martedì 14 marzo 2023

A Montegranaro torna la tradizione con la fiera di San Giuseppe.

A Montegranaro la festa di San Giuseppe è sempre stata molto sentita, perché è un paese a vocazione artigiana prima che industriale, una vocazione che nasce molto indietro nei secoli, forse addirittura nel medioevo. E San Giuseppe, protettore degli artigiani, uomo paziente, instancabile lavoratore e santo umanissimo nella sua obbedienza alla volontà di Dio, ricorda molto l’approccio e alla vita del calzolaio montegranarese. La tradizionale fiera è sempre stata un’occasione di incontro per la comunità cittadina, oltre che un semplice mercato di merci, essendo oltretutto la prima vera manifestazione pubblica dopo i rigori dell’inverno, come a celebrare, oltre che l’amato santo protettore del lavoro della nostra gente, anche l’arrivo della primavera e di tempi migliori. In ogni senso.

Quest’anno la fiera di San Giuseppe torna per le vie di Montegranaro dopo il fermo dovuto alla pandemia. L’Amministrazione Comunale guidata da Endrio Ubaldi sta cercando di dare nuove motivazioni a questa tradizione che, a dire il vero, nelle ultime edizioni aveva visto calare di molto la partecipazione degli espositori e soprattutto delle gente. I tempi cambiano, così come cambiano le esigenze e le possibilità, ma rimane, o dovrebbe rimanere, il momento di aggregazione e incontro, per ci fa bene il Comune e spendersi per questo.

In questo 2023 il giorno dedicato a San Giuseppe è proprio domenica 19 marzo, per cui la festa civile, che negli ultimi anni veniva organizzata la domenica successiva al 19, quest’anno si unisce a quella religiosa. La fiera, che ne è il momento principale, vedrà il suo nucleo nel centro del paese caratterizzato dalla presenza di un’esposizione dedicata a hobbisti e assiciazioni del territorio, nonché di stand gastronomici e, in piazza Mazzini, di giochi e animazione per bambini (a partire dalle 15). Per l’occasione sarà anche aperta la Torre dell’Annunziata (9.30-12.30 e 14.30-17.00) a cura dell’associazione Città Vecchia.

Ci vediamo in giro domenica.

 

Luca Craia


 

lunedì 13 marzo 2023

Trentino/Sgarbi a Fugatti: «Clemenza per l’orso. Le condanne a morte, come per gli uomini, sono forme di violenza»

 

ROMA – «Ogni condanna a morte è una forma di violenza». 

Lo dice il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che ritorna sull’ipotesi di abbattimento dell’orso «MJ5» dopo che nei giorni scorsi ha aggredito un uomo nei boschi.

«Comprendo quanto accaduto all’amico aggredito dall’orso, comprendo certamente l’apprensione della popolazione trentina per simili episodi, ma nella nostra cultura – sottolinea Sgarbi - non c’è e non può esserci la morte. Non si uccide neanche il più terribile mafioso!.

Che l’orso abbia aggredito il fratello dell’amico sindaco di Rabbi – dice Sgarbi -  non è una buona ragione per ucciderlo, semmai una opportunità per creare una recinzione che tuteli i cittadini dal rischio di una aggressione»

Sgarbi aggiunge: «Non si proibiscono certo automobili, moto o sci perché qualcuno muore usandoli. Ho molta considerazione per il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, ma lo esorto alla clemenza.

Le condanne a morte, come per gli uomini, sono forme di violenza. E noi siamo uomini di pace»


L'Ufficio Stampa

press@vittoriosgarbi.it

San Ginesio vola in Arabia Saudita per la seconda edizione del Best Tourism Villages

Il Sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, ha partecipato alla cerimonia di premiazione dei Migliori Villaggi turistici che si è tenuta questa volta ad Al-'Ula, nel Regno dell’Arabia Saudita nella giornate del 12-13 marzo.

Dopo il Comune di San Ginesio che ritirò il premio l’anno precedente,  quale unica località a rappresentare l’Italia in un contesto globale, quest’anno il riconoscimento è andato all’Isola del Giglio e Sauris-Zahre in Friuli Venezia Giulia.

E’ presente anche il piccolo borgo umbro di Otricoli che ha ricevuto il riconoscimento nell’ambito dell’ “Upgrade Programme".

In questa seconda edizione del "Best Tourism Village" sono 32 i comuni di tutto il mondo premiati che fanno parte del network che vanno ad aggiungersi ai 44 vincitori dello scorso anno tra cui San Ginesio.

“Una rete di fondamentale importanza – ha dichiarato il Sindaco- che colloca San Ginesio in un quadro internazionale di relazioni e visibilità e dove insieme a tanti altri autorevoli rappresentanti si possono scambiare esperienze e buone prassi anche con esperti e partner del settore pubblico e privato. Voglio ringraziare pubblicamente l'Organizzazione Mondiale del Turismo e il Ministro del Turismo dell'Arabia Saudita per aver anche offerto l'ospitalità a tutti i delegati.

