venerdì 26 novembre 2021

Consiglio Comunale a Montegranaro fissato per questa sera. Diretta streaming sul sito del Comune.


Torna in scena il Consiglio Comunale di Montegranaro per una seduta straordinaria fissata per questa sera, venerdì 26 novembre, alle 20,30 in prima convocazione. La straordinarietà della seduta è dovuta alla necessità di ratificare con urgenza la delibera di Giunta numero 16 che prevede una variazione al bilancio per ottenere il contributo Mibact di 9.204,87 Euro destinati alla Biblioteca Comunale.

Con l’occasione verranno discussi anche altri punti all’ordine del giorno, tra i quali la Mozione presentata dalla Minoranza che prevede l’adesione alla carta di intenti della Rete Re.A.Dy, una rete nazionale delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere.

Verranno inoltre nominati i rappresentanti del Consiglio Comunale in seno al Comitato di Gestione dell’Asilo Nido Comunale, verrà votata la modifica dello Statuto della Farmacia Comunale che la trasforma da SPA a SRL e la convenzione per l’esercizio del servizio di Segreteria Comunale in forma associata con il Comune di Torre San Patrizio.

Un Consiglio Comunale snello che non dovrebbe riservare particolari sorprese. Si potrà seguire in diretta streaming sul sito del Comune (http://www.comune.montegranaro.fm.it).

 

Luca Craia

giovedì 25 novembre 2021

25 novembre, Albano (FdI): “La violenza sulle donne si combatte garantendo autonomia e indipendenza economica”

Comunicato integrale

 

Nella data del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è opportuno riflettere sugli strumenti messi in campo dal nostro Paese per contrastare questi drammatici episodi. Lo scorso 19 maggio 2020 venne istituito un fondo denominato ‘reddito di libertà’ per le donne vittime di violenza e in condizioni di povertà, un’iniziativa che nasconde dietro alle buone intenzioni una vera e propria ‘lotteria dell’elemosina’. Infatti, il contributo massimo previsto è di 400 euro, la domanda deve essere inoltrata all’INPS che, previa autorizzazione dei Centri antiviolenza, può accoglierla purché il fondo non sia esaurito all’atto dell’effettivo versamento. Come Fratelli d’Italia, presenteremo alcune proposte per modificare questo provvedimento: sostituire la dicitura ‘reddito di libertà’ con quella di ‘assegno di autonomia’, poiché non ha natura di reddito ma di sussidio;  in secondo luogo raddoppiare la cifra dell’assegno da 400 a 800, aggiungendo un contributo di 100 euro per ogni figlio; infine, semplificare la procedura di certificazione degli abusi e inserire la partecipazione a un corso di formazione professionale, a un tirocinio o a un corso universitario.
L’iniziativa trova spazio nell'iniziativa del Dipartimento Pari opportunità di Fratelli d’Italia, attuata con la senatrice Isabella Rauti, di una petizione nazionale per l’assegno di autonomia e della campagna per la diffusione del vademecum con i sette segnali di una relazione malata. Solo garantendo autonomia e indipendenza economica alle donne potremo veramente sconfiggere la piaga della violenza di genere.
Posso inoltre preannunciare iniziative in questo senso anche nelle Marche nei prossimi giorni.
Questo quanto dichiara in una nota On. Lucia Albano, deputata di FdI, a margine della conferenza “Non solo mance! Per una reale tutela delle donne vittime di violenza”


 

CS - Simona Lupini (M5S): “Violenza di genere, boom durante il lockdown è stress test per il sistema Marche: più fondi e avanti col reddito di libertà”


Comunicato integrale

 

Sfruttare al meglio i nuovi strumenti nazionali e più attenzione alla rete territoriale per contrastare un fenomeno in crescita, nelle Marche e in Italia

25 Novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: un fenomeno, che nelle Marche e in Italia è cresciuto durante il lockdown. A fare il punto, sulla situazione marchigiana e sulle risposte da dare, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Simona Lupini, vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, con un’esperienza importante sul campo nel settore delle violenze di genere.

“Le segnalazioni di violenze sono cresciute del 79,5% nel 2020, un dato davvero preoccupante: un vero e proprio stress test per il sistema, che però fortunatamente ha retto bene. I soli Centri Anti Violenza hanno attivato 407 percorsi di accompagnamento, e il loro lavoro si svolge in sinergia con Case d’Emergenza, Case Rifugio e Case per le semi-autonomia, che accolgono le donne e i minori in difficoltà e che lavorano a pieno regike” sottolinea la consigliera, commentando i dati del Rapporto sulla Violenza di Genere nelle Marche, presentato in Consiglio martedì 23 e di cui è stata relatrice di minoranza “La Regione deve comunque investire di più nella rete di assistenza territoriale, e nella sua integrazione con altre strutture socio-sanitarie, che possono rendere più tempestivo e capillare l’intervento: non dimentichiamoci che la violenza di genere è un fenomeno spesso sommerso.”

E in quest’ottica, l’invito è alla Giunta per accelerare sul riordino dei consultori: “I consultori familiari sono un primo anello fondamentale del sistema di intervento contro le violenze, ma aspettano da anni maggiori fondi, personale e una legge di riordino delle loro competenze e organizzazione, che nelle Marche manca dal 2003: il Consiglio ha votato all’unanimità a inizi 2021 un impegno per arrivare presto a una nuova legge, e i dati del Rapporto ci dicono che non possiamo più rimandare l’azione.”

Fondamentale anche la sensibilizzazione nel quotidiano: “Ho avuto il piacere di intervenire domenica 21 novembre a <<La sala d’attesa>>, uno spettacolo teatrale promosso dall’associazione Artemisia di Fabriano, con la collaborazione di psicologhe, operatrici e volontarie dell’antiviolenza. Le attività di educazione, di consapevolezza, di confronto con la comunità sono fondamentali, per costruire una cultura del rispetto reciproco”.

Infine, non vanno dimenticati i nuovi strumenti nazionali messi in campo per lottare contro il fenomeno: “Il numero unico antiviolenza 1522, che abbiamo promosso come Movimento 5 Stelle, è stato un primo passo fondamentale per permettere alle vittime di denunciare in sicurezza. Il passo successivo era costruire uno strumento nazionale, universale, che evitasse di costringere alla terribile scelta tra povertà e violenza: oggi, abbiamo finalmente il Reddito di Libertà, un fondo dell’INPS che sostiene i percorsi di emancipazione delle donne vittime di violenza. Dobbiamo promuovere la consapevolezza di questi strumenti, e rafforzarli sempre di più.”