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lunedì 20 luglio 2015

Sel non ci sta. Marilungo replica duramente a Ubaldi.



Ricevo e pubblico integralmente la prima parte della risposta di Eros Marilungo, Consigliere Comunale di Sel, alle affermazioni del vicesindaco Ubaldi fatte sulla questione dell’astensione al voto del bilancio da parte dei rappresentanti in Consiglio Comunale del partito di sinistra e sulla riconsegna delle deleghe. Tali affermazioni, riportate da questo blog, sono piuttosto pesanti e l’esponente di Sel ha ritenuto giusto e necessario replicare in tre parti. Questa è la prima parte, mentre le altre due, dice Marilungo, mi saranno da lui recapitate domani e dopodomani.

Caro Vice Sindaco, come tuo solito, preferisci scrivere sui Social Network, che parlare o interloquire con gli altri membri della MAGGIORANZA di cui “facciamo parte”, comprendo poco il tuo sfogo, soprattutto se analizziamo correttamente gli eventi con massima precisione.
Già nel BILANCIO DI PREVISIONE 2014, noi di SEL (anche se non ti piace che ci distinguiamo in SEL) fummo voce critica in Consiglio, perché non fù un bilancio partecipatori da tutta la MAGGIORANZA alle scelte politiche per la sua realizzazione, e decidemmo di votarlo a favore, perché era un Bilancio realizzato per i 5/12 dal Commissario e perché non dovevamo e non volevamo fermare la macchina amministrativa da così poco tempo eletta, e accettammo in Consiglio le scuse da parte della Giunta per il mancato coinvolgimento (se non ricordi poi riascoltare l’allora Consiglio Comunale).
Un bravo amministratore dovrebbe imparare dai suoi errori, non continuando a ripeterli, ma ora dopo tredici mesi ..… “la musica si ripete” ORA NON E’ ACCETABILE anche perché ci siamo lamentati più di una volta, per il mancato coinvolgimento!!!
Prima di parlare di Bilancio e di andare nello specifico, voglio analizzare quello che hai affermato in questo fine settimana forse per colpa del troppo caldo afoso ...… affermi che il sottoscritto (un libero professionista) non comprende e deve imparare prima i fondamentali o addirittura A-B-C della Pubblica Amministrazione, e dove senza vergogna affermi che per la prima volta in Consiglio Comunale ascolti la nostra richiesta di posticipare i lavori di Viale Gramsci. Ci vuole coraggio e suicidio politico affermare ciò per iscritto, perché ti devo rimproverare per le tue imprecisioni (volute o non volute), e molto più grave perché fatte dall’Assessore al Bilancio, forse era consigliabile non fare tali affermazioni!!!
Ora ti spiego i motivi:
1)      Analizzando il programma triennale delle opere pubbliche si evince che:
a)      Non viene specificato in quali capitoli vengono finanziate le varie opere pubbliche;
b)      Giusto per spiegare chi di Bilancio non lo “mastica” che le opere pubbliche possono essere finanziate sia con spesa corrente sia con Mutui;
c)       I mutui che si andranno a chiede per il primo anno per le opere pubbliche sono 1.200.000,00 €;
d)      Il costo delle opere pubbliche per il primo anno sono 2.605.000,00 €;
e)      Dal costo delle opere pubbliche bisogna togliere per correttezza 500.000,00 € per l’ampliamento Cimitero Comunale 4° stralcio che dovrebbe essere autofinanziato, perciò rimangono da sostenere 2.105.000,00 € di Opere Pubbliche;
f)       2.105.000,00 € -  1.200.000,00 € = 905.000,00 € di spesa corrente;
g)      Forse con molta umiltà (perché qualcuno mi ha fatto notare che mi manca l’umiltà), credo che A-B-C di Bilancio lo dovrei capire, credo di saperlo più o meno leggere, e so fare due conti!!! Sai Endrio ero abbastanza bravo in matematica quando andavo a scuola!!! ….. Dall’ultimo bilancio ho notato una cosa molto interessante …. Che la TARI come sostenuto e dichiarato da te nel penultimo Consiglio Comunale non è aumentata solamente del 1,10 o 1,20 % ma di ben 5,18 % come dichiarato nel Parere del Revisore Unico (Dott. Fabrizio Dorotei).  
2)      Il Bilancio di questa Amministrazione doveva essere un BILANCIO PARTECIPATO!!!
a)      Il nostro non è un Bilancio partecipato, neanche in Maggioranza;
b)      Un vero Bilancio Partecipato è quello che faceva Massimo Rossi a Grottammare (chiedi a Giacomo Beverati che lo conosce);
c)       Come si realizza un BILANCIO PARTECIPATO:
1)      Riunione di quartiere, dove l’Amministrazione ascolta le richieste-esigenze e le varie problematiche dei quartieri;
2)      RIUNIONE DI MAGGIORANZA, dove tutte le forze politiche o civiche che la compongono fanno le varie scelte politiche condivise o se non si raggiunge la condivisione si raggiungono dei compromessi, cosi emergono le Basi del Bilancio;
3)      Realizzazione del Bilancio da parte dell’Assessore del Bilancio in base alle indicazioni della Maggioranza;
4)      Approvazione del Bilancio in Giunta;
5)      Si rifanno le riunioni di quartiere e si porta a conoscenza i cittadini del Bilancio elaborato;
6)      Approvazione del Bilancio in Consiglio;
3)      Non mi sembra e non sembra neanche ai cittadini che ciò sia avvenuto, e non voglio andare nello specifico, perché è imbarazzante ciò che è avvenuto;
4)      Se SEL veniva coinvolta sono sicuro che altri 150/130 mila euro di risparmi sui vari capitoli li avremmo trovati;
5)      A giudizio del sottoscritto un bravo Amministratore oltre che non provare rancore e far quadrare i conti, deve anche saper ascoltare e capire le difficoltà dei Montegranaresi, in quanto in un momento difficile come quello attuale dal punto di vista istituzionale, economico e sociale, deve essere rivolto al bene della collettività, attraverso legittime azioni amministrative le più immediate possibili.
                       
