lunedì 19 agosto 2019

Sandro Di Chiara migliore attore al Peranna Festival di Montemonaco. Soddisfazione per il GTM "Giulio De Rosa".


È giunto alla sesta edizione, il Peranna Festival di Montemonaco, rassegna teatrale molto rilevante a livello territoriale e, anche quest’anno, il Gruppo Teatrale Montegranaro “Giulio De Rosa” ha partecipato, stavolta con un lavoro intitolato “La Scala de Seta”, opera rossiniana adattata al teatro dialettale. Il GTM aveva già preso parte alla rassegna, vincendo il primo premio come miglior gruppo teatrale, nel 2015 con l’opera “Vito de Cassià”.
E anche quest’anno è giunta una bella soddisfazione per la compagnia montegranarese guidata dall’inossidabile Maghy Allegri. A dargliela è stato Sandro Di Chiara, componente storico e fondamentale del gruppo, che si è visto assegnare il premio “Il Torrione d’Oro” come migliore attore. Approfitto per fare a Sandro i miei personali complimenti, di tutto cuore.
Ancora una volta, quindi, apprezzamenti per il gruppo e per i suoi componenti, evidentemente meritatissimi. Peccato non vederli più spesso in patria, ma si sa: nemo profeta eccetera eccetera…

Luca Craia

sabato 17 agosto 2019

CONTRASTO ALLA MAFIA NELLE MARCHE: PROPOSTA DI LEGGE DI ELENA LEONARDI (FRATELLI D'ITALIA) 

"ATTI PIU' CONCRETI TRAMITE UN TAVOLO OPERATIVO PER LA LEGALITA' E POLITICHE DI COLLABORAZIONE CON LE CATEGORIE PRODUTTIVE E LE ISTITUZIONI DELL'ORDINE PUBBLICO" 

Comunicato integrale 

Dopo alcuni gravi fatti di cronaca e il dichiarato pericolo di infiltrazioni criminali nel tessuto socioeconomico della Regione o nella ricostruzione post sisma, la capogruppo di Fratelli d'Italia presenta una iniziativa legislativa per il contrasto alla mafia. Sono partita dalla legge regionale numero 27 del 2017, di cui condivido lo spirito volto alla introduzione di una cultura seria della legalità – esordisce Elena Leonardi – e mi sono accorta che essa si occupa solo di prevenzione e di sostegno a vittime di usura e attività mafiose non prevedendo però alcun tipo di azione volta al contrasto. Occorre preoccuparsi ed agire "nel mentre", ho così inteso – prosegue Leonardi – modificare questa legge regionale per attualizzare e contestualizzare una situazione che negli ultimissimi anni anche nelle Marche sta purtroppo degenerando e necessita di un maggior impegno da parte di tutte le istituzioni, Regione Marche compresa, in maniera più concreta e fattiva". La proposta di legge a firma Leonardi difatti agisce su più fronti, dando più operatività alla Consulta regionale per la legalità ed istituiendo un Tavolo Tecnico che deve coordinarsi, gioco-forza con essa. La Consulta, con la modifica apportata dovrà predisporre un rapporto periodico con cadenza annuale sulla situazione del crimine organizzato e mafioso e sui fenomeni corruttivi nelle Marche, sulla base del monitoraggio dei fenomeni che concorrono o che favoriscono lo sviluppo sul territorio regionale e del monitoraggio di aree critiche del territorio regionale maggiormente esposte alle infiltrazioni mafiose e a fenomeni di criminalità mafiosa e corruzione. Il Tavolo Tecnico deve invece avere funzione di confronto fra esponenti della società marchigiana sui temi del fenomeno delle infiltrazioni mafiose e del contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa. Un'altra modifica che intendo apportare è una più stringente attività della Giunta Regionale, sulla costituzione in giudizio dell'Ente in procedimenti penali per reati legati alla presenza della criminalità organizzata e mafiosa sul territorio marchigiano, al fine della tutela dei diritti e gli interessi lesi della comunità regionale marchigiana. Difatti – continua Leonardi – la Regione dovrà valutare la costituzione in giudizio, in tutti quei procedimenti penali, relativi a fatti commessi nel territorio della regione, in cui, nella richiesta di rinvio a giudizio, siano contestate imputazioni per il delitto di associazione mafiosa e altre fattispecie legate agli 416 bis e 416 ter del Codice penale. Dopo la presentazione e l'approvazione in Consiglio Regionale di varie mozioni sul contrasto alle mafie e alla richiesta al Governo di una sezione della DIA nelle Marche, la presente proposta di legge – conclude Elena Leonardi – deve diventare concretamente uno strumento operativo che si cala nella realtà produttiva e sociale marchigiana con funzioni di confronto tra vari esponenti rappresentati proprio di quelle realtá produttive che fanno gola alla criminalità prevedendo, tra gli altri, le associazioni di artigiani, commercianti, agricoltori, le camere di commercio, enti locali, associazioni impegnate in azioni a favore della legalità.  

