Cosa c’è di sorprendente nella notizia di stamane sulla portineria
dell’ospedale? Niente, tutto da copione, non potevamo aspettarci nulla di
diverso. Era logico che la soluzione prospettata dal Comune di Montegranaro non fosse
funzionale, ci arrivava anche un bambino, ma i nostri amministratori sono così
supponenti e pieni di sé da dare sempre tutto per scontato. Hanno dato per
scontata l’adesione della Croce Gialla al loro progetto di collaborazione, e
hanno sbagliato. Hanno dato per scontato che con le borse lavoro avrebbero
risolto e non hanno nemmeno pensato a trovare soluzioni alternative. E hanno di
nuovo sbagliato. Ora si ritrovano con un pastrocchio in mano, uno di quei
pastrocchi che si risolvono male, ma male male. Ma saranno talmente supponenti
da non ammetterlo mai.
La supponenza, la spocchia, è questo il difetto più grande di questa
amministrazione comunale, quello che gli fa commettere errori fatali, che gli
fa protrarre i disservizi all’infinito. La stessa supponenza che ha portato i
disagi nella zona industriale a protrarsi fino all’inverosimile. La stessa
spocchia che impedisce al vicesindaco e al suo fido scudiero Gaudenzi di non
ammettere nemmeno sotto tortura il fallimento del sistema di videosorveglianza.
La stessa altezzosità con la quale si cerca di imporre alle associazioni un
giogo ogni volta sotto una forma diversa. La supponenza di chiamare trasparenza
la totale opacità del modus operandi quando si conferiscono incarichi o quando
si distribuiscono contributi o fondi regionali (ne ho parlato stamattina).
A memoria mia non ricordo amministrazione peggiore, e il motivo di
tanta cattiva gestione della cosa pubblica è fondamentalmente la supponenza,
unita a una manifesta incapacità ad amministrare, che sarebbe poca cosa in
confronto all’ottusità che deriva dalla spocchia profonda che pervade ogni
singolo personaggio di questa maggioranza, dal Sindaco fino al più inutile dei
Consiglieri Comunali, carica peraltro difficile da assegnare. Una spocchia che
li porta lontani anni luce dai cittadini e dalle loro reali esigenze, che li fa
evitare ogni confronto con la gente, che li fa operare in progetti che non
servono, che sprecano denaro pubblico, che creano più disagi che vantaggi. E
dall’alto della loro supponenza, non lo capiscono.
Luca Craia
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