sabato 13 gennaio 2018

La Cassazione: le scuole a rischio sismico vanno sequestrate. A Montegranaro rimarremmo senza scuole.



Con la sentenza 2118/2017 del 14/11/2017 la Corte Suprema di Cassazione si è pronunciata in merito al dissequestro compiuto dal Sindaco di Grottastrada (GR) di una scuola che era stata sequestrata in quanto non conforme alla normativa antisismica. L’edificio in questione presentava un coefficiente di vulnerabilità sismica di 0.985 su un minimo di 1.0 previsto dalla legge. Il Sindaco aveva fatto riaprire la scuola considerando la differenza tra il minimo e il reale coefficiente irrisoria. La Corte Suprema non l’ha pensata così e ha fatto di nuovo sequestrare l'edificio. Il Sindaco risulta indagato per omissione di atti di ufficio. (Scarica la sentenza)
Perché vi racconto questa storia? Perché a Montegranaro l’unico plesso scolastico in possesso di una certificazione di vulnerabilità sismica è quello di Santa Maria. La sua vulnerabilità certificata è di 0.36, molto al di sotto di quanto richiesto dalla legge. La scuola, però, al contrario di quella di Grottastrada, non ha mai smesso di operare se non per il breve periodo in cui sono stati rattoppati i danni del terremoto. In sostanza, il Sindaco di Grottastrada rischia una condanna penale per molto meno.
Consideriamo, però, che le altre scuole sono prive totalmente di certificato ne sembra che commissionare uno studio sia negli immediati programmi dell’Amministrazione Comunale.  Quindi la maggior parte dei ragazzi di Montegranaro va a scuola in edifici dei quali non sappiamo quanto siano sicuri, mentre un’altra parte va a scuola in un edificio che sappiamo essere assolutamente non sicuro. Ma nessuno qui ha mai sequestrato nulla, altrimenti Montegranaro resterebbe senza scuole.
È anche vero che la scuola di Santa Maria sarà oggetto di un intervento che mira a portarla a un coefficiente di rischio di 1.0, ma non possiamo ora sapere se questo obiettivo verrà raggiunto, mancando addirittura anche il progetto. Intanto, però, i bambini vanno regolarmente a scuola, in barba a sicurezza e Cassazione.

Luca Craia

Trinità, la chiesetta dimenticata dei Conventati.



La chiesetta della SS.Trinità la possiamo trovare percorrendo, appunto, via Trinità, la strada che dalla chiesa di San Liborio scende fino a via Elpidiense Sud ed è situata circa a metà via, nell’unico lotto “verde” dell’area. Per capire che si tratta di una chiesa ci vuole un po’ perché, passando veloci, si vede soltanto un muro di mattoni che spunta tra la folta vegetazione. Avvicinandosi, però, si scopre un delizioso tempietto neoclassico completamente mangiato da una selva di erbacce e alberi spontanei, segno di come la chiesetta sia stata completamente dimenticata da tutti fuorché da chi ci abita vicino che, però, ormai l'ha metabolizzata come rudere.
Invece quel piccolo edificio ricoperto da rampicanti selvatici e nel centro del quale addirittura crescono alberi (il tetto non c’è più) era la cappella funebre della famiglia Conventati. Va ricordato che nell’area di cui parliamo esisteva l’antico cimitero cittadino, poi spostato nella posizione attuale alla fine del XIX secolo. Uniche testimonianze della presenza dell’antico camposanto sono la croce in ferro che si erge al centro dell’incrocio di fronte alla chiesa di San Liborio e, appunto, la chiesetta della Trinità. Molto probabilmente sotto il pavimento del tempio ci sono ancora le tombe di alcuni Conventati.
A quanto sappiamo la chiesa risulta di proprietà del Comune. È ancor più
stupefacente, quindi, lo stato di abbandono in cui versa. Nessuno si è mai preso la briga almeno di tenere pulita l’area che, oltretutto, è sita al centro di un quartiere densamente popolato. Inoltre non vi sono recinti, per cui esiste anche la possibilità che qualcuno, magari un bambino, possa avventurarvisi all’interno con enormi pericoli.
Sarebbe quantomeno opportuno ripulire l’area dalle erbacce in modo tale da poter accedervi e fare gli opportuni rilievi, sia per quanto riguarda la staticità dell’edificio sia per quanto riguarda la parte archeologica della quale proporrei che sia Arkeo ad occuparsi (presentai domanda al Comune per questo già nel 2014). Nel frattempo raccomando a tutti di non avvicinarsi, sia per non assumere rischi inutili sia per non rovinare ulteriormente un altro dei piccoli tesori dimenticati di Montegranaro.

Luca Craia

Montegranaro. Ecco il calendario della differenziata, scaricabile online

Visto che il Comune di Montegranaro non dà la possibilità agli utenti di scaricare il nuovo calendario per la raccolta differenziata dell'ano 2018, ho pensato di aiutare gli utenti che, per vari motivi, non possono recarsi nei punti di distribuzione della versione cartacea caricando online un pdf dello stesso. Quindi, cliccando sul link qui sotto, potrete scaricare il file pdf del calendario, salvarlo o stamparlo.

Luca Craia


venerdì 12 gennaio 2018

Montegranaro: profanata una tomba al cimitero.



Un gesto inspiegabile e raccapricciante, quello accaduto pochi giorni fa al cimitero di Montegranaro. La tomba di una persona morta circa un anno fa, un loculo della parte più recente del camposanto, è stata presa di mira da uno o più sconosciuti che ne hanno fatto oggetto di una violenza assurda e disumana.
Hanno spaccato la lapide in marmo e, non contenti, hanno proseguito nel loro macabro intento fino a rompere il muretto sottostante. Il gesto è inspiegabile perché il feretro appartiene a una persona anziana che in vita non ha mai ricoperto ruoli particolari, non ha mai avuto particolari problemi né particolari rapporti sociali né familiari dato che non era nemmeno sposato. Il loculo è stato prontamente richiuso in muratura in attesa di una nuova lapide.
Sembra sia stata sporta denuncia presso i Carabinieri. Ricordiamo che il cimitero è parzialmente controllato tramite il sistema di videosorveglianza del Comune, quindi auguriamoci che l’autore del macabro gesto venga individuato. Resta la preoccupazione per un nuovo episodio che si aggiunge alla lista atti criminali e vandalici che sta rendendo molto meno tranquilla la vita dei Montegranaresi.

Luca Craia

Nuovi spazi di largo Conti e viale Gramsci. Ma Veregra Street ci entra?



Nel 2018 Veregra Street compirà vent’anni. È un traguardo importante per la kermesse montegranarese di arte e cibo di strada e sicuramente sarà celebrato con un impegno sempre più forte, spettacoli più belli e grandiosi e, si spera, un pubblico nutrito. Ci sono anche i nuovi spazi appena realizzati nella zona circostante il centro storico, spazi che, da sempre, hanno ospitato gli spettacoli più importanti e imponenti.
Ed è proprio l’imponenza di certi spettacoli che mi fa sorgere qualche dubbio: siamo sicuri che ci sia spazio sufficiente? Largo conti ora è spaccato a metà dal marciapiede; si riuscirà a montarci le grosse strutture che caratterizzano le performance che di solito vi sono alloggiate? Del resto è lo spazio più ampio a disposizione ma, con la nuova disposizione, sembra notevolmente ridimensionato.
Anche viale Gramsci non ha più l’aspetto che aveva fino all’anno scorso. Ora l’area a ridosso delle mura è più piccola e, soprattutto, occupata da pesanti suppellettili di travertino che probabilmente toccherà spostare. Già, ma dove? Come? Con quali cautele, vista la probabile fragilità? Non vorrei che abbiamo migliorato l’aspetto dell’area ma peggiorato la sua fruibilità, almeno sotto questo non trascurabile effetto. Speriamo ci abbiano pensato.

Luca Craia