martedì 30 maggio 2017

Terremoto. Nel cratere prezzi alle stelle. Si specula sulla disgrazia.




Ci sono sfollati che si sono adattati a vivere lontano da casa, in strutture ricettive a volte nemmeno attrezzate per lavorare in inverno e, comunque, non paragonabili col comfort di un’abitazione, e ci sono sfollati che hanno cercato di tornare, magari approfittando dei contributi per autonoma sistemazione, in modo di avere un’esistenza dignitosa e meno deprimente, dopo aver subito lo choc del terremoto.
Vi sottopongo lo sfogo di una donna di Camerino, affidato a un post da lei pubblicato nel gruppo Facebook “Terremoto Centro Italia”. Vi invito a leggerlo perché è molto indicativo di quello che sta accadendo nel cratere:
con il terremoto del 26 ottobre, io e la mia famiglia abbiamo perso la casa e tutti i nostri ricordi e i sacrifici di una vita. Sono di Camerino provincia di Macerata, subito dopo il terremoto siamo stati in un centro accoglienza, poi costretti ad andare in albergo lungo la costa in un villaggio turistico, dopo due mesi io e i miei genitori siamo scappati, vivere in quella maniera era veramente umiliante, scaldarci con i fornelli era veramente troppo. Poi grazie ad una mia amica sono riuscita a trovare una casa a Montegranaro provincia di Fermo. Vi sto scrivendo per dirvi a che punto sono arrivati i costi e gli affitti nelle nostre zone. Un appartamento a Castelraimondo non ammobiliato tra le 600/700 € di affitto, scandaloso e vergognoso. Costo di nuove case ancora da costruire € 2500,00 al mq a Camerino. Costruzione di casette in legno zona Camerino in fase di progettazione € 2300,00 al mq (detta dal costruttore prezzo scontato)”.
Non posso sapere se la situazione descritta in questo post sia generale o riferibile solo a casi ben definiti, fatto sta che, mi pare evidente, esistono diversi modi di fare sciacallaggio. Credo che la situazione descritta dalla protagonista di questa storia sia ben al di là di quella che è una normale speculazione commerciale. Ritengo che tra lo sciacallo classico, che approfitta delle disgrazie altrui per intrufolarsi nelle case a rubare, e il comportamento di imprenditori e privati che lievitano i prezzi degli immobili all’interno del cratere approfittando di quanto accaduto, ci sia davvero poca differenza. Sono situazioni che andrebbero controllate, occorrerebbero regole precise per evitarne l’insorgere. Intanto, comunque, come spesso accade, c’è chi si arricchisce sulle disgrazie altrui.

Luca Craia

Situazione accoglienza delle persone delle aree colpite dal sisma presso le strutture ricettive delle Marche: l'assessore regionale fa lo scaricabarile.



Elena Leonardi (Fratelli d'Italia): la Regione ha scaricato le responsabilità sulle strutture ricettive – va tutelata la dignità delle famiglie ancora ospitate.
 
L'Assessore Pieroni e il Presidente Ceriscioli
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Gruppo Consiliare di  Fratelli d'Italia -  Regione Marche.
Durante il Consiglio Regionale di oggi, dedicato alla situazione del terremoto, è stata discussa anche l'interrogazione della Capogruppo Elena Leonardi sulla situazione dell'accoglienza delle persone delle aree colpite dal sisma presso le strutture ricettive delle Marche. La Leonardi chiedeva spiegazioni in merito al fatto che i contratti stipulati tra Regione e strutture ricettive della costa devono essere rinnovati tenuto conto del perdurare dell'emergenza terremoto ma al contempo garanzie certe devono essere fornite ad albergatori e gestori di camping che hanno aperto la stagione balneare.
La capogruppo di Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale chiedeva se il contratto previsto tra la Regione e le strutture ospitanti garantisce la permanenza dei terremotati fino a dicembre 2017, altra questione sollevata dalla Leonardi è di sapere quali interventi concreti ed immediati la Regione intende porre in essere per far si che gli sfollati rimangano sino all’arrivo dei moduli abitativi medesimi. Altra domanda posta all'assessore regionale al Turismo era quella sulle tempistiche previste dalla Regione Marche in merito alla collocazione dei moduli abitativi nei luoghi colpiti dal sisma, risposte che i terremotati attendono da tempo.
Tutte domande inevase dall'assessore Regionale Moreno Pieroni, il quale, anche in rappresentanza dell'intera Giunta non ha dato risposte concrete ed operative effettuando uno scaricabarile verso le strutture ricettive.
Un pò da Ponzio Pilato, la Regione non ha fornito risposte sulle situazioni di disagio che hanno vissuto e stanno vivendo soprattutto anziani spostati più volte e spesso costretti a convivere con altre persone nella medesima stanza. Come si fa a dire che le persone si sono spostate "motu proprio"? Si erano create delle piccole comunità che sono state più volte smembrate e al contempo la proroga della clausola contrattuale con le strutture ricettive non è stata effettuata.
La Leonardi riflette sul fatto che la dignità di queste persone meritava molto di più, nella risposta dell'assessore Pieroni si capisce l'affermazione "noi non mandiamo via nessuno, ci penseranno le strutture ricettive".
Una situazione gestita male con sovrapposizioni che invece di soluzioni hanno incrementato i problemi.
Si è data la responsabilità al Settore Turismo nel gestire una situazione emergenziale che necessitava di forze "ad hoc"; la realtà è che all'inizio sono state fatte promesse contrapposte sia agli sfollati, cui erano state promesse le casette in primavera, sia agli albergatori cui era stata garantita la possibilità di fare la stagione turistica.

