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sabato 5 settembre 2015

Il settembre di Sel



Le ferie agostane hanno fermato i giochi creando una specie di pausa catartica alla vita politica montegranarese ma, fino alla vigilia delle vacanze, la situazione si era ingarbugliata non poco. Ricorderete la ferma e decisa presa di posizione di Eros Marilungo che contestava il bilancio astenendosi dal voto e denunciava con forza (su queste pagine) il modus operandi della maggioranza che, a suo dire ma anche con una certa evidenza, pare sia poco collegiale per non dire consolare. I riscontri che abbiamo, suffragati dalle stesse dichiarazioni dei consiglieri di Sel e non solo (anche il Presidente del Consiglio Antonelli lo ha più volte affermato), ci parlano di decisioni assunte nelle stanze del Sindaco da pochi eletti, sostanzialmente il triumvirato composto dal Sindaco stesso, dal vice e dal Presidente della Provincia nonché assessore ai lavori pubblici.
Sel ha contestato diverse scelte finora effettuate dalla maggioranza di cui fa (ancora) parte ma, soprattutto, negli ultimi periodi ha sottolineato la distanza concettuale tra la visione politica di un partito di sinistra, che dovrebbe essere attento alle tematiche sociali, e la linea seguita dalla giunta Mancini che tutto pare essere meno che di sinistra, anche per lo strapotere della componente di destra che, anche se numericamente minoritaria, ha una forte influenza sulle decisioni.
La scarsa attenzione al sociale, l’aumento della tassazione che va a gravare specialmente sulle classi medio-basse, la poca democraticità, certamente poco si sposano con l’idea attribuibile a Sel. Se a questo aggiungiamo la reazione davvero incattivita del vicesindaco e dei suoi fedelissimi alle ultime vicende che hanno interessato il gruppo composto da Marilungo e Di Chiara (insulti personali), c’è da immaginare un settembre piuttosto caldo.
Si è parlato insistentemente della costituzione di un gruppo autonomo. Non c’è mai stata una conferma ma neanche una smentita da parte di Sel. Sembra piuttosto plausibile che questo accada, anche se non dovrebbe impensierire più di tanto la giunta Mancini, specie ora che Gianni Basso è diventato un appoggio esterno piuttosto affidabile. A meno che non si verifichi qualche altra defezione, cosa non del tutto improbable, che qualche problemino potrebbe anche crearlo. Certo è che, da un punto di vista politico, le aspettative di questa amministrazione erano ben altre, con la maggioranza ampia che aveva. Oggi, invece, deve fare comunque i conti con i numeri.

Luca Craia

mercoledì 15 luglio 2015

Il ruggito di SEL. Orgoglio o qualcosa in più?



