Visualizzazione post con etichetta movimento cinque stelle. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta movimento cinque stelle. Mostra tutti i post

lunedì 26 ottobre 2015

Si riconosca l’errore e si apra il dibattito. E attenti ai punti interrogativi.



Non voglio assolutamente entrare in polemica con l’amico Carlo Pirro e gli altri attivisti del Movimento 5 Stelle né ho mai avuto alcuna intenzione di innescarne una. Mi sono semplicemente permesso di dire la mia da uomo libero e fuori da ogni schieramento, ma anche da uomo impegnato nell’associazionismo da anni, sul tema delle consulte di quartiere e, appunto, di come è stato trattato l’apporto delle associazioni cittadine nella bozza di regolamento elaborato dal Movimento 5 Stelle. La risposta di Carlo mi tranquillizza per un verso e mi preoccupa per altri. Mi tranquillizza perché vedo la buona fede e la voglia di fare. Mi preoccupa per altri motivi che ora vorrei spiegare brevemente.
Prima di tutto mi preoccupa il fatto che, come del resto sono abituati a fare gli uomini di Ubaldi & Co, si risponde tirando in ballo la persona e poi, magari e forse, l’argomento. In questo caso l’argomento, poi. È stato trattato, ma comunque si è voluto sottolineare un mio presunto avvicinamento allo schieramento che si riferisce all’ex sindaco Gismondi. Pretestuoso e falso, posso dirlo con fermezza, perché il mio è, invece, un progressivo allontanamento dalla politica generale adottata dalla maggioranza. In questo è logico che io vada incontro alle forze di minoranza, tra le quali ci sono sia ViviAmo Montegranaro che gli stessi 5 Stelle. Basso lasciamolo pure dov’è, anche perché non sappiamo dove sia esattamente. Il punto è che con i primi l’incontro c’è stato, e collaboro con loro mantenendo la mia indipendenza e criticando quando lo ritengo opportuno. Con i Cinque Stelle, invece, nonostante io abbia messo ripetutamente a disposizione i miei spazi per le loro esternazioni, ciò non è mai avvenuto né, al momento, registro una comunicazione apprezzabile.  Forse è per questo che si ha l’idea che io sia più vicino ai cosiddetti Gastoniani che a loto, ma l’impressione è errata. Io sto per conto mio, come sempre.
Credo che l’opposizione, per essere efficace, debba prima dialogare tra le sue componenti e poi, eventualmente, andare a fare proposte alla maggioranza di governo. Invece noto - e faccio notare – come avvenga l’esatto contrario. Ciò non credo possa portare a risvolti positivi, specie in considerazione della qualità politica degli uomini di maggioranza. È ovvio che ci siano caratterizzazioni e distanze anche profonde tra i pentastellati e gli altri, ma sui temi, come in questo specifico o per il baratto amministrativo, mi sarei aspettato un dialogo tra le forze di minoranza, come è avvenuto per la defunta proposta di commissioni di indagine sui debiti fuori bilancio per non più ripetersi. Auspicherei quindi, almeno per il futuro e partendo da ora, un maggior confronto all’opposizione e poi la ricerca dell’intesa, per quanto possibile, con la maggioranza. Il gruppo di discussione dell’Ape potrebbe essere valido terreno di incontro, in zona neutrale, almeno a livello virtuale. Del resto è nato per discutere e dibattere, non certo per fare propaganda a questo o a quello.
Infine lo specifico: sono totalmente in disaccordo con i Cinque Stelle per quanto riguarda ogni forma di preclusione a chi abbia ruoli associativi a qualsiasi livello. Chi fa associazionismo lo fa perché ama la propria città ed è contradditorio escluderli. Del resto se ci dovrà essere un’assemblea di quartiere, sarà questa a eleggere democraticamente e liberamente chi riterrà più idoneo ad avere incarichi in seno alla consulta. La democrazia funziona così. Ora, se vogliamo dibattere sono a disposizione, ma certamente escludere persone solo perché impegnate in attività di rilievo sociale mi pare un errore. Lo si riconosca e si vada avanti.
Ultima considerazione: nel titolo del mio pezzo “incriminato” c’è un punto interrogativo finale che cambia completamente l’interpretazione dello stesso. Probabilmente Carlo e gli altri non lo hanno visto.

Luca Craia

domenica 25 ottobre 2015

Beverati scaricato?



C’è una cosa (forse più di una) che stride nella storia brutta delle dichiarazioni di Beverati. Si, in effetti più d’una. Cominciamo dalla prima: i Cinquestelle fanno il diavolo a quattro ponendo la questione, minacciando (vivadio) esposti alla magistratura competente e mettendo, forse, in seria difficoltà la maggioranza. Però si incontrano e trattano amabilmente con Roberto Basso, assessore all’ambiente, e Paolo Gaudenzi, capogruppo tuttofare, su baratto amministrativo e consulte di quartiere. Suona strano: come fa l’amministrazione più bellicosa e permalosa della storia a trattare con chi ha aperto una delle falle più vistose dal suo insediamento a oggi? Strano.
Ancora più strano l’intervento odierno sulla stampa amica (tutta) di Beverati che si arrampica sugli specchi senza neanche avere ventose adeguate. Però lo fa in solitaria. Ora, viste le accuse gravissime mosse verso l’assessore a non si sa bene cosa, ci si sarebbe aspettata una levata di scudi della maggioranza, un intervento del Sindaco a difesa del suo fido assessore, una conferenza stampa della maggioranza intera a difesa della povera vittima dei cattivissimi grillini. Invece Beverati parla da solo, inventa macchinazioni, video manipolati (il video pubblicato dai 5Stelle non ha interruzioni) e una sorta di complotto alle sue spalle.
Forse ha ragione Beverati: c’è un complotto, una congiura. Ma non dei Cinque Stelle, bensì dei suoi. Del resto il succitato Gaudenzi cerca una collocazione istituzionale rimpallando sul quadro politico come una pallina da flipper ormai da mesi (ultima, la farsa della nomina nel consiglio di amministrazione della Farmacia Comunale). Ha tutta l’aria di essere una bella occasione, forse anche opportunamente propiziata, per il gruppo di Ubaldi di guadagnare ulteriore spazio in maggioranza. Beverati sembra essere stato scaricato dai suoi, in balia di se stesso e delle onde da lui stesso provocate, in mezzo a una tempesta perfetta galleggiando su un salvagente a paperetta. Intanto, forse, Ubaldi se la ride e sogna un sogno concretizzabile: il suo fido Gaudenzi assessore. E questo sarebbe il trionfo dell’ultradestra in mezzo a una amministrazione sedicente di sinistra. Con tutta la disistima che ho per il vicesindaco, nel caso riuscisse bisognerebbe riconoscere che ha fatto un capolavoro.

Luca Craia