lunedì 10 ottobre 2022

Montegranaro in E-Bike: bell’iniziativa per ridare vita al paese e per dimostrare coesione.


È stata davvero una bella iniziativa, quella pensata dagli amici de Li Smatati e dalla Pro Loco: Montegranaro in E-bike ha portato un bel po’ di gente, appassionati di due ruote e di cose belle, a scoprire quelle di Montegranaro, di cose belle, girando per i vicoli del castello, appunto, in e-bike. Tra diversi gruppi, a cominciare dalle 15 e per finire alle 18, hanno visitato i luoghi più suggestivi e preziosi del bellissimo centro storico guidati in strada da Li Smatati e all’interno dei siti da visitare dai volontari di Arkeo, il tutto coordinato dagli uomini della Pro Loco. In particolare mi sento di citare Filippo Quintili, che è una colonna di Arkeo ma anche della Pro Loco e che è stato l’anello di congiunzione per far sì che il tutto si realizzasse e filasse liscio.

Abbiamo visto le parti più nascoste (e di solito deserte) del paese popolarsi di gioiose comitive in bicicletta e abbiamo visto una Montegranaro riprendere vita. Abbiamo anche visto come si possa collaborare tra realtà diverse per realizzare cose buone per la comunità cittadina. Un bell’esempio di sinergia e di buona volontà che ha prodotto un buon risultato. Una cosa da rifare assolutamente e un principio da seguire: lavorare senza la ricerca ostinata della visibilità, solo per il bene comune, si può fare e viene pure bene.

 

Luca Craia

 


Merricordo, la festa della memoria per guardare al futuro.


Quante volte abbiamo detto e diciamo che un popolo senza memoria è un popolo senza futuro? Noi di Arkeo ne siamo convinti, ed è in questa convinzione che coltiviamo la memoria collettiva recuperando la storia e le testimonianze della storia, attraverso la conservazione dell’arte e della bellezza ma anche del ricordo puro. Da questo concetto nasce il progetto del Fondo Fotografico cittadino e la festa che faremo domenica 16 ottobre con l’amico Giuliano Franceschetti.

Giuliano è un signore di novantadue anni, nato e cresciuto a Montegranaro e legatissimo al suo paese di origine nonostante abbia vissuto gran parte della sua esistenza ad Ancona, lavorando come tecnico del suono presso la RAI. Non ha mai smesso di frequentare il suo paese, gli amici e i parenti, prima fra tutte l’amatissima sorella Stella, la maestra che tutti i Montegranaresi hanno tanto amato. Giuliano è una miniera di ricordi, e vogliamo farceli raccontare mescolandoli ai nostri, creando così una sorta di macchina del tempo collettiva, una Delorean che ci trasporti indietro nella Montegranaro di decenni fa, quella comunità coesa, attiva e creativa ma sempre unita che abbiamo un po’ perso e che vorremmo recuperare.

Merricordo, abbiamo chiamato così questa iniziativa sulla falsariga dell’Amarcord felliniano, non sarà una conferenza, sarà un incontro tra amici. Partiremo dai ricordi di Giuliano (c’è una registrazione bellissima con Serafì e Peppe de Vischeretto intervistati dalla RAI insieme a Marià Lo Ceco) per poi condividere i nostri, sarà una festa di paese, una comunità che guarda indietro non per vivere nel passato ma per ritrovare in esso gli spunti positivi per creare un futuro migliore.

Ci vediamo domenica 16 ottobre, nella sala grande del Chiostro di Palazzo degli Agostiniani a Montegranaro, alle 16,30.

 

Luca Craia


 

domenica 9 ottobre 2022

Sutor Montegranaro…e sono due. I gialloblu espugnano Assisi con il punteggio di 80-82


Virtus Assisi – Sutor Montegranaro 80 – 82 (Parziali: 22-22, 44-42, 57-59)

Fa due su due in C Gold la nuova Sutor Basket Montegranaro targata Enzo Patrizio. I ragazzi gialloblu hanno espugnato l'ostico Palas di Assisi con il punteggio di 80-82, dopo una partita giocata punto a punto dove a fare la differenza sono stati i tanti tiri liberi tirati dalla Sutor (35) e i 24 punti di Matteo Merlini, con un 3/3 da tre che è una statistica da urlo per un lungo.