Questa è la mia prima parte di contro risposta alle tue provocazioni e imprecisioni, il tutto per rendere una lettura semplice e non troppo lunga.

Eros Marilungo

venerdì 17 luglio 2015

Montegranaro e il triste panorama politico



Ancora una volta il Consiglio Comunale di Montegranaro da, a chi ha la costanza di assistervi, in streaming, per radio o, persino, in sala, la possibilità di vedere uno spettacolo antropologicamente interessante e, allo stesso tempo, sconfortante. I politici, per quanto siano da noi elettori vituperati, sono l’espressione, nel bene o nel male, dolenti o volenti, della nostra società civile, perché o li eleggiamo e, quindi, sono lì in nostra vece, o perché non andiamo a votare e, quindi, sono lì per nostra colpa. Ieri sera abbiamo visto cose che voi umani eccetera eccetera.
Potrei iniziare parlandovi del fatto che ora va di moda iniziare ogni discorso chiarendo che non c’è nulla di personale in quello che si dice. Perché questa esigenza? Forse si comincia a capire che si è scesi troppo di livello? Che la persona dovrebbe essere rispettata a prescindere se si è o non è d’accordo con quello che dice e pensa? Magari, meglio tardi che mai.
Potrei continuare con la paternale cosmica di Gianni Basso che, dall’alto della sua millenaria esperienza da plurisindaco, regala consigli non richiesti ma anche potenziali ciambelle di salvataggio alla maggioranza, chiarendo in maniera definitiva che lui ora è all’opposizione ma che, fosse necessario, il saldo dall’altra parte ancora potrebbe farlo nonostante gli acciacchi dell’età. Chissà, magari comincia a vedere in lontananza la sedia del Presidente del Consiglio che potrebbe liberarsi. Insulta i giornalisti, ricorda le ragioni per cui ha segato le gambe al suo ex pupillo Gastone, ci rifà per l’ennesima volta l’elenco di tutte le cose buone che ha fatto per noi durante il suo regno e cazzia con grazia Perugini & Company. Basso è sempre spettacolare.
Potrei soffermarmi sull’intervento di Beverati ma, come al solito, mi sono addormentato dopo 37 secondi e non ho capito quasi niente di quello di cui ha parlato, se non che lui già sapeva che fine avrebbe fatto l’Euro prima di tutti, battendo sul tempo persino il Divino Otelma. Dormendo ho anche capito che i piccioni li ha contati insieme al veterinario, quindi è molto certo che non siano più di 500. I problemi in matematica sono molto diffusi e possono essere aggravati dalle esalazioni dell’erba murarola, presente massicciamente lungo le strade del centro storico.
Potrei anche raccontarvi di come il Sindaco abbia fatto una sonora sgridata ai suoi scolaretti, ne abbia mandata una metà in castigo dietro la lavagna, un terzo in ginocchio sul granturco e un paio, i suoi prediletti, li ha salvati. Minacce di querele e azioni legali a pioggia sia dalla maestra che da Perugini. Un clima molto disteso, non c’è che dire, che tocca il suo apice quando Lucentini si permette di fare una domanda alla sempre silenziosissima assessora ai servizi sociali e Ubaldi si ricorda di essere anche avvocato e comincia a sbraitare a microfono spento manco fosse la buonanima di Funari. A proposito, ma la Strappa ha mai proferito parola in Consiglio Comunale? Comunque, poi, a onor del vero, Ubaldi, a fine seduta, fa un bel mea culpa al quale, francamente, non siamo abituati. Anche lui, comunque, non esita a insultare per bene il collega giornalista che scrive per la stessa testata per cui scrive lui.
