A dire il vero, la sinistra montegranarese
a giocare il ruolo dell’opposizione ha sempre fatto fatica. Voi mi direte che
anche a governare non è che brilli, e avreste ragione, ma se con qualche
milione in mano riesce a creare qualcosa, giusto o sbagliato che sia,
procedendo a casaccio e buttando soldi senza un progetto complessivo, senza il
potere rimane smarrita, manifesta la propria povertà di idee e contenuti e si
butta a pesce sulla fuffa. Così, mentre il Sindaco Ubaldi celebra il primo anno
della sua Amministrazione elencando quanto fatto e quanto iniziato a fare, mi
pare doveroso dare un’occhiata anche a quanto fatto dall’opposizione con una
breve cronistoria.
Cominciamo con la prima battaglia,
già il 22 ottobre dello scorso anno, condotta dalla società Mancini, Perugini
& Co: la paternità della soluzione della faccenda Calepio. Grande enfasi e
paroloni per stabilire che, se dopo anni di paralisi della situazione si è
finalmente giunti a poter riprendere in mano spazi e beni bloccati, il merito è
tutto loro. Medaglietta reclamata con grande soddisfazione della popolazione
montegranarese che per questo era molto preoccupata.
Pochi giorni dopo altra medaglietta
reclamata: quella per la firma dell’accordo per il cicloturismo, la cui
paternità viene contestata alla Puggioni da Maria Ercolani. Poco importa se la
Puggioni avesse all’epoca le deleghe e la Ercolani agisse in sua vece: la paternità
la vuole lei. La cittadinanza tira un sospiro di sollievo.
Passano poche ore e si giunge al
primo Consiglio Comunale, dove i nostri lamentano di essere stati trattati male
dalla maggioranza. Si capisce fin da subito che la via sarà quella del
vittimismo da parte di chi ha la patente per insultare ma non può essere
nemmeno criticato.
In questa partenza sprint non poteva
mancare l’appello del 30 ottobre 2021, rivolto all’Amministrazione Comunale, ad
aderire alla rete READY contro l’omotransfobia che, come si sa, è un autentico
flagello a Montegranaro. Al diniego da parte della Maggioranza, consueto fiume
di lacrime e recriminazioni contro una maggioranza che, porca paletta, vuole
fare come gli pare.
Dopo un mese di letargo parte la
polemica contro la chiusura della Guardia Medica a Montegranaro, battaglia per
una volta condivisibile ma strumentale contro la Maggioranza che poco può fare.
Oltretutto ci si basa su una bugia, ossia che la Guardia Medica viene chiusa
mentre viene solo ridotta. Cosa che rimane grave, ma la polemica politica è pretestuosa,
mal indirizzata e soprattutto poco veritiera. Si giungerà al Consiglio Comunale dove la Minoranza impedirà di parlare al Direttore dell’Area Vasta (esatto, non lo
hanno fatto parlare).
Poco prima di Natale, nuova battaglia
contro il Sindaco che non dice tutti i giorni i dati della pandemia. Anche
questo, problema tra i più urgenti nel novero di quelli che attanagliano la comunità
di Montegranaro.
Chiusura del 2021 col botto: il piano
antenne non va bene, andava bene quello prodotto dalla passata amministrazione.
Che però non è stato mai prodotto.
Il 10 gennaio la minoranza si prende
il merito del centro vaccinale a Montegranaro. Perché a Montegranaro le
decisioni le prende l’opposizione. Pochi giorni dopo, la minoranza manda una
lettera alle società sportive invitandole a protestare perché l’Amministrazione
Comunale non ha istituito una corsia preferenziale per i tesserati nel
vaccinarsi. Il sottoscritto viene definito “blogger fazioso” per aver riportato
la notizia.
Il 20 gennaio, la Minoranza chiede un
Consiglio Comunale aperto per la questione della guardia medica al quale invita
anche il Direttore dell’Area Vasta, il dottor Grinta, quello che non avevano
voluto far parlare al Consiglio Comunale precedente. Grinta, ovviamente, non ci
va. La questione della Guardia Medica non è stata mai risolta, anzi, si è
aggravata. Ma ora non interessa più, si è esaurita con questa serie di
figuracce.
Il 28 gennaio, l’Amministrazione Comunale
annuncia di non voler proseguire con la progettazione della scuola media e di
voler utilizzare gli immobili esistenti piuttosto che gettarsi in un
investimento partito male, coi conti fatti a casaccio dalla passata
amministrazione. Apriti cielo: la maggioranza non sa prendere i finanziamenti,
dicono quelli che li prendevano coi progetti disegnati sul tovagliolino del
bar. La polemica sulla scuola media andrà avanti per mesi, unico argomento sul
tavolo, nel totale disinteresse della gente comune che ha ben altro a cui
pensare.
Il 21 marzo, la Premiata Ditta
Mancini, Perugini & Co, che quando governava pensava che sotto piazza
Mazzini ci fosse un buco nero, si preoccupa della pulizia del centro storico. Se
ne preoccupa ora, che comincia a funzionare, su sollecitazione di un ex
esponente del Pd che improvvisamente torna a dedicarsi politica. Viene
contestato il piano di pulizia, che pure funzionava, viene messo nei guai l’operatore
che era incaricato del centro storico, e vengo insultato io, tanto per
cambiare. Risultato: operatore rimosso e centro storico tornato sporco come
nelle migliori tradizioni.
Arriva in primavera la polemica sull’aumento
delle indennità degli amministratori, decisa dal Governo. Segue quella sulla
mancata celebrazione del 25 Aprile. Anche qui problemi prioritari molto sentiti
dalla cittadinanza.
Recentemente registriamo la battaglia
contro la chiusura dell’Informagiovani, che poi è stato semplicemente
trasferito, seguita, dopo il meritato riposo estivo protrattosi fino a fine
ottobre, da quella sui mancati aiuti ai negozianti, per la quale si voleva che
il Comune regalasse qualche spicciolo ai commercianti (agli artigiani no, forse
perché sono cattivi) per pagare le bollette, non sapendo che con i quattro
spiccioli i commercianti ci pagano un giorno di bollette, piuttosto che
investirli in strade e cultura.
E il primo anno si conclude così, tra
frizzi e lazzi. Ubaldi, con questa opposizione, può dormire tranquillo. Pure
troppo.
Luca Craia