martedì 24 aprile 2018

Ussita: elezioni alle porte e zero liste. Preoccupazioni e speranze.


Ci saranno le elezioni amministrative, a Ussita, il 10 giugno prossimo. Scadrà il mandato del Commissario Prefettizio, Mauro Passerotti, e i 446 abitanti ufficiali del paesino ai piedi del Bove potranno scegliere un nuovo Sindaco e una nuova Giunta. Solo che, a oggi, nessuno ha ancora parlato di organizzarsi e proporre una lista, almeno una, che vada a farsi eleggere per dare un’amministrazione, un governo politico a Ussita. E questo è allarmante, come si sottolinea sulla pagina Facebook Torniamoaussita. È allarmante perché evidenzia un disinteresse verso le sorti della cittadina ma anche perché apre la prospettiva, qualora non ci fosse alcun candidato, di un nuovo commissariamento, cosa vista, naturalmente, come nefasta.
È possibile che si presenti una sola lista, cosa contemplata dalla legge elettorale per gli enti locali, nel qual caso sarebbe necessaria la presenza di 6/8 candidati che verrebbero eletti solo al raggiungimento del 51% dei votanti. Il problema, probabilmente, è che questi votanti non rappresentano la realtà degli abitanti di Ussita, costituita da una grande maggioranza di non residenti che popolano il paese solo in determinati periodi, essendo residenti altrove ma possessori di seconde case o, per meglio dire, di quello che ne resta. I residenti stanno dimostrando disinteresso o, forse, rassegnazione. Va anche detto che molti di loto, attualmente, sono dislocati altrove a causa del terremoto.
La soluzione potrebbe essere rappresentata dai non residenti che, in linea di massima, stanno dimostrando preoccupazione per le sorti di Ussita e forse sarebbero disposti a offrire la propria candidatura. Ma, ci si domanda, questa candidatura sarebbe ben accetta e, quindi, votata dai residenti? Difficile ma non impossibile. Fatto sta che si rende necessario e urgente muoversi per creare almeno una lista unica, onde scongiurare il rischio di commissariamento.
Ussita difficilmente sarà ricostruita, almeno secondo la logica che sta dominando il concetto di questa pseudo-ricostruzione. Certamente un nuovo commissariamento per un altro lungo anno sarebbe il colpo di grazia per ogni speranza. E forse farebbe ancora una volta il gioco di chi punta, fin dal primo tremore della terra, a spopolare questo pezzo d’Italia per fini che, a pensarci bene, tanto nascosti non sembrano. Sta agli Ussitani scongiurarlo.

Luca Craia