A proposito di silenzi, potrei raccontarvi della presente assenza di alcuni consiglieri dei quali non abbiamo ancora capito l’utilità se non per far numero quando si vota. Sono consiglieri attenti, secondo Carlo Pirro, che a una cert’ora ne vede brillare gli occhi e interpreta la cosa come un’attenzione per quanto silenziosa. Ma forse erano solo lacrime di sonno.
Potrei anche raccontarvi dell’assessore ai lavori pubblici nonché Presidente dell’inutile Provincia di Fermo che ci spiega candidamente che, per i lavori in via Gramsci, è stato preferito recuperare quanto più possibile delle vecchie suppellettili per non spendere troppo visto che, comunque, l’area è soggetta a frane e, quindi, meglio risparmiare. Come dire: ci abbiamo speso mezzo milione ma potrebbe andare giù tutto di nuovo quando meno te lo aspetti.
Invece vi racconterò del gran fumo che ho visto. Sembrava che fosse un incendio ma poi si è capito che il fuoco praticamente non c’era. Una specie di fuoco di paglia ma, invece della paglia c’erano le deleghe di Sel, bruciate, sì, ma con parsimonia, senza troppo clamore. Sarebbe stato un bell’incendio se i due consiglieri di sinistra avessero votato contro al bilancio, invece, nonostante una dichiarazione di voto anche piuttosto bellicosa, poi si sono astenuti. Ho chiesto per messaggio a Marilungo e Di Chiara come mai e mi hanno risposto che questo è un cartellino giallo. E quello rosso quando lo tiriamo fuori? Quando hanno rotto qualche gamba? Forse è il caso di cambiare coordinatore o segretario che dir si voglia. Forse certi ragionamenti da proto prima repubblica non funzionano più. Marilungo dice che ancora crede nel progetto di questa coalizione e vuole aspettare prima di creare qualche problema nel realizzarlo. Non si è accorto, Marilungo, che il progetto non c’è più, se mai c’è stato. Glie l’hanno fatto credere e Sel, a quanto pare, è ancora l’unica che ci crede. Oppure sta aspettando qualcos’altro che mai verrà. Quanti schiaffi dovranno ancora prendere dai colleghi di “progetto” per capire che in questa maggioranza sono ininfluenti? Specie con Basso pronto a votare a favore?
Infine vi racconto di Antonelli, Presidente del Consiglio solitario, senza un partito o una struttura dietro. Antonelli mostra coerenza con le proprie idee e col ruolo che ricopre. E coraggio. Non condivide parte del bilancio ma è anche organo istituzionale. Si astiene e fa bene. Cosa poi accadrà lo vedremo. Forse la maestra lo metterà in castigo. Forse verrà espulso. Basso (quello basso) è lì pronto. Staremo a vedere.