Oggi San Ginesio, insieme all’Isola del Giglio e a Sauris-Zahre, rappresentano il meglio del turismo italiano e questo riconoscimento è importante sia per internazionalizzare l’offerta turistica ma soprattutto per rafforzare la promozione turistica dell’Italia a partire proprio dai quei luoghi che sono meno conosciuti, più emarginati, ma proprio per questo continuano a rappresentare l’Italia più autentica.”

Il Sindaco Ciabocco ha preso parte alla cerimonia insieme ai Ministri del Turismo e agli altri rappresentanti, provenienti da tutto il mondo, degli ultimi villaggi riconosciuti dall’organizzazione mondiale del turismo (UNWTO).

In particolare nel corso dei lavori il Sindaco ha salutato il Ministro del Turismo dell'Arabia Saudita Ahmed Al Khateeb e il Segretario Generale dell'UNWTO Zurab Pololikashvili omaggiandoli con una targa del Comune. Gli incontri sono poi proseguiti con l'Ambasciatore d'Italia in Arabia,  Roberto Cantone, ed il Consigliere del Ministro del Turismo, Simone Landini.

Dal 2021, BTV produce un elenco annuale di destinazioni che si distinguono per il loro impegno alla sostenibilità i tutti i suoi aspetti – economici, sociali e ambientali – e per la conservazione e la promozione dei valori basati sulla comunità.


 

sabato 11 marzo 2023

Sutor, che peccato! Gialloblu sconfitti nel finale dalla Robur Osimo


 

Sutor Montegranaro – Robur Osimo    68 - 70

 

Sutor Montegranaro: Verdecchia, Falzon 26, Facciolà 3, Migliorelli 7, Mentonelli 2, Merlini ne, Barbante 1, Mariani, Mandozzi, Rupil 23, Lupetti 6.All: Patrizio.

Robur Osimo: Odigie 7, Suppi 16, Cardellini 3, Bugionovo 14, Strappato, David 9, Salamone 1, Ferraro, Misolic 8, Dubois 12. All: Sciutto

 

Note. Parziali: 19-25, 32-36, 54-56  Tl: Sutor 15/22 , Robur 13/19. Tiri da tre punti: Sutor 9/31 , Robur 7/28. Rimbalzi: Sutor 38, Robur 32

 

Sconfitti sì, ma con onore. Perché la Sutor se l'è giocata fino all'ultimo, anche senza Merlini e anche se ad un certo punto del match si è trovata 11 punti sotto. Ma di fronte, oggi, ha trovato una squadra molto talentuosa e ostica come la Robur Osimo che, non a caso, porta via da Montegranaro la decima vittoria consecutiva in campionato.

I ragazzi di coach Patrizio sono partiti contratti e sono venuti fuori alla distanza, grazie ad un Falzon da 26 punti e 14 rimbalzi e al solito Rupil (23 punti) che però impatta sul ferro i liberi del possibile pareggio a 5 secondi dalla fine. Per la Robur, ottima partita di squadra, con un 72% da due che ha fatto la differenza rispetto al 46,4% dei gialloblu.

Un peccato per i veregrensi che così come contro Civitanova cedono negli ultimi secondi ma che lanciano un segnale forte a tutte le squadre del campionato: in vista dei play off, i giocatori sutorini possono giocarsela con tutti.

 

LA CRONACA

 

Spinge subito sull'acceleratore Osimo che in un minuto mette a segno un parziale di 7 a 0. La Sutor parte contratta in attacco e fa fatica a penetrare tra le maglie nere degli ospiti. Regge invece la difesa che costringe Osimo a trovare tiri difficili che spesso finiscono sul ferro. La tripla di Bugionovo a 5 minuti dalla fine del quarto scava un solco importante di 9 punti (3-12) e scatena la furia di Falzon che segna 5 punti in pochi secondi e avvicina la Sutor a -2. Continua a segnare da tre Osimo e continua a segnare da tre anche Falzon. Il primo quarto si chiude 19-25.

Equilibrio nei primi minuti del secondo periodo con i gialloblu che restano attaccati con le unghie e con i denti alla partita grazie alla serata di grazia di Falzon. La terza bomba della serata di Bugionovo e la tripla di Cardellini portano il punteggio sul 24-35 quando manca 4:05 al termine del primo tempo. Ma la Sutor non è mai doma e mette a segno un parziale di 8-0 grazie alle giocate di Rupil, permettendo ai veregrensi di chiudere il secondo quarto sotto di soli 4 punti (32-36).

Continuano a piovere triple dalle mani di Falzon che dopo appena 23 minuti fa segnare 21 punti sul tabellino. Sutor Falzon-dipendente, Osimo che si affida a Bugionovo, anche lui in doppia cifra, e match che corre sui binari dell'equilibrio. I ragazzi di coach Patrizio hanno l'opportunità di passare avanti, dopo che per 30 minuti sono stati dietro, ma la palla non entra e la Robur ne approfitta andando spesso in lunetta e allungando sul +5 a 2 minuti dalla fine del terzo quarto. Il terzo periodo termina 54-56.

