Un altro
episodio positivo per i protagonisti ma molto meno per il territorio colpito
dal terremoto, dopo quello dell’assessore al turismo di Visso che ha aperto una
nuova attività commerciale a Porto Sant’Elpidio nell’impossibilità oggettiva di
proseguire nella sua città a causa non tanto del terremoto quanto dell’immobilismo
della politica, che in mesi e mesi non è riuscita ancora a muovere una pietra,
ci viene raccontato da Cronache Maceratesi.
Sono due
cittadini di Pieve Torina, ristoratori da una vita, prima nel loro paese e poi,
negli ultimi anni, a Ussita, che hanno ricominciato una nuova vita e una nuova
attività lontani da casa e dai loro monti. Samuele e Carla hanno creato un bel
ristorante a Pieve, La Camilluccia, per poi lasciarlo in gestione e prendere le
redini di un’altra attività di accoglienza storica, l’albergo ristorante Monte
Bove. Il terremoto ha interrotto bruscamente e drammaticamente la loro attività
e la coppia si è trovata, suo malgrado, trapiantata a Porto Sant’Elpidio.
Nonostante la volontà di riprendere a lavorare sui Sibillini quanto prima, sono
stati costretti a desistere: a Ussita la situazione è quella di cinque mesi fa
e riprendere a lavorare nel loro ristorante è al momento impossibile, e
probabilmente lo sarà per un lungo tempo. Troppo lungo. Così si è presentata l’occasione
di iniziare una nuova avventura e, soprattutto, ricominciare a lavorare e a
vivere un’esistenza normale. Carla e Samuele hanno preso in gestione un locale a Sant'Elpidio a Mare che aprirà presto e si chiamerà , “Non ti scordar di me” e quindi ricominciano, portando il loro
sapere e i loro sapori sul litorale. Col cuore sono rimasti sui monti, ma la
vita deve proseguire. A loro va il mio sentito in bocca al lupo, davvero di
cuore.
Però è un
problema che si ripropone. Se le attività si spostano dai monti alla costa,
sarà difficile pensare a un loro ritorno in loco, specie se i tempi si dilatano
come stanno facendo. Piano piano, pezzo pezzo, la vita dei Sibillini si sta
trasferendo altrove, lontano da quei luoghi bellissimi che, così, rischiano di
diventare un bellissimo deserto. E il sospetto che questo sia programmato e
voluto prende sempre più corpo. I motivi, a ben pensarci, ci sono eccome. Basti
pensare alla nuova normativa sulla VIA, approvata nei giorni scorsi, proprio
nel momento più favorevole agli speculatori grazie al terremoto, e i conti sono
facili. Come è facile trovare le responsabilità. Poi bisognerà ricordarselo.
Luca
Craia