma, è la lentezza con la quale si stanno approntando le soluzioni che, a 175 giorni dall’ultima grave scossa, ancora sono molto lontane. Sia che si pensi a una volontà politica diretta allo spopolamento delle aree colpite, sia che si imputino i ritardi all’incapacità di chi gestisce l’emergenza, dividersi gioca contro l’interesse dei terremotati stessi.
È ovvio che ci sia un’esasperazione tangibile e giustificabilissima, ma occorre rimanere razionali e, soprattutto, non smettere di fare fronte comune. Non ci possono essere divisioni tra terremotati, non si può non lavorare all’unisono tra cittadini e amministrazioni locali. È uno sforzo necessario e imprescindibile. E, per quanto riguarda coloro che strumentalizzano politicamente la situazione o ragionano coi paraocchi ideologici, vanno solo ignorati.

Luca Craia