venerdì 13 settembre 2019

Torna “A Salire a le Stelle”. Alla scoperta del cielo stellato d’autunno con Dino Gazzani e Arkeo.


È diventato un appuntamento quasi fisso, al cambio di stagione, quello con Dino Gazzani e la sua iniziativa “A Salire a le Stelle”: Dino, pilastro e fondatore di Arkeo, nonché guida naturalistica e appassionato astrofilo, in una notte di novilunio accompagna gli amici a spasso tra le campagne di Montegranaro per guardare insieme il cielo, le stelle, e rivivere insieme gli antichi miti scoprendo nomi e posizioni degli astri.
Stavolta Dino ci porterà a scoprire le costellazioni visibili nell’equinozio d’autunno approfittando del novilunio del 27 settembre. Ci si ritrova nel piazzale di Villa Luciani alle 21,30 per poi muoversi verso il buio dei Vagli. Per partecipare si consigliano calzature comode e il giubbino catarifrangente che avete in macchina. Il tutto, naturalmente, come sempre con Arkeo, è gratuito.

Luca Craia

giovedì 12 settembre 2019

L’ultimo regalo del Governo giallo-verde: a Montegranaro arrivano 90.000 Euro


Con il D.L. 30 aprile 2019, il Governo Conte I stabiliva “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”. Con questo decreto venivano assegnati ai comuni dei fondi destinati a interventi di efficientamento energetico e per lo sviluppo sostenibile del territorio. A Montegranaro spettano 90.000 Euro. Ora si tratterà di presentare la documentazione relativa a come si spenderanno questi soldi che, nelle intenzioni dell’Amministrazione Comunale, andranno destinati alla sistemazione dei bagni della Bombonera, che sappiamo averne particolarmente bisogno, alla messa in sicurezza della scarpata sotto il marciapiede di via Bernardo Rossi e a dei lavori di messa in sicurezza dell’ascensore della Torre Zed che, è noto, qualche problemino ce l’ha. Tocca ringraziare pure Salvini.

Luca Craia





 

mercoledì 11 settembre 2019

Via gli studi di settore. Arrivano gli ISA. E il commercialista costa di più.


Abbattere il cuneo fiscale. Detto così pare una cosa epica, eroica, ti pare di vedere il ministro delle finanze con la daga in una mano, il clipeo nell’altra, l’elmo e, visto che ci siamo, mettiamogli pure il mantello, e combattere contro le tasse cattive che uccidono la libera impresa italiana. Per combattere lo scudo fiscale, uno dei provvedimenti presi dal vecchio governo è stato quello di eliminare i terribili studi di settore, una cosa di una iniquità inenarrabile il cui inventore deve essere stato l’uomo più perfido della terra. Secondo gli studi di settore, infatti, guadagni o non guadagni, devi comunque pagare le tasse per una cifra stabilita a priori, a meno che tu non voglia che arrivi la finanza a farti il mazzo.
Considerati vessatori dalla maggior parte degli imprenditori italiani, gli studi di settore diventano il primo avversario del Ministro Tria, che annuncia urbi e torbi di averli eliminati. Sospiro di sollievo degli autonomi italiani.
Oggi mi scrive il mio commercialista e mi dice quanto segue:
“Buongiorno Luca, ti comunico che il Ministero delle Finanze ha sostituito i vecchi Studi di Settore con il nuovo adempimento ISA (Indici Sintetici di Affidabilità) con i quali si vuole verificare la normalità e la coerenza della gestione con l'attribuzione di un punteggio da 1 a 10 ( una sorta di pagella) tenendo conto dei dati degli studi di settori degli ultimi sette anni. L’Agenzia Entrate mette a disposizione un file in formato xml con i dati degli anni pregressi che bisogna scaricare sulla procedura per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi, integrarla con i nuovi dati del 2018, predisporre il calcolo e allegarlo alla dichiarazione. Questo però comporta un adeguamento delle procedure dei software e un ulteriore carico di adempimenti in sede di elaborazione della dichiarazione dei redditi con conseguente aggravio di costi.
Purtroppo sono costretto a richiedere una piccola quota per questo nuovo adempimento non riuscendo più a contenere i costi nel compenso stabilito.

Grazie Tria, grazie Conte, grazie Salvini e grazie all’Agenzia delle Entrate.

Luca Craia