venerdì 20 gennaio 2023

Sutor domenica di scena a San Benedetto. Merlini: «Dobbiamo dare il massimo»

Prima trasferta del 2023 per la Sutor Basket che domenica 22 gennaio alle ore 18 farà visita alla Sambenedettese Basket. Un test da non sottovalutare per gli uomini di coach Patrizio, seppure i rivieraschi contano 15 sconfitte su 15 partite in stagione con una media realizzativa di appena 64,5 punti a partita.

È iniziato bene invece l'anno per la Sutor che sabato scorso ha ottenuto una convincente vittoria in casa contro la Virtus Assisi, dopo un match che l'ha vista quasi sempre sopra nel punteggio prendendo il largo nell'ultimo quarto e chiudendo con un +30 che dà fiducia ai gialloblu dopo un finale di 2022 non certo incoraggiante. Patrizio, nell'ultima partita, ha inserito nelle rotazioni tutti i giovani veregrensi presenti nel roster, i quali non hanno sfigurato e che saranno in questa seconda parte di stagione un'arma in più per cercare di scalare la classifica e ottenere una buona posizione nella griglia play off.

Ma tutto passerà per la gara di San Benedetto di domenica che l'ex di turno, Riccardo Merlini, ha così presentato: «Sarà una partita come le altre, senza sottovalutare l'avversario. Dobbiamo giocare al meglio e dare il massimo». Il lungo, classe 2023, sta viaggiando con una media di 9,3 punti a partita e a Montegranaro sembra aver trovato la sua consacrazione. «Qui mi trovo benissimo. È una società seria, ci si allena al meglio e si lavora duramente – aggiunge Merlini -. La vittoria di sabato è stata importantissima per il morale della squadra. Un successo che mancava da quasi due mesi e che ci ha permesso di allenarci felici durante la settimana. Speriamo di portare a casa più vittorie possibili in questo girone di ritorno».

Il match tra Sutor e Sambenedettese sarà visibile sulla pagina Facebook della Sambenedettese Basket a partire dalle ore 18. Per gli aggiornamenti relativi al punteggio consultare le pagine social della Sutor Basket Montegranaro.

 

Ufficio Stampa Sutor Basket Montegranaro


 

Pericolo alla strettoia: occorre intervenire subito.

Apprezzo lo sforzo dell’Amministrazione Comunale di Montegranaro di rendere più sicure le strade cittadine con maggiori controlli e con l’ausilio degli strumenti tecnologici più avanzati, per quanto questo possa creare qualche malumore. Ma c’è un punto della rete viaria molto pericoloso sul quale occorre intervenire subito: la strettoia di Porta Romana.

Se si è reso necessario l’uso dell’autovelox e l’installazione di dossi artificiali e attraversamenti pedonali rialzati, è perché a Montegranaro ci sono molti, direi troppi automobilisti indisciplinati. L’indisciplina, nella strettoia, si traduce nel passare col rosso, spesso anche a forte velocità. Va da sé che questo sia molto pericoloso: nella strettoia confluiscono quattro strade: via Cavallotti, via Risorgimento, vie Elpidiense Nord e via Volontari. Via Risorgimento e via Volontari entrano in strettoia alla cieca, ossia non possono vedere se dalla parte opposta arrivano altre vetture. Si passa fidandosi del semaforo ma, se altri non lo rispettano, il rischio di incidente è elevastissimo e le conseguenze possono essere gravi, molto.

Esistono strumenti efficaci per controllare e sanzionare chi passa col rosso. Dove sono stati installati hanno dato risultati eccellenti, riducendo drasticamente le infrazioni. È ora di farlo anche a Montegranaro, se si tiene davvero alla sicurezza stradale.

 

Luca Craia


 

Monsignor Salvucci risponde agli attacchi citando Sant'Ignazio di Antiochia.

Il mondo è pieno di teologi atei, agnostici o distratti che si scoprono tali ogni volta si presenti l’occasione per attaccare la Chiesa, più che altro per darsi un tono, per trovare uno spazio di visibilità o semplicemente per sfogare qualche frustrazione. Questa volta ne è vittima don Sandro Salvucci, anzi, Monsignor Salvucci, Arcivescovo di Pesaro e, da qualche giorno, anche di Urbino. Lo continuo a chiamare don Sandro perché è un amico e una persona a cui voglio bene, e vederlo attaccato immotivatamente, a me che non sono un sant’uomo come lui, disturba molto. A lui, a quanto pare, molto meno.

C’è chi non ha preso bene, nell’Urbinate e nel Pesarese, l’unificazione delle due diocesi. Un’unificazione peraltro attesa da tempo, viste le condizioni dell’ormai benemerito vescovo di Urbino, Urbania e Sant’Angelo in Vado. Ciononostante per qualcuno, più che altro personaggi della politica e di un mondo non propriamente interno alla Chiesa, la questione ha creato l’occasione per proclamare al mondo la propria esistenza. Don Sandro, da par suo, risponde definendo queste voci “stonate, alcune perfino strampalate”.

"Li ringrazio tutti per l'attenzione verso la Chiesa e per il ruolo che le viene riconosciuto, ma c'è un ma” dice Monsignor Salvucci all’ANSA – “Tutti, chi più chi meno, manifestano un limite sostanziale: parlano della Chiesa con categorie mondane. Gesù Cristo, a cui sempre la Chiesa deve riferirsi come al suo fondatore, ammonisce i suoi discepoli dicendo che essi sono nel' mondo, ma non sono del' mondo". E prosegue "Fino ad oggi abbiamo immaginato la diocesi come un cerchio con un centro, da domani sarà un'ellisse con due fuochi (Pesaro e Urbino, dove abiterò ex aequo). Sempre con un centro, che non è il vescovo, bensì Cristo".

Poi interviene su Facebook sul piano spirituale e dice: “Mi ha fatto bene stamattina, pregando la liturgia delle ore, leggere queste parole di Sant'Ignazio di Antiochia (padre apostolico del I sec. d.C.).La premessa, che vale per me, è: «i vescovi, costituiti in tutti i luoghi, sino ai confini della terra, agiscono secondo la volontà di Gesù Cristo» .Ecco, vi do un consiglio: quando vi dico di pregare per me non chiedete troppe cose, ma chiedetene una sola: che io agisca secondo la volontà di Gesù Cristo!

Forza don Sandro!

 

Luca Craia