venerdì 3 marzo 2017

Meno casette, più case vere: il Sindaco di Tolentino indica la strada alternativa.



È molto interessante il punto di vista di Giuseppe Pezzanesi, Sindaco di Tolentino, cittadina molto colpita dal terremoto che ha fatto danni ingentissimi al patrimonio immobiliare pubblico e privato, Pezzanesi preferisce trovare una strada alternativa, peraltro prevista dalle normative sull’emergenza terremoto: l’acquisto di immobili da parte dello Stato da assegnare ai privati al posto delle unità abitative provvisorie in legno. Case vere, quindi, e definitive, non provvisorie. Case all’interno della città che rimarrebbe popolata al contrario di quanto accadde a L’Aquila, dove il centro è tutt’ora una città fantasma.
Pezzanesi dice di aver individuato circa un centinaio di immobili, rispondenti ai requisiti antisismici, a fronte di una necessità complessiva di circa centosessanta unità. Questi immobili dovranno essere acquisiti dallo Stato, dopo averne verificato i requisiti, e poi passati alla gestione dell’Erap che li assegnerebbe agli aventi diritto. Pezzanesi non ritiene di poter acquistare tutti gli immobili necessari, ma l’obiettivo è quello di ridurre al massimo l’adozione delle Sae. Sicuramente è un’alternativa valida, ma ci sarà da valutare anche i tempi tecnici, in quanto credo sia necessario che la gente torni a vivere una vita normale nel più breve tempo possibile.
                                      
Luca Craia

Sant’Ugo, sopralluogo con la soprintendenza. Al via il monitoraggio. Montegranaro ci aiuti.



Si è svolto ieri un approfondito sopralluogo presso la chiesa di Sant’Ugo di Montegranaro che, nei giorni scorsi, aveva mostrato un preoccupante spolverio dalle pareti affrescate nonché un forte mutamento nel colore dell’affresco della volta che sta virando dal blu al marrone. Alla presenza del Parroco, don Sandro Salvucci, ho accompagnato, insieme al Presidente di Arkeo Graziella Marziali e al vicepresidente Guido Eugeni, lo storico dell’arte e ispettore della Soprintendenza di Urbino, Claudio Maggini in un ispezione meticolosa dell’antica ecclesia e delle pertinenze circostanti grazie alla quale si sta delineando un quadro più preciso del problema. Con noi anche il nostro tecnico di fiducia, l’ingegner Giovanni Leonardi che, è bene ricordarlo, si sta spendendo molto per la tutela del nostro patrimonio.
È evidente che ci sia un mutamento del microclima in corso, probabilmente iniziato in tempi molto recenti o, comunque, la cui manifestazione è iniziata solo nelle ultime settimane. Ci sono variazioni sensibili dell’umidità presente all’interno, abbassatasi notevolmente rispetto ai valori rilevati storicamente, e forse anche la temperatura sta subendo delle escursioni sensibili. La causa potrebbe essere l’utilizzo e il conseguente riscaldamento della chiesa superiore, finalmente tornata al culto, ma anche elementi collaterali da verificare.
Per esempio lo svuotamento della grotta sottostante la chiesa dei SS.Filippo e Giacomo, nella quale è stata istallata una pompa automatica, potrebbe aver influito. Infatti, durante i rilievi fatti con Gruppo Speleo Cai di Fermo, nel 2013, la grotta risultava interamente allagata, con un livello di acqua superiore ai due metri mentre oggi il livello non supera i cinquanta centimetri.
Per quanto riguarda, invece, l’affresco della volta, si sospetta la presenza di un microrganismo che possa aver attaccato il pigmento originale o, forse, la parte di restauro risalente agli anni ’60. Questo microrganismo, che sia una muffa o un fungo, potrebbe prolificare con la nuova situazione climatica interna alla chiesa.
Sono molti gli elementi da valutare e finora siamo ancora nel campo delle ipotesi. Per il momento, quindi, è necessario raccogliere dati precisi sui quali ragionare. Per questo nei prossimi giorni installeremo una stazione per la misurazione del microclima che ci consenta di raccogliere dati sulle variazioni dello stesso nel breve-medio periodo. Nel contempo incaricheremo un tecnico del restauro per il prelevamento di un micro-campione dell’affresco da fare analizzare e scoprire se è attaccato da un microrganismo e, se sì, quale.
Tutto questo comporterà un impegno anche economico che, mi auguro, la comunità montegranarese vorrà sostenere, anche venendo semplicemente in visita domenica a Sant’Ugo e lasciando una piccola offerta. Sant’Ugo è un bene di una valore inestimabile, unico al mondo, di cui Montegranaro deve essere orgogliosa e che va tutelato e protetto.
                                      
Luca Craia

Troppo bello per essere vero: tempi lunghi per la Valnerina



Era una notizia davvero bella, troppo bella per essere vera. E infatti non lo era. L’apertura della Statale della Valnerina non sarà così veloce come comunicato da alcune testate giornalistiche, come Cronache Maceratesi e la stessa agenzia AGI, che riportavano parole attribuite al Sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini. È lo stesso Pazzaglini che, in un post sul suo profilo personale, smentisce la notizia precisando che i tre mesi indicati nella stessa serviranno forse solo per “risolvere il problema della frana”, mentre per sistemare i versanti serviranno almeno altri sei mesi.
Una doccia fredda per chi aveva gioito alla notizia. Anche io, riportando questa informazione, ieri avevo sollevato qualche dubbio, anche perché i tre mesi riportati nell’informazione poco si accordavano coi tempi lunghi indicati in precedenza. Rimangono le perplessità sul ritardo, perché se è vero che i tempi tecnici debbano essere quelli indicati da Pazzaglini, è anche vero che di tempo se ne sta perdendo davvero tanto, troppo.
Riaprire la Valnerina è essenziale per la zona. È la via di comunicazione principale con l’area Umbra, e la frana, oltre a impedire il collegamento di diverse frazioni di Visso col capoluogo, blocca il normale scambio commerciale ed economico tra i paesi a est e quelli a ovest, creando un danno enorme all’economia locale, strettamente legata a commercio e turismo. Il fatto che ancora, a marzo, non si sia fatto pressochè nulla per risolvere la situazione dà l’esatto segnale di come la gestione dell’emergenza sia in qualificabile.  La buona notizia, quindi, comunque c'è, perchè almeno si sta iniziando a fare.
                                      
Luca Craia