venerdì 27 maggio 2016

Il mistero della pista ciclabile



A me questa cosa della pista ciclabile è parsa piuttosto strana. Viene inserita nell’ordine del giorno all’ultimo minuto una variante al piano regolatore per allungare, pare, una pista ciclabile che non sembra si farà mai. Viene inserita al penultimo punto. Prima di discuterla, però, si convoca una riunione dei capigruppo lampo. Finita la riunione Perugini ritira il punto dicendo che, se non c’è unanimità, non la portano nemmeno in discussione. Ma è una pista ciclabile. Ci vuole l’unanimità? Mentre per viale Gramsci si va avanti a testa bassa contro tutto e tutti, per una pista ciclabile ci vuole l’unanimità? Cos’è? È troppo ripida? Una roba per scalatori? Si teme che ci scoppi qualche cuore? O forse era una pista ciclabile ma non lo era? Sarebbe bello capirci qualcosa, perché queste manovrette i cittadini cominciano a vederle male.

Luca Craia

Bilancio votato. Scricchiolii in maggioranza. La petizione salta al prossimo Consiglio.



Una seduta del Consiglio Comunale tesa, un dibattito serrato, un percorso non difficilissimo ma piuttosto aspro hanno portato l’Amministrazione Mancini all’approvazione, scontata peraltro, del bilancio preventivo. Il dibattito, dicevamo, è stato aspro ma, tutto sommato, non ci sono stati intoppi per la maggioranza.
Di cose rilevanti ne sono capitate poche, nonostante il lungo dibattito. Abbiamo finalmente ascoltato la voce dell’assessore Strappa in un breve intervento, invero piuttosto squinternato. Non abbiamo, invece, avuto il medesimo piacere per quanto riguarda, non tanto la voce, ma almeno il pensiero delle due consigliere di maggioranza Michetti e Latini che, seppur invitate opportunamente da un Carlo Pirro in grande spolvero, non hanno illustrato la loro posizione sul bilancio se non col voto favorevole.
Sel si è astenuta sulla variante urbanistica e ha votato contro tutto il resto, la minoranza ha votato compatta no, la maggioranza ha votato sì, e pare sia andato tutto come da copione. Interessante e meno soporifero del solito l’intervento di Beverati che si pone, per quanto con abile eloquio ce lo fa leggere tra le righe, in posizione critica nei confronti del progetto di viale Gramsci suffragando le ipotesi di mal di pancia che già ho formulato. Per sua stessa ammissione, 20.000 euro a disposizione per il centro storico sono una cifra ridicola così come è ridicola la sua autodifesa riguardo una politica sostanzialmente assente per quanto riguarda le sue deleghe. Perché Beverati continui a ingollare rospi, relegato in un angolo e senza soldi da spendere rimane un mistero. Fatto sta che, soluzioni per il centro storico non se ne vedono.
E appunto la questione centro storico è tornata fuori a più riprese, sollecitata sia da Lucentini che da Pirro, tanto che si è ritenuto giustamente opportuno ritirare l’ultimo punto all’ordine del giorno, riguardante la petizione, appunto, sul centro storico, perché discuterne a tarda notte sarebbe stato improficuo e inopportuno. Così verrà posta al primo punto dell’ordine del giorno della prossima seduta.
Per il resto abbiamo visto una maggioranza arroccata nell’autodifesa, a volte difendendo l’indifendibile, incalzata dalla minoranza. Anche Basso ha rotto gli indugi e cambiato politica: mentre inizialmente era attendista e possibilista, ora è più mordace e chiaramente contrario. Di Lucentini e Gismondi non c’erano dubbi e i due hanno messo più volte alle strette la Giunta. Buona anche la Zincarini che ha contestato duramente, per quanto pacatamente come suo stile, l’operato della Strappa. Mi è particolarmente piaciuto Carlo Pirro che ha fatto un potente j’accuse sulle promesse fatte ai Cinquestelle e puntualmente disattese. Forse anche questo preluderà a un cambio di atteggiamento pentastellato. Vedremo.
Del penultimo punto parlerò in un pezzo apposito perché non l’ho proprio capito.

Luca Craia


giovedì 26 maggio 2016

Eventi che si accavallano e tutti dell’Amministrazione Comunale. L’utente costretto a scegliere.



Per carità, la possibilità di scelta è una bella cosa. È bello poter decidere dove andare in una rosa di offerte di alto livello e accattivanti. Solo che, se si deve scegliere tra due o più offerte culturali che si svolgono in contemporanea, giocoforza si rinuncia a quelle non scelte e questo è un peccato, anche perché, poi, offerte di questo tipo sono difficili da reperire. E se questo può capitare quando a organizzare gli eventi sono soggetti diversi, diventa incomprensibile quando l’organizzazione, o parte di essa, è la stessa.
Così capita che, a Montegranaro, venerdì 27 maggio ci siano due incontri estremamente interessanti per i genitori di bambini in età prescolastica e scolastica. Uno si svolgerà alle 21.00 presso la Sala del Consiglio di Palazzo Francescani: è serata informativa sul metodo Montessori, tenuto dalla dottoressa Maria Luisa Mandolesi, coordinatrice di servizi educativi per l’infanzia a metodo Montessori. Si parla molto di questo metodo alternativo di insegnamento e stanno nascendo ovunque sezioni Montessori in alternativa a quelle tradizionali. È logico che i genitori abbiamo voglia di conoscere e saperne di più.
Però potrebbero anche essere attratti da un altro incontro, quello che è previsto nel salone della Croce Gialla per le 20.45 e che sarà tenuto dalla dottoressa Stefania Di Carlo: si chiama “Pappa e dintorni” e tratta evidentemente di alimentazione, nella fattispecie per i bambini in età pediatrica. Anche questo è un argomento di grande attualità che dovrebbe e potrebbe interessare molte famiglie.
Ecco, le famiglie di Montegranaro saranno costrette a scegliere: o l’uno o l’altro. C’è da chiedersi perché, visto che entrambi gli eventi nascono sotto l’egida del Comune, il primo addirittura organizzato nella Sala Consiliare e l’altro che ne gode del patrocinio. Schizofrenia o pessima organizzazione da parte del Governo cittadino? Protendo per la seconda ipotesi, visto che l’accavallamento di eventi è cosa frequente. Eppure basterebbe poco. Basterebbe un referente (sapevo che c’era, ma forse non c’è più), un registro, un database, un posto dove gli eventi, almeno quelli di cui il Comune è a conoscenza (e di questi due è evidentemente a conoscenza) vengono scritti, calendarizzati, e grazie al quale si possa dire a chi arriva secondo nel proporre una manifestazione che sarebbe più opportuno scegliere una data alternativa, appunto, per non accavallarsi e non danneggiare se stessi e gli altri.
Ci vuole poco, un po’ di diligenza e di buona volontà. Magari un computer, ma basterebbe un pezzo di carta, una penna e un po’ più d’amore per il paese e per quello che si fa.

Luca Craia