Nell'ultimo quarto dobbiamo aspettare quasi 3 minuti per vedere il primo canestro ed è di Migliorelli che vuol dire sorpasso Sutor, ma Suppi riporta subito avanti Osimo con un gioco da tre. A metà quarto il punteggio dice 59-59. Un match giocato punto a punto con i veregrensi spinti dal calore del pubblico della Bombonera. Tifosi che esplodono letteralmente sulla tripla di Lupetti del +3 Sutor (massimo vantaggio per i locali). A 18 secondi dalla fine, Osimo 69 Sutor 65. La tripla di Lupetti regala una piccola speranza ai veregrensi perché poi Osimo fa 1 su 2 dalla lunetta. Rupil non trasforma i liberi del pareggio e a 5 secondi dal termine, rimessa Sutor e ultimo tiro che termina sulle mani dell'argentino che non prende nemmeno il ferro.


Ufficio Stampa Sutor Basket Montegranaro

LEONARDI (FDI): "TIPICITÀ UNA RACCOLTA DI ECCELLENZE MARCHIGIANE, IMPORTANZA CRUCIALE DELL'AGROALIMENTARE"


Questa mattina ho partecipato con entusiasmo all'inaugurazione di Tipicità, la fiera giunta alla 31esima edizione in cui le eccellenze marchigiane, in particolare del settore agroalimentare, si ritrovano per creare una rete di relazioni positive. Il Governo Meloni è molto attento a questo settore, come testimonia anche l'intervento del Ministro Lollobrigida sulle strutture e infrastrutture agricole marchigiane dei giorni scorsi, e anche la Giunta Acquaroli è impegnata a farsi portavoce delle istanze di tutta la filiera coinvolta da Tipicità, partendo dagli imprenditori per toccare anche le amministrazioni comunali, le Università e gli istituti di credito. Queste occasioni testimoniano la vivacità di un territorio che ha riacquistato speranza in un futuro grazie alla visione politica impressa da Francesco Acquaroli.
Questo quanto dichiara Sen. Elena Leonardi, Coordinatore regionale di Fratelli d'Italia Marche

La cappellina Conventati non cadrà presto. Ma cadrà.

Non cadrà subito, la cappellina Conventati. Rimarrà lì ancora a lungo, tutta sgangherata, con gli alberi che crescono sulle tombe degli antichi membri della famiglia maceratese che risiedeva a Montegranaro e che tanto ha dato al paese, con gli occhi delle finestre che mostrano il tetto che non c’è, il vuoto dove c’erano le volte, i rovi al posto dell’altare. Rimarrà lì a lungo, prima di sbriciolarsi definitivamente, a ricordarci quanto siamo bravi a dimenticare, quanto siamo stati veloci a distruggere le radici della comunità costruendoci sopra case, palazzi e strade e lasciando che il tempo facesse il resto. Il tempo sta facendo il suo lavoro su quella chiesetta, se la sta rosicchiando piano piano, Ogni tanto qualcuno, come faccio io, va a fotografarla, poi pubblica le foto sui social e si indigna per qualche istante, facendo indignare per qualche istante qualcun altro e poi dimenticarsene tutti di nuovo.

C'era l'antico cimitero di Cima di Colle, che si estendeva nell'area che va dalla chiesa di San Liborio verso via Trinità e verso, appunto, Cima di Colle. Era il cimitero di Montegranaro, l'unico, fino a quando, alla fine del XIX secolo, si decise di costruirne uno nuovo dall’altra parte del paese. La decisione fu presa perché il terreno su cui sorgeva il vecchio camposanto era instabile, tanto che a volte, a causa del maltempo, le tombe venivano addirittura esposte. Così fu abbandonato nel 1892 e da allora è iniziato a sorgere al suo posto uno dei quartieri più popolosi del paese. Del vecchio cimitero restano solo la croce in ferro che fa da spartitraffico in cima a via Trinità e questa chiesetta diroccata che fu la cappellina funebre della famiglia Conventati.

Montegranaro è stato un paese ricco, ma non ha investito un centesimo nella conservazione della propria identità, della propria cultura, del proprio prezioso patrimonio storico. Anzi, abbiamo distrutto quasi tutto, e se si è salvato qualcosa si è salvato per caso, per fortuna. Magari perché qualche matto si è messo a salvarlo. Ora che le cose non sono più quelle di una volta, è difficile pensare che qualcuno abbia un moto di orgoglio e di sapienza andando a investire in queste cose. Ma magari mi sbaglio, magari. Intanto la cappellina rimane là, al margine di una strada marginale, a fare a gara con le erbacce per restare a testa alta, al di sopra dei rovi e del nostro poco amore per le nostre cose più preziose, aspettando che il tempo finisca di lavorare.

 

Luca Craia