Un match dal punteggio alto già dal primo quarto, chiuso sul risultato di parità per 22-22 che è diventato 44-42 per la squadra di casa sul finale del primo tempo. La Sutor, uscita bene dagli spogliatoi, ha trovato la forza per ribaltare il match e portarsi avanti di due lunghezze alla fine del terzo quarto. I ragazzi di coach Patrizio sono stati bravi a conservare il vantaggio fino alla sirena finale che assicura altri due punti e fa balzare la squadra veregrense in testa alla classifica insieme alla Pisarum, alla Bramante Pesaro e all'Attila Porto Recanati.

Sabato prossimo, alla Bombonera ore 18.30, i gialloblu affronteranno il fanalino di coda Sambenedettese Basket in un match che si prospetta molto tosto.


Ufficio Stampa Sutor Basket Montegranaro


San Serafino, campione di umiltà e generosità. Un bel faro per i Montegranaresi in questi tempi che cambiano.


 San Serafino è probabilmente nato santo, perché la sua indole lo portava alla santità. Nato in una casetta di fianco all’imponente complesso del monastero di Sant’Agostino, sentita la vocazione, San Serafino ha preferito la povertà e l’umiltà dei Cappuccini. Ed è stato talmente umile e generoso da non riuscire a integrarsi appieno nemmeno nell’ordine francescano più povero. Nel suo peregrinare per le terre della Marca, San Serafino si è fatto amare moltissimo dalla gente comune proprio per questa sua bontà infinita, questo suo darsi senza nulla chiedere, questo suo continuo essere a disposizione degli altri nella più completa umiltà.

La Montegranaro moderna è stata una cittadina ricca, opulenta. Gli abitanti dei paesi circostanti hanno sempre visto i Montegranaresi come “quelli coi soldi”. Da noi hanno circolato le macchine migliori, abbiamo vissuto in case lussuose, non ci siamo mai fatti mancare nulla, tanto meno il superfluo. Non ci è stato regalato nulla, ben inteso, tutto guadagnato col sudore della fronte, con il saper fare, con l’inventiva, la laboriosità e il sacrificio. Ma l’umiltà non ci è mai appartenuta, in tempi moderni, né ci appartiene ora che i tempi stanno cambiando.

E i tempi sono cambiati molto da quando c’era San Serafino a testimoniare la bontà dei Montegranaresi. La sua casa natale non c’è più, al suo posto c’è una casa più recente, abbandonata e dimenticata dai devoti fedeli di San Serafino che ci hanno messo due o tre lapidi sopra in ricordo del Santo ma la lasciano marcire. Al posto del monastero agostiniano ora ci sono le case popolari popolate da musulmani. Le campagne che San Serafino percorreva custodendo le pecore ora sono piene di fabbriche, un tempo strabordanti di lavoro e speranze, ora vuote e riecheggianti un passato non troppo lontano ma difficile da riportare al futuro.

Ci sono meno macchinoni, ci concediamo meno lussi, abbiamo problemi che vent’anni fa nemmeno pensavamo esistessero. Montegranaro è cambiata molto, i Montegranaresi non sono più “quelli coi soldi”. E abbiamo una comunità cittadina disgregata, sfilacciata, divisa. Ci manca l’umiltà, ci manca lo spirito di metterci a disposizione degli altri.

Credo che oggi festeggiare San Serafino sia anche una splendida occasione per prenderlo come punto di riferimento per noi stessi e per la nostra comunità cittadina. Anche il laico, anche il non credente, anche l’anticlericale allergico al fumo dei ceri può guardare l’uomo Serafino come punto di riferimento. Non siamo santi, almeno pochissimi di noi probabilmente lo sono. Ma l’esempio del Santo Patrono potrebbe indicarci un futuro per la nostra collettività, un futuro che parte proprio da quell’umiltà che ci manca, a me per primo, a quella generosità del darsi più che del dare. Lontani i fasti dell’opulenza del passato, guardiamo San Serafino come punto di riferimento per un futuro diverso, che ci faccia ritrovare comunità coesa e unita.

 

Luca Craia