venerdì 15 novembre 2019

Il centro storico di Montegranaro non offre nulla. Anche la parrocchia ha i portoni chiusi.


Tra le tante misure necessarie per rendere vivo un centro storico moribondo come quello di Montegranaro, è chiaro ormai da tempo che sia necessario attirare gente che lo frequenti e lo viva. Servono negozi, servizi, locali, ovviamente adatti e rispettosi del contesto, ma anche iniziative, eventi, attrattive anch’esse rispettose della cornice che le ospita. Se è vero che non fa affatto bene al quartiere antico trasformarlo in discoteca per una settimana estiva, producendo solo disagi per i pochi residenti rimasti, è altrettanto vero che, organizzare eventi tagliati su misura, ragionati e opportunamente finanziati, può contribuire a innescare un processo contrario al degrado attualmente in corso.
A Montegranaro, nel centro storico non c’è nulla. C’è un bar solitario e temerario, che meriterebbe il plauso di tutta la cittadinanza solo per il ruolo di presidio di civiltà che si assume suo malgrado, Per il resto, il nulla. La domenica puoi andare in giro nudo, come diceva mio nonno, che tanto non ti vede nessuno. Iniziative non se ne prendono, eccetto qualche evento sporadico proposto dalle associazioni, uniche promotrici di iniziative in grado di attrarre un po’ di pubblico, e un cartellone teatrale risicato che certamente, con cinque o sei proposte, sposta poco più di zero. C’è Veregra Street, una settimana all’anno, che effettivamente porta un sacco di gente. Ma è una volta all’anno e sta diventando, anno dopo anno, un’orgia di cibo e alcool penalizzando la parte culturale e producendo gravi disagi ai residenti (basti pensare alla musica a tutto volume fino all’alba, che costringe chi può a vivere altrove per tutta la durata del festival).
Dopo il terremoto, anche la parrocchia ha chiuso quasi totalmente i battenti. La chiesa di San Francesco è inagibile da oltre tre anni, nonostante i danni siano lievi e sanabili celermente. Nei locali adiacenti alla chiesa di San Pietro una volta si faceva catechismo, che portava molta vivacità in via Castelfidardo. Poi ci hanno portato la Caritas e, infine, il nulla. Ora c’è solo silenzio. L’oratorio di San Giovanni Battista, voluto dal compianto don Peppe Trastulli, l’ultimo “pioà”, proprio come luogo di aggregazione, dove fare iniziative culturali, incontri, conferenze, oggi è destinato ad attività culturali e sostanzialmente interdetto a chi volesse utilizzarlo per gli scopi di cui sopra. Tutto questo contribuisce al degrado, alla desertificazione anche culturale del centro storico.
Che non ci sia una politica rivolta alla soluzione dei problemi della città antica ormai è assodato: non c’è un’idea, un progetto, manca persino la volontà. Ma non deve essere solo la politica a impegnarsi, anche le altre componenti della società civile devono svolgere un ruolo nel mantenere vivo il paese. Purtroppo, a Montegranaro, la morte del centro storico passa anche attraverso il disinteressamento da parte di tutti.

Luca Craia


giovedì 14 novembre 2019

La Giunta Regionale si attivi per lo stato di calamità naturale. Mozione della Lega Marche.


Comunicato integrale

I Gruppi consiliari Lega Marche, Forza Italia e Fratelli D'Italia hanno presentato quest'oggi una mozione affinchè  la Giunta regionale si impegni ad attivarsi con urgenza a chiedere il riconoscimento dello stato di emergenza e di calamità naturale al Governo “i nostri concittadini stanno contando i danni della tremenda ondata di maltempo che si è abbattuta ieri nella nostra Regione – spiega la Malaigia, prima firmataria della mozione.
La violentissima burrasca  ha determinato non solo devastanti danni alle strutture ricettive e agli stabilimenti balneari ma ha anche scaraventato tronchi e detriti che sono arrivati a lambire le case .
“E' evidente che lo stato del nostro territorio è stato compromesso pesantemente da un simile evento connotato da eccezionalità e imprevedibilità – conclude la Malaigia-   ma occorre attuare intervi urgenti e mirati per una immediata ripresa.

Lega Marche
Forza Italia
Fratelli d’Italia

AERDORICA: LEONARDI (Fratelli d’Italia): IL GOVERNO REGIONALE HA CANTATO VITTORIA TROPPO SPESSO – PREOCCUPA IL FUTURO OCCUPAZIONALE ED IL RILANCIO DELL’AEREOPORTO.


