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mercoledì 13 aprile 2016

Perché domenica andrò a votare



Se volete saperlo voterò sì al referendum sulle trivellazioni. Voterò sì nella consapevolezza che non servirà a niente in quanto la sostanza del referendum è svuotata e, anche passando il quesito, risolverebbe poco o niente. Ma sarebbe un segnale forte. Un segnale che potrà anche essere ignorato, in Italia la volontà popolare non viene tenuta in nessun conto, lo sappiamo bene. Ma almeno ci sarebbe qualcosa da ignorare, e quindi un motivo per far valere la nostra indignazione.
Vedo argomentazioni legate al voto che non hanno senso. Non andare perché tanto non si raggiungerebbe il quorum è il cane che si morde la coda. Non votare perché tanto in Croazia trivellano lo stesso, oltre a essere falso in quanto la Croazia ha approvato una moratoria e non si trivella più, è stupido: sembra la maestra che giustifica l’alunno indisciplinato perché tanto sono indisciplinati tutti.
Votare è un atto d’amore per la nostra Italia, per il nostro mare che è uno dei tesori più preziosi che abbiamo, sia perché è il nostro habitat, sia perché è una delle fonti (reali e potenziali) di reddito più importanti che abbiamo. Votare è un atto di rispetto per i nostri figli, per il futuro. Votare è anche dire no agli speculatori, ai grandi potentati economici.
Ecco, l’aspetto che volevo sottolineare è proprio questo: votare significa sancire il proprio diritto democratico. Ce lo vogliono togliere, non ci vogliono più far votare. Sentire il nostro Presidente del Consiglio non eletto raccomandare di non andare a votare è un insulto alla Costituzione (ormai vituperata quotidianamente dai nostri governanti) ed è un insulto alla libertà dei cittadini. Per cui, se non avete altre motivazioni per votare, almeno fatelo per questo: non fatevi togliere quel poco di libertà che ci è rimasto.

Luca Craia

martedì 30 settembre 2014

E i nuovi dissidenti?



Se l’atteggiamento del gruppo di Gastone Gismondi è politicamente comprensibile, anche se, per coerenza, mi sarei aspettato un voto contrario e non un’uscita dall’aula piuttosto pilatesca (tralasciando le dichiarazioni di voto abbastanza sconcertanti), visto che la storia della variante della discordia nasce e cresce proprio sotto la loro amministrazione, quello dei tre fuoriusciti dalla sala ma facenti parte (ancora?) della maggioranza non si comprende. Non si comprende soprattutto perché non lo hanno spiegato, pur avendone piena facoltà. Sara De Luca, Sara di Chiara e Eros Marilungo non hanno partecipato al voto sulla variante al Piano Regolatore perché…. e tocca mettere i puntini di sospensione. Eppure, da un punto di vista di coerenza politica, avrebbero dovuto essere coesi con la loro maggioranza, visto anche il programma che, suppongo, anche i tre conoscono e che dovrebbero aver sottoscritto. Allora? Che è successo? E, soprattutto, fanno ancora parte della maggioranza o si apre una crisi, invero non troppo preoccupante visto anche il “Basso salvagente” sempre a disposizione. Rimane lo stupore di fronte a una politica che continua ad essere assolutamente lontana dalla realtà, dalle esigenze dei cittadini e dalla coerenza.

Luca Craia

venerdì 3 gennaio 2014

Io voto Matilde Nicoziani personaggio fermano dell’anno






In questa pagina del sito de “Il Resto del Carlino” è possibile votare online il personaggio fermano dell’anno. Scegliere non è facile perché la rosa di nomi è davvero eccellente ma, essendo io montegranarese, sia per campanile sia perché apprezzo le doti della ragazza, ho votato per Matilde Nicoziani. Voi fate un po’ come vi pare….

Luca Craia