Ha ragione l’assessore regionale alla
sanità, Filippo Saltamartini, a rimarcare il fatto che, negli ultimi 10 anni,
nelle Marche (ma non solo nelle Marche) sono stati compiuti soltanto tagli
indiscriminati, senza nemmeno prevedere un sistema di ricambio che consentisse almeno
di lasciare invariato il numero dei medici in funzione del pensionamento dei
più anziani. La conseguenza di questa politica scellerata è sotto gli occhi di
tutti: c’è una carenza spaventosa di medici, tanto che non si riesce più a far
funzionare i servizi essenziali come la guardia medica.
Ecco allora la soluzione che propone l’Assessore:
la regione finanzierà con fondi propri un numero di borse
di specializzazioni tali da garantire la sostituzione dei medici che andranno
in pensione nei prossini tre anni. “Si tratta di una vera svolta che pone le
Marche al vertice nazionale per i suoi medici in formazione” dice Saltamartini,
ponendo l’accento sul fatto che la Regione Marche è la prima e per ora l’unica
in Italia a prendere una misura simile. “Dal prossimo anno e fino al termine di
questa consiliatura” spiega l’Assessore “potremo impiegare i dottori del 1 anno
di specializzazione per coprire tutte le lacune che sono state accumulate, con
tutte le ricadute sui disservizi nei pronto soccorso, medicina primaria eccetera”.
C’è poi il
problema dei trattamenti economici, per i quali, essendo troppo bassi per l’impegno
richiesto, le specializzazioni di medicina di urgenza risultano poco appetibili
e quindi meno ambite dai professionisti. Anche qui si cerca una soluzione: “il
tema dei trattamenti verrà affrontato presto nella Commissione Sanità della
Conferenza delle Regioni” dice Saltamartini. “In questi giorni è stato conchiuso il
pre-accordo collettivo di lavoro sul personale del comparto sanità (infermieri,
tecnici, operatori sanitari ecc.), e la nostra Regione sta sollecitando anche
l’apertura del tavolo per il rinnovo della dirigenza”. Si lavora per migliorare
la sanità, dopo anni in cui si è fatto di tutto per distruggerla.
Luca Craia