Due al prezzo di uno, le offerte speciali della barbarie umana.
Mettiamo tutto insieme e facciamo i saldi, tanto gli alunni delle scuole
italiane meno ne capiscono meglio è. Così stamattina, con folgorante opacità di
pensiero, la nostra “ministra” (che termine orrendo, cacofonico), non resiste e, per dar prova di sè, coglie l’occasione
delle celebrazioni per il venticinquesimo anniversario della strage di Capaci,
cioè uno dei capitoli più bui della storia d’Italia, che andrebbe studiato,
spiegato e rispiegato non per qualche minuto durante una commemorazione ma per
giorni e giorni, in modo che rimanga impresso nelle giovani menti come monito.
Coglie l’occasione, che tanto eravamo lì, con le facce giuste, quelle di rito,
quelle che pare che ci è morto il gatto, e ci infila insieme il cordoglio per l’ignobile
strage di Manchester appena accaduta.
“In questa
giornata importante, in cui in tutta Italia ricordiamo, insieme a migliaia di
ragazze e ragazzi, le stragi di venticinque anni fa per dire no a qualsiasi
forma di violenza, ho trovato giusto ricordare le vittime di Manchester
all’arrivo a Palermo. Ho voluto dire alle studentesse e agli studenti che era
successa una cosa grave e violenta per rafforzare in loro la convinzione che
ogni forma di violenza va contrastata. Anche questa è scuola. Per lo stesso
motivo chiediamo un minuto di silenzio alle 12.00 in tutte le scuole, per
portare il pensiero a quelle giovani e quei giovani che erano ad ascoltare un
concerto. E
che mentre ascoltavano un linguaggio di pace, la musica, sono rimasti vittime
di questa grave violenza”. Questo è quanto contenuto nella
circolare “urgentissima” fatta pervenire nelle scuole italiane questa mattina.
Questo è quanto è stato letto, in maniera vagamente littoria, in tutte le
scuole d’Italia.
Cosa
ci avranno capito gli studenti italiani? Secondo me niente. Una gran confusione
tra stragi di stampo completamente diverso, tra matrici opposte, tra storie
complesse che andrebbero analizzate e narrate dettagliatamente per capire, per
evitare futuri errori. Perché questa è la scuola, Ministra. La scuola è prima
di tutto una maestra di vita, non solo di nozioni. La scuola insegna la storia
per imparare dal passato, la scuola insegna il pensiero filosofico per imparare
a ragionare. Questi fatti sono completamente diversi tra loro, sono fatti gravissimi che
meritano rispetto, attenzione, tempo. Non dieci minuti con un messaggio urbi et
orbi (rubo la frase da una cara amica insegnante). Non ci si mette tranquilli,
dopo una strage di ragazzini, pensando a una strage di mafia, con un minuto di
silenzio. Questa non è e non deve essere la scuola.
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento