sabato 16 novembre 2019

MAREGGIATE. FRATELLI D'ITALIA: PER L'EMERGENZA SERVONO MISURE URGENTI E IN DEROGA . LEONARDI: INTERVENTI STRAORDINARI PER SALVARE ATTIVITÀ E INFRASTRUTTURE


Comunicato integrale

Durissimo il bilancio dei danni che le ultime mareggiate hanno lasciato sul litorale marchigiano e resta forte la preoccupazione e la disperazione fra gli operatori balneari e i titolari di strutture ricettive e turistiche costantemente minacciati dalla furia del mare.
Nella giornata di ieri il Consigliere Regionale Elena Leonardi, accompagnata dall'On. Francesco Acquaroli e dal capogruppo alla Camera dei Deputati, on. Francesco Lollobrigida, si sono recati su alcuni dei tratti piú colpiti per verificare le condizioni in cui versa il litorale marchigiano.
"La situazione oltre che critica - dichiara Elena Leonardi - necessita di atti concreti e urgenti, per fronteggiare quanto successo nelle ultime ore tramite adeguate misure d'emergenza. La Regione e il Governo devono intervenire rapidamente perchè la stagione invernale è solo all'inizio e le condizioni in cui versano tante localitá del nostro litorale sono a dir poco disastrose!"
"Non possiamo aspettare che crollino altre attività o infrastrutture - dichiarano gli esponenti di Fratelli d'Italia - servono strumenti normativi snelli;  va data la possibilità di proteggersi e mettersi in sicurezza con misure efficaci - se serve anche in deroga a strumenti pianificatori che hanno tempi  burocratici troppo lunghi - per scongiurare il peggio! Sono azioni - prosegue Leonardi- che spesso sono state oggetto di emendamenti della sottoscritta  agli atti pianificatori regionali, a volte però invano, per altra volontà politica. Molte attività del turismo balneare sono allo stremo: già ripetutamente colpite in questi anni, oggi si trovano a fare i conti con un'ondata di maltempo eccezionale che sta mettendo a rischio non solo le strutture fisiche ma anche le prospettive future imprenditoriali e lavorative. Il comparto del turismo, che é una componente importante della nostra economia regionale, deve essere sostenuto soprattutto  in casi emergenziali come questi, altrimenti si rischiano ulteriori crisi occupazionali in un periodo che vede ģli indicatori economici già fortemente negativi per le Marche."



Perugini d’imperio sull’ubicazione delle medie: o come dico io o niente.

Come al solito. Che la maggioranza che governa Montegranaro sia poco incline all’ascolto delle istanze che vengono dalla popolazione è cosa nota. Ce ne siamo accorti da tempo, per esempio quando si trattava di ragionare con i cittadini sul progetto di viale Gramsci ma si è andati avanti a colpi di imperio, o ultimamente, quando il Comitato Paese Mio ha chiesto ripetutamente un incontro senza mai nemmeno ricevere un’educata risposta. Anche la proposta sull’ubicazione delle scuole medie, venuta dalla minoranza consiliare, arriva dalla popolazione: conosco tantissime persone che vorrebbero la creazione di un polo scolastico moderno e funzionale fuori dalle anguste vie del centro. Ma la Giunta e, in particolare, l’assessore Aronne Perugini, sono più sordi che mai e, forti dell’ancora fresca riconferma elettorale, scrivono a caratteri cubitali che le cose, o si fanno come dicono loro, o non si fanno. E, siccome comandano loro, nella fattispecie Perugini, si fa come dice Perugini. Sarebbe interessante verificare le motivazioni addotte a giustificazione di questo ennesimo atto di autorità, visto che Perugini parla di bando vincolato all’ubicazione esistente, mentre Ubaldi, il vicesindaco, a me disse che la scelta derivava da un ragionamento sul pericolo di degrado legato allo spostamento del plesso. Magari si parlano poco fra loro, i nostri amministratori, ma mi augurerei che l’opposizione vada a verificare la veridicità di queste affermazioni. Fatto sta che, con oltre 3 milioni di spendere, si potrebbe davvero creare un polo moderno, funzionale, pratico e antisismico, tipo quello realizzato a Rapagnano. Nel contempo si potrebbero abbattere le vecchie palazzine di via Martiri d’Ungheria e installare al loro posto un bel parco urbano che darebbe valore e vivibilità a tutto il centro di Montegranaro. Ma, a quanto pare, l’uomo del Monte(Granaro) ha detto no. E non si discute. 

Luca Craia

Perché STEAT spreca i soldi pubblici? Se lo domanda la Lega e lo chiede a Regione, Provincia e Comune.


L’area del deposito STEAT di Fermo, presso l’antica stazione di Santa Lucia, è andata all’asta. Potevano comprarsela, avvalendosi del diritto di prelazione, senza andare incontro al meccanismo del rialzo d’asta, sia il Comune di Fermo che la Provincia di Fermo, nonché la Regione Marche. Ma non lo hanno fatto. Poteva comprarsela anche la STEAT, ma non lo ha fatto. Lo avesse fatto, avrebbe pagato il tutto il prezzo base, ossia 650.000 Euro. Ma non l’ha comprata. A comprarla è stato un privato, che ha partecipato all’asta e l’ha pagata, proprio in virtù dei rialzi. 1.550.000 Euro.
Ora la STEAT ci ripensa e vuole comprarsi l’area. Solo che non la pagherà 650.000 Euro come avrebbe fatto se avesse esercitato il diritto di prelazione, bensì almeno 1.550.000 Euro, restituendo i soldi sborsati dal privato. Praticamente la pagherebbe 900.000 Euro di più. La STEAT è una società a capitale pubblico, significa che, i soldi che manovra, sono soldi dei cittadini. Quindi a pagare 900.000 Euro di più sarebbero i cittadini.
A domandarsi il perché di questo comportamento che, pare evidente, è assurdo sotto ogni punto di vista, è la Lega delle Marche che chiederà sia alla Regione che alla Provincia che al Comune di Fermo come mai il Presidente della STEAT, Fabiano Alessandrini che, tra l’altro, è anche Segretario Provinciale e Vicesegretario Regionale del PD, ha assunto questa curiosa decisione. La Lega si chiede perché non si è esercitato il diritto di prelazione, perché si spendono 900.000 Euro in più, soldi dei cittadini, e perché in questo modo la STEAT rinunci al contributo che la Regione Marche fornisce annualmente e che ammonta a circa 1.800.000 Euro.
L’interrogazione, presentata il Regione da Marzia Malaigia, Sandro Zaffiri e Luigi Zura Puntaroni, in Provincia da Gastone Gismondi e in Comune da Gianluca Tulli, sottolinea la preoccupazione della Lega anche per il futuro dell’area, qualora la STEAT non riuscisse a far fronte al debito, il che esporrebbe il bene al rischio di essere acquisito da una banca o una società di leasing mentre, fosse stato acquistato con la prelazione, sarebbe stato pagato con le disponibilità di cassa e, quindi, senza il rischio di andare in mano a privati. Ci si preoccupa anche delle dichiarazioni di Alessandrini che ha parlato della possibilità di cambiare destinazione d’uso all’area e renderla edificabile, ventilando una sorta di speculazione immobiliare che certamente non è nella mission dell’azienda da lui presieduta e che è sì di diritto privato ma con capitale pubblico.
I soci della STEAT sono i seguenti:

SOCI STEAT SPA % SOCI STEAT SPA %
Provincia di Fermo 84,034 Comune di Porto Sant’Elpidio 1,515
Comune di Fermo 9,715 Comune di Montegranaro 0,790
Comune di Monte Urano 1,123 Comune di Sant’Elpidio a Mare 0,643
Comune di Porto San Giorgio 0,670 Comune di Torre San Patrizio 0,169
Comune di Montegiorgio 0,428 Comune di Montappone 0,075
Comunità Montana dei Sibillini 0,158 Comune di Rapagnano 0,072
Comune di Ponzano di Fermo 0,074 Comune di Monte Vidon Corrado 0,042
Comune di Lapedona 0,043 Comune di Altidona 0,039
Comune di Monterubbiano 0,041 Comune di Monsampietro Morico 0,034
Comune di Amandola 0,034 Comune di Santa Vittoria in Matenano 0,025
Comune di Petritoli 0,025 Comune di Belmonte Piceno 0,017
Comune di Comunanza 0,023 Comune di Montottone 0,016
Comune di Servigliano 0,016 Comune di Campofilone 0,014
Comune di Magliano di Tenna 0,016 Comune di Montelparo 0,009
Comune di Monte San Pietrangeli 0,012 Comune di Massa Fermana 0,008
Comune di Falerone 0,008 Comune di Montegiberto 0,007
Comune di Monte San Martino 0,008 Comune di Ortezzano 0,007
Comune di Monte Vidon Combatte 0,007 Comune di Monteleone di Fermo 0,005
Comune di Montefalcone Appennino 0,006 Comune di Monterinaldo 0,004
Comune di Moresco 0,005
Comune di Smerillo 0,004

Ora c’è solo da attendere le risposte degli enti interessati e vedere se si riesca a capire i motivi di questo comportamento del Presidente Alessandrini, comportamento che, a tutti gli effetti, pare davvero difficili da comprendere.

Luca Craia