lunedì 29 maggio 2017

L’amore per il proprio paese. Gli Scout di Montegranaro recuperano il giardino di piazzale Leopardi




Ogni tanto è bello raccontare una storia che dia speranza, che ci faccia credere a un futuro migliore nonostante oggi i segnali negativi siano così numerosi e deprimenti. La storia che vi voglio raccontare è quella di un amore, un amore sincere non verso una persona ma verso la propria comunità, il proprio paese. Amore e sensibilità, consapevolezza che una comunità è tale anche e se si prende cura della propria casa, questo è quello che viene fuori da questa storia che io ho trovato bellissima e che mi accingo a raccontarvi.
Il centro storico di Montegranaro ha molti problemi, vive un degrado antico, radicato, determinato da fattori molteplici che ne complicano la soluzione. Ma la soluzione passa attraverso la consapevolezza che il paese antico è un patrimonio dell’intera collettività e, in quanto tale, è l’intera collettività che deve prendersene cura.
Gli Scout del Gruppo Agesci di Montegranaro si riuniscono nei locali sottostanti l’oratorio di San Giovanni Battista, proprio all’ingresso dell’antica Montegranaro. Frequentano il centro storico, vi fanno tante attività e tante cose buone hanno fatto all’interno delle mura castellane. Così, un pomeriggio, alcuni ragazzi hanno proposto agli altri Scout di fare qualcosa di concreto per dimostrare amore per la propria città.
C’è un piccolo spazio verde, all’interno del centro storico, proprio sopra piazza Leopardi, di fronte all’ospedale vecchio. È un fazzoletto di terra recintato dove erano state poste delle panchine, sistemata la pavimentazione, installata l’illuminazione e ingentilito un muro di contenimento con un coccodrillo sgargiante e rassicurante, opera dell’artista montegranarese Alessio Santoni. Ne era venuto fuori un bell’insieme, uno spazio per incontrarsi, rilassarsi, godere il fresco d’estate.
Col tempo, però, l’incuria e l’inciviltà di alcuni che, per quanto forse minoritari, sovrastano i cittadini civili, hanno portato questo spazio al degrado. Le panchine sono state rotte, la pavimentazione parzialmente divelta, lo spazio sporcato e deturpato e, ciliegina sulla torta, due innamorati davvero poco educati hanno imbrattato il bel coccodrillo con una scritta sdolcinata. Risultato: il giardino è diventato un piccolo letamaio.
Ed ecco la proposta dei giovani Scout: risistemare l’area e restituirla ai Montegranaresi. Hanno iniziato a lavorarci a marzo, sotto la supervisione degli adulti ma, ci tiene a precisare Massimo Manghi, responsabile del gruppo, al quale ho chiesto come è andata, “hanno fatto tutto da soli”. Hanno chiesto il permesso al Comune che, naturalmente, lo ha fornito insieme alla garanzia del rimborso delle spese sostenute, spese in realtà esigue perché, più che altro, i ragazzi hanno speso fatica e impegno.
Da marzo a oggi, tutti i sabati in cui il tempo meteorologico lo ha consentito, hanno faticato duro, restaurando le panchine e lucidandole con olio impregnante, ripristinando la recinzione, ripulendo tutta l’area e cancellando la scritta fatta con la bomboletta ai danni del povero coccodrillone. Il lavoro ancora non è finito, mancano alcune rifiniture, ma già quello spazio degradato è tornato a essere bello e godibile.
Ci lavoreranno ancora nei prossimi sabati, gli Scout, perché devono lucidare la palizzata e rifinire alcuni dettagli. Installeranno anche un tavolo, da loro realizzato, per rendere quel giardino ancora più confortevole. Metteranno un cestino attrezzato per le deiezioni canine donato dal Comune e si spera che venga usato. E, a lavoro finito, faranno una festicciola per restituire il tutto a Montegranaro. Che ringrazia sentitamente, sia per il lavoro che per il bellissimo esempio.

Luca Craia