Montegranaro è un paese tradizionalmente
agricolo, fin dalle sue origini e, nonostante una conversione anche antica alla
produzione prima artigianale e poi industriale, è rimasto per molti aspetti
legato alle proprie radici contadine. Da questo probabilmente deriva la
devozione ancora molto viva verso Sant’Antonio Abate, tanto che quest’anno la
tradizione si rinnova anche con un parroco nuovo di zecca.
La festa, che cade per il calendario
il 17 gennaio, verrà celebrata la domenica successiva, il 22, e comincerà alle
8 del mattino nella chiesa di San Serafino con la benedizione del pane. Il pane
benedetto verrà poi distribuito, come sempre, nel teatrino della Pievania dalle
9 alle 12. La stessa benedizione del pane si ripeterà durante la funzione delle
11 a San Francesco, al termine della quale, alle 12, in piazza Mazzini, ci sarà
la benedizione degli animali dove ognuno potrà portare il proprio.
Approfitto per riportare un ricordo
personale della mia infanzia. La mattina del 17 gennaio,
nonna Peppa si alzava presto, come faceva tutte le mattine del mese di maggio,
e sfidava il freddo pungente per andare a messa “là lo priore”. Io, nel
frattempo, andavo a scuola e, quando tornavo, trovavo lo scopo della sua
missione mattutina: il pane di Sant’Antonio. Nonna, un caratterino che ve lo
raccomando, era comunque una donna pia e devotissima, assidua frequentatrice
della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, e il giorno di Sant’Antonio Abate
andava a messa presto per procurarsi tra le prime donne del centro storico, che
allora era ancora “il paese”, pieno di gente e di vita, la pagnottella
benedetta. E la dava a me e a mio fratello che, giustamente, un po’ bestie
eravamo e avevamo bisogno della protezione del Santo degli animali.
Mi ricordo che
quel pane aveva qualcosa di diverso, era più bianco, profumava, e aveva un
sapore meraviglioso. Sicuramente era suggestione, perché non credo che la
benedizione di don Manlio avesse potuto cambiare aspetto e sapore di un panino
di Strozzo, ma ancora oggi ho il ricordo di un qualcosa di particolare, di
buono ma buono davvero. E, mentre mangiavo il mio panino benedetto di Sant’Antonio,
nonna spiegava che il giorno di Sant’Antonio si allungavano le giornate, che
già avevano iniziato a farlo il giorno di Santa Caterina Volpicelli, il 28 dicembre. “Santa Caterina,
na pedata de gaglina, Sant’Andò, na pedata de bo’”, diceva la saggezza popolare
riportata da nonna Peppa, per dire che il giorno di Santa Caterina le giornate
si allungavano un pochino ma il giorno di Sant’Antonio si allungavano un bel
po’. In attesa della Candelora, che dell’inverno semo fora.
Luca Craia