venerdì 16 agosto 2019

Baby gang guidata da giovanissimo nordafricano a Torre San Patrizio. A Montegranaro non va meglio.

L'episodio è nella cronaca di oggi. Una piccola banda di ragazzini di circa 13 o 14 anni, a Torre San Patrizio, da tempo terrorizza i coetanei con violenze, vessazioni, minacce, richieste di denaro. A guidare il gruppetto c'è un bambino di origini nordafricane, così come nordafricani sono anche gli altri due. L'ultima violenza su un bambino, però, si è risolta con l'intervento dei Carabinieri e una querela sul capo dei piccoli delinquenti.
Un episodio, dicevamo, che è arrivato sui giornali, punta di un iceberg fatto di simili accadimenti che, però, rimangono nel silenzio delle vittime, nella mentalità purtroppo omertosa che esiste anche nella nostra zona, nella volontà politica di minimizzare. 
Credo che episodi simili si verifichino in ogni centro urbano. So per certo che a Montegranaro sono all'ordine del giorno. Sono noti casi simili capitati a ragazzi e a ragazze in alcune zone ben identificate del paese. Sono noti anche i ride di bande di ragazzini nei negozi e ai danni di automobilisti. Si tratta di gruppetti composti da stranieri e italiani, con predominanza di stranieri, per lo più nordafricani, e testimoniano un disagio sociale molto preoccupante.
La soluzione non può passare squisitamente attraverso l'intervento delle forze dell'ordine, anche perché, trattandosi di minori, i metodi di intervento non possono essere gli stessi che si usano per i maggiorenni. In questo modo si innesca un meccanismo di quasi impunità della quale gli stessi ragazzini sono pienamente consapevoli e approfittano. Ma il problema c'è, ed è serio. Si deve intervenire a più livelli, prima di tutto a livello politico, mettendo in campo un'attività di prevenzione sociale che vada a combattere tutte le situazioni di degrado, partendo da quelle urbane per finire a quelle umane. Facendo finta di niente non si risolve niente.

Luca Craia 

giovedì 15 agosto 2019

Anziani coniugi, macchina rubata. I Carabinieri la trovano: non ricordavano dove fosse.