Ho molto apprezzato la presa di posizione di SEL, netta, decisa, doverosa. In verità la aspettavo e sollecitavo da tempo, visto come la componente di sinistra è stata trattata dall’amministrazione Mancini fin dai primissimi giorni di governo della città. Se vogliamo è arrivata tardi ma è arrivata. È arrivata dopo una lunga serie di mancanze di rispetto incredibili, a partire dall’imposizione, da parte del Sindaco in persona, nei confronti di Eros Marilungo a lasciare il ruolo di capogruppo a Paolo Gaudenzi, collezionista di deleghe e incarichi vari. È arrivata, motivata, circostanziata, con conseguenze gravi, la decisione di riconsegnare le deleghe, in realtà mai esercitate, che estromette SEL, ora in via ufficiale, dalla cabina di comando della maggioranza e, forse, dalla maggioranza stessa.
Sono parole pesanti, quelle di Eros Marilungo e Sara Di Chiara, parole che disegnano una gestione del potere autoritaria e autarchica da parte del Sindaco, del Vicesindaco e del Presidente della Provincia di Fermo. In realtà questa visione l’avevamo già ma ora è testimoniata. Non è solo una prova di orgoglio, quella dei consiglieri comunali di SEL, è anche una denuncia pesante di quanto poco democraticamente sia gestita Montegranaro, di quanto poco siano tenuti in considerazione gli equilibri all’interno di uno schieramento eppure così composito. E questi equilibri, si badi bene, non sono solo giochini di potere ma anche l’espressione del voto degli elettori. Una roba chiamata democrazia.
In questo schieramento convivono (o dovrebbero convivere) anime molto diverse fra loro. Ma la realtà parla di un centro di potere costruito intorno al PD e al gruppo di destra di Ubaldi, mentre le altre componenti sono tenute al di fuori di ogni decisione. E penso non solo a SEL che, finalmente, ha alzato la testa evidenziando questo stato di fatto: penso anche al Presidente del Consiglio Comunale, Walter Antonelli, che da solo rappresenta l’anima centrista dello schieramento; penso a quel Giacomo Beverati, incollocabile politicamente tante casacche ha cambiato ma, comunque, non appartenente a nessuno degli schieramenti che tengono il telecomando in mano (anche se, forse, convinto del contrario).
E allora mi domando: cosa accadrebbe se l’impennata di orgoglio di SEL avesse tolto il tappo a una situazione insostenibile? Se dal varco aperto dalla sinistra iniziassero a fuoriuscire tutti i sofferenti di mal di pancia che si sono evidenziati in questi mesi come, per esempio, lo stesso Antonelli? Cosa accadrebbe se, inopinatamente e incredibilmente, persino Beverati riuscisse a capire quanto poco peso la sua figura assume nel contesto di potere che governa Montegranaro? O quella Sara De Luca che, dopo essere stata anch'ella presa a pesci in faccia, si è accontentata di una piccola delega insignificante e di un briciolo di visibilità per farsi passare ogni dolore? Toccherebbe chiedere soccorso al solito Gianni Basso? Politicamente sarebbe inqualificabile. Intanto qualcuno, incurante di tutto, si fregherà le mani e continuerà a fare incetta di deleghe.

Luca Craia

sabato 11 luglio 2015

Ubaldi apre a Sel e dichiara ufficialmente che prima non ci ha parlato mai



È curioso e politicamente rappresenta un autogol clamoroso quanto dichiarato stamattina sul Resto del Carlino dal vicesindaco nonché assessore al bilancio del Comune di Montegranaro, Endrio Ubaldi, circa la riconsegna delle deleghe da parte dei consiglieri di maggioranza che fanno riferimento a SEL, Eros Marilungo e Sara Di Chiara. Ubaldi invita i due colleghi, con tono conciliante e vagamente mellifluo, a dare suggerimenti per correggere il bilancio ed eliminare la Tasi reperendo i soldi necessari altrove.
Si potrebbe davvero interpretare come un’apertura la dichiarazione di Ubaldi, e magari si potrebbe anche dire che ha ragione, che ci vogliono delle proposte e non soltanto delle proteste. Ma non dobbiamo dimenticare che i due consiglieri di SEL fanno (o facevano?) parte della maggioranza e che, quindi, avrebbero dovuto partecipare alle decisioni prese anche in fase di stesura del bilancio. È pensabile, quindi, che qualcosa non abbia funzionato.
Da lungo tempo pezzi di maggioranza lamentano il fatto che le decisioni pesanti vengano prese a porte chiuse da Sindaco, Vicesindaco e Presidente della Provincia. Questi fatti dimostrano ancora una volta che ciò è vero. Infatti, se Marilungo e Di Chiara avessero avuto voce in capitolo su questa vicenda, probabilmente una soluzione si sarebbe trovata senza giungere a conseguenze e decisioni tanto radicali. Evidentemente ciò non è stato possibile e, a quanto ci è dato capire e per come abbiamo visti trattati i due consiglieri di sinistra fin dall’inizio della consiliatura, direi che questa sia soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ora che il problema si conclama con tutta la sua gravità le parole del vicesindaco suonano come un’ulteriore quanto inutile provocazione, tutt’altro che distensiva.

Luca Craia