Comunicato integrale

Sul “salvataggio” di Aerdorica, più volte sbandierato dalla maggioranza regionale ci sono più ombre che luci ed è purtroppo evidente che, a dispetto degli annunci “trionfalistici” i problemi non sono per nulla, purtroppo, risolti. Interviene così la  capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi, dopo la vicenda giudiziaria legata al personale di Aerdorica che vedrebbe il concreto rischio di perdite di ulteriori posti di lavoro.
Il nuovo socio di maggioranza, il Fondo Njord Andreanna, dichiara di trovarsi di fronte ad una situazione che incide sul bilancio della Aerdorica: si paventa così un nuovo drastico taglio occupazionale, proprio per i “paletti” economici imposti dalla UE, portando da 20 a  35 unità gli addetti da far uscire dal costo del lavoro dello scalo, e la Regione che fa?.
 “E’ evidente” -  dichiara la Leonardi – “che tutte le auto-lodevoli dichiarazioni di Ceriscioli e della sua Giunta, circa il salvataggio dell'aeroporto di Falconara e le garanzie espresse nell'Aula del Consiglio Regionale sulla nuova gestione, stanno gradualmente crollando, mettendo a rischio non solo il futuro strategico dello scalo aeroportuale, e quindi di tutto quanto ad esso connesso in termini di sviluppo e di servizi per la nostra Regione come ad esempio il turismo o gli scambi commerciali, ma mettendo a serio rischio anche il futuro dei dipendenti e delle loro famiglie.”
“Esprimo quindi – continua la Leonardi – grande preoccupazione per le sorti occupazionali di tutto il personale impiegato e a questo punto, ho altresì forti dubbi sul destino stesso dello scalo, alla luce delle dichiarazioni della nuova proprietà e dell’atteggiamento pilatesco della Regione.”
“Ricordo – aggiunge la rappresentante del partito di Giorgia Meloni - che il 21 ottobre scorso, fu discussa una mia interrogazione che tendeva a chiarire alcuni aspetti legati ad Aerdorica rilevati dalla Corte dei Conti delle Marche in merito all'affidamento della Società di incarichi esterni di consulenza costati alla comunità marchigiana circa un milione di euro. Proprio in quella occasione – prosegue  Leonardi - l'Assessore Casini disse apertamente che il salvataggio di Aerdorica era da  considerarsi quale risultato, il più importante raggiunto in questa legislatura. La pioggia fredda del cosiddetto “piano esuberi” e il fatto che alcuni dipendenti dell’aereoporto – come ipotizzato troppo entusiasticamente dal PD – venissero reimpiegati in un'altra infrastruttura diversa dallo scalo di Falconara, denota la continua improvvisazione della Giunta Ceriscioli. L’assenza di Ceriscioli nei tavoli più importanti di confronto a tutela dei lavoratori rispetto agli impegni presi in passato stride con i continui annunci di rinascita e sviluppo turistico e commerciale dell’unico scalo marchigiano.





VIA ALLA FEDERAZIONE POPOLARE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI. FIRMATO IERI L’ATTO COSTITUTIVO DEL NUOVO POLO DI CENTRO TRA TUTTI GLI EREDI DELLA DC

Comunicato  integrale 

E’ stato firmato ieri a Roma l’atto costitutivo della FEDERAZIONE POPOLARE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI. Per la prima volta i partiti, le associazioni e i movimenti che si ispirano al valore primario dell’umanesimo cristiano si uniscono in un comune progetto politico. Con l’obiettivo di dare vita ad un partito centrista che recuperi la cultura politica e l’identità che sono il presupposto della democrazia. Il nuovo soggetto politico unitario punta a superare la diaspora e le divisioni che in questi lunghi anni hanno compromesso una presenza culturale e politica nel nostro Paese ed a costituire una vera alternativa all’estremismo di destra e al populismo che si impone per la mancanza di un riferimento valoriale forte come quello del popolarismo.
Presieduta dall’on Giuseppe GARGANI, l’assemblea ha approvato il documento con cui nasce la federazione di centro sottoscritto dagli on. Lorenzo CESA (UDC), Mario TASSONE (NCDU), Renato GRASSI (DC), Paola BINETTI (Etica e Democrazia), Ettore BONALBERTI (associazione liberi e forti) Maurizio Eufemi (Associazione Democratici Cristiani) unitamente a parlamentari, e 40 rappresentanti di associazioni, movimenti e gruppi dell’area cattolica, del volontariato e della famiglia. La nuova formazione si ispira ai valori dell’umanesimo cristiano e vuole inserirsi a pieno titolo nel PPE, in alternativa alla deriva nazionalista e populista. Nel deserto delle culture politiche che caratterizzano la politica italiana, prende finalmente avvio un progetto di ricomposizione dell’area politica cattolica popolare, aperta alla più ampia collaborazione con le forze disponibili alla difesa e integrale attuazione della Costituzione repubblicana. I firmatari del documento costituiscono il Comitato provvisorio della Federazione che è aperta all’adesione di movimenti, di associazioni, che si ispirano al popolarismo. Nei prossimi giorni verranno organizzate in tutta Italia iniziative regionali e locali per presentare l’iniziativa e strutturarla sul territorio, mentre i membri promotori lavorano ad un’ASSEMBLEA COSTITUENTE che approverà il programma, il nome, il simbolo e gli organi dirigenti della Federazione a conclusione delle adesioni nazionali e territoriali. “Solo se saremo uniti saremo forti, solo se saremo forti saremo liberi“ (Alcide De Gasperi).