È capitato a tutti di perdersi la macchina, pensando di averla lasciata in un posto o, semplicemente, non ricordando esattamente dove l'avevamo posteggiata. È capitato anche a due anziani coniugi di Tolentino che, oggi, hanno deciso di passare il Ferragosto a Sarnano godendosi la festa di Castrum Sarnani. A una certa, i due anziani signori sono tornati a riprendere la propria vettura  ma non l'hanno trovata dove pensavano di averla lasciata.
Sicuramente c'è stato un momento di panico per il quale sono andati, trafelati, in un negozio del centro chiedendo aiuto. La proprietaria del negozio, dopo aver confortato i due anziani, si è offerta di riportarli a casa dopo l'orario di chiusura. Nel frattempo, però, ha pensato bene di allertare i carabinieri locali, quantomeno per verificare se il furto ci fosse stato realmente oppure se si fosse trattato di altro problema, come poi i fatti hanno dimostrato.
I Carabinieri della locale stazione di Sarnano si sono subito presentati in negozio, offrendosi di accompagnare i due coniugi alla ricerca della propria vettura. Recatisi sul posto in cui i due anziani reputavano di aver parcheggiato, hanno verificato che la macchina effettivamente non c'era. Ma, cercando con un po' di pazienza, l'hanno trovata poco distante. I due anziani avevano semplicemente confuso il luogo in cui avevano parcheggiato.
Storia minima, ma di grande umanità. L'umanità dei due anziani che cercano aiuto in un mondo in cui ognuno si sente sempre più solo. L'umanità della proprietaria del negozio che ha offerto il massimo aiuto e la massima solidarietà. L'umanità dei Carabinieri che, di fronte ha un caso veramente minimo, si sono prodigati per trovare una soluzione e per sostenere l'evidente difficoltà di due persone. Il fatto non arriverà nelle Cronache nazionali ma ci fa capire che, in questo mondo, ancora c'è speranza e umanità.

Luca Craia 

domenica 11 agosto 2019

Macerata. Stragi di gatti a La Pace. La denuncia dei volontari di Zampamicia

Sospetto avvelenamento di gatti a Macerata, nel quartiere La Pace, nella zona adiacente alle case popolari. Secondo i volontari del gruppo Zampamicia, sono episodi ricorrenti negli anni. La cosa grave è che mai nessuno ha denunciato seriamente questa situazione.
Questa volta, a fare le spese dei giochini di qualche malato mentale, è stata una nidiata di tre gattini, purtroppo tutti morti (nella foto, la madre che coccola l'ultimo superstite prima che anche questi perisse). 
Sono in corso delle analisi per capire esattamente cosa sia successo, ma pare abbastanza chiaro che si tratti di avvelenamento, l'ennesimo di una lunga serie. Una volta avuta la certezza, sicuramente, questa volta, scatteranno le denunce. Rimane l'amarezza nel constatare la profonda cattiveria di cui talvolta l'uomo è capace.

Luca Craia 

Fermo assalita dai turisti. Ma l'entroterra resta al palo.


  1. Prendo spunto da una foto pubblicata su Facebook dal Sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro (che spero mi perdoni per avergliela rubata) per un piccolo ragionamento sull'andamento del turismo nel Fermano. Calcinaro ha attuato, ormai da qualche anno, una politica di incentivazione e di promozione del turismo che sta dando frutti forse addirittura superiori alle aspettative. Fermo è diventata, come è giusto che sia, metà di turismo culturale importante e viene ormai letteralmente invasa da turisti in ogni stagione, specie d'estate. Ma Fermo è la punta dell'iceberg di un territorio che possiede un immenso tesoro artistico e culturale che non riesce a sfruttare, nemmeno utilizzando il traino del capoluogo.
Ieri ho accompagnato in visita a Montegranaro una coppia di turisti provenienti dal Friuli. I due avevano programmato la visita da oltre una settimana, concordandone data e orari con noi. Dopo essere stati da noi, si sono recati a Sant'Elpidio a Mare dove, guidati da Manfredo Longi dell'associazione Santa Croce, sono rimasti fino a sera. Tutto questo è stato realizzato da privati, associazioni che si confrontano e si scambiano informazioni facendo rete. Le istituzioni locali queste cose non le fanno.
Cosa gravissima, i nostri ospiti ci hanno raccontato di aver incontrato serissime difficoltà per trovare un ristorante aperto. Insomma, a livello istituzionale, al di là di iniziative spot e di facciata, per di più onerose per le casse pubbliche, regna la più totale disorganizzazione.
Il nostro territorio può vivere di turismo. Ma deve costituirsi in rete, deve organizzarsi in modo di dare un'offerta complessiