sabato 25 febbraio 2017

Scaduto l’ultimatum di Bigioni. Un silenzio da Mezzogiorno di fuoco.



Non so a voi ma a me fischiano le orecchie. Scadeva ieri l’”ultimatum” degli imprenditori, capitanati da Ronny Bigioni, che chiedevano a gran voce al Comune di Montegranaro una soluzione tempestiva per la situazione delle strade groviera del Villaggio Del Lavoro. Ciononostante vige il silenzio più assoluto; silenzio da parte degli imprenditori che aspettavano una risposta e, almeno a quanto sappiamo, non l’hanno avuta e silenzio da parte dell’Amministrazione Comunale che, dopo aver dichiarato questo e quell’altro e lanciato accuse in ogni direzione, tace sull’argomento da diversi giorni.
Che sta succedendo? Speriamo di saperlo quanto prima, anche perché questo silenzio non è affatto bello. È un silenzio che potrebbe significare tante cose che non sto qui a enumerare, ma è un silenzio che fa davvero male alle orecchie dopo il gran baccano delle ultime settimane. Anche perché, se il problema riguarda prevalentemente chi possiede un’azienda con sede nella lottizzazione incriminata, si riflette su tutto il paese di Montegranaro che ha, nel Villaggio del Lavoro, la sua porta principale, il suo biglietto da visita, il suo manifesto. E le condizioni in cui versa danno l’esatta immagine di un paese allo sfascio. Se ci sta bene così…
                                      
Luca Craia

venerdì 24 febbraio 2017

Biblioteca: si cerca responsabile pro tempore. Stavolta la selezione è pubblica.



Avevo più volte sollevato la questione dell’assegnazione di incarichi professionali temporanei e occasionali da parte del Comune di Montegranaro senza che vi fossero specificati in qualche modo i criteri in base ai quali si selezionava il collaboratore, pur rimanendo nella legalità in quanto questi incarichi non necessitano di bandi o concorsi. Infatti il Comune di Montegranaro, nell’assegnazione di incarichi pro tempore, ha finora sempre trovato collaboratori senza alcuna pubblicizzazione della necessità, scegliendo in maniera secondo me arbitraria e precludendo la possibilità di ricevere l’incarico a persone che, magari, potessero essere professionalmente indicate in maniera uguale o superiore rispetto a chi riceveva l’incarico stesso. Questo è accaduto ripetutamente per la biblioteca comunale nonché per l’Informagiovani.
Oggi, però, c’è una novità e riguarda le biblioteca comunale. Scaduto infatti il contratto con la precedente professionista, essendo ancora ben lontani dalla possibilità di dare alla nostra biblioteca un direttore stabile in sostituzione del compianto Enzo Conti, ci si trova ora nella necessità di reperire una professionalità che gestisca la struttura pro tempore. E finalmente si rende pubblica questa necessità, dando modo a chiunque fosse in possesso dei requisiti idonei di chiedere il conferimento dell’incarico tramite un avviso pubblico.
Il problema, però, è che è stata pubblicata la determina ma non l’avviso pubblico, né lo schema di domanda di partecipazione, che pure dovrebbero essere allegati alla determina stessa. Per cui, chiunque fosse interessato, meglio farebbe a contattare direttamente il Comune di Montegranaro per maggiori chiarimenti. E il mio consiglio è di farlo in fretta.

Luca Craia

Calo delle vendite dei prodotti agroalimentari in area sisma. La morte di un’economia.



Non c’è solo il ritardo nell’edificazione delle stalle provvisorie a massacrare l’economia locale delle zone terremotate. I dati diffusi dalla Coldiretti circa la vendita dei prodotti agroalimentari nell’area colpita dal terremoto sono sconfortanti. Si parla di un calo del 90% delle vendite, un autentico tracollo per un settore che era fondamentale nell’economia dei paesi dei Sibillini.
Il calo è evidentemente dovuto allo spopolamento delle cittadine ma anche al mancato immediato ripristino delle condizioni normali di vita, in sostanza, alla mancata consegna delle casette. Immaginiamo, infatti, una situazione diversa, in cui i moduli abitativi fossero stati consegnati immediatamente dopo il terremoto. Ovviamente un tale disastro economico non si sarebbe verificato, almeno non in queste proporzioni, per il semplice fatto che le comunità cittadine sarebbero rimaste pressochè intatte così come il flusso della clientela di passaggio.
I prodotti più colpiti, infatti, sono quelli tipici, per i quali la gente si muoveva appositamente per acquistarli: la vendita di formaggi e salumi è la più danneggiata dal fenomeno, e questo nonostante le tante iniziative di solidarietà che spingevano all’acquisto dei prodotti tipici dell’area terremotata. Un altro enorme danno imputabile al mancato funzionamento della macchina della ricostruzione che, come ammesso dallo stesso commissario Errani, a sette mesi dal primo evento sismico, ancora è ferma al palo.
                                      
Luca Craia