Luca Craia

mercoledì 15 luglio 2015

Il ruggito di SEL. Orgoglio o qualcosa in più?



Ho molto apprezzato la presa di posizione di SEL, netta, decisa, doverosa. In verità la aspettavo e sollecitavo da tempo, visto come la componente di sinistra è stata trattata dall’amministrazione Mancini fin dai primissimi giorni di governo della città. Se vogliamo è arrivata tardi ma è arrivata. È arrivata dopo una lunga serie di mancanze di rispetto incredibili, a partire dall’imposizione, da parte del Sindaco in persona, nei confronti di Eros Marilungo a lasciare il ruolo di capogruppo a Paolo Gaudenzi, collezionista di deleghe e incarichi vari. È arrivata, motivata, circostanziata, con conseguenze gravi, la decisione di riconsegnare le deleghe, in realtà mai esercitate, che estromette SEL, ora in via ufficiale, dalla cabina di comando della maggioranza e, forse, dalla maggioranza stessa.
Sono parole pesanti, quelle di Eros Marilungo e Sara Di Chiara, parole che disegnano una gestione del potere autoritaria e autarchica da parte del Sindaco, del Vicesindaco e del Presidente della Provincia di Fermo. In realtà questa visione l’avevamo già ma ora è testimoniata. Non è solo una prova di orgoglio, quella dei consiglieri comunali di SEL, è anche una denuncia pesante di quanto poco democraticamente sia gestita Montegranaro, di quanto poco siano tenuti in considerazione gli equilibri all’interno di uno schieramento eppure così composito. E questi equilibri, si badi bene, non sono solo giochini di potere ma anche l’espressione del voto degli elettori. Una roba chiamata democrazia.
In questo schieramento convivono (o dovrebbero convivere) anime molto diverse fra loro. Ma la realtà parla di un centro di potere costruito intorno al PD e al gruppo di destra di Ubaldi, mentre le altre componenti sono tenute al di fuori di ogni decisione. E penso non solo a SEL che, finalmente, ha alzato la testa evidenziando questo stato di fatto: penso anche al Presidente del Consiglio Comunale, Walter Antonelli, che da solo rappresenta l’anima centrista dello schieramento; penso a quel Giacomo Beverati, incollocabile politicamente tante casacche ha cambiato ma, comunque, non appartenente a nessuno degli schieramenti che tengono il telecomando in mano (anche se, forse, convinto del contrario).
E allora mi domando: cosa accadrebbe se l’impennata di orgoglio di SEL avesse tolto il tappo a una situazione insostenibile? Se dal varco aperto dalla sinistra iniziassero a fuoriuscire tutti i sofferenti di mal di pancia che si sono evidenziati in questi mesi come, per esempio, lo stesso Antonelli? Cosa accadrebbe se, inopinatamente e incredibilmente, persino Beverati riuscisse a capire quanto poco peso la sua figura assume nel contesto di potere che governa Montegranaro? O quella Sara De Luca che, dopo essere stata anch'ella presa a pesci in faccia, si è accontentata di una piccola delega insignificante e di un briciolo di visibilità per farsi passare ogni dolore? Toccherebbe chiedere soccorso al solito Gianni Basso? Politicamente sarebbe inqualificabile. Intanto qualcuno, incurante di tutto, si fregherà le mani e continuerà a fare incetta di deleghe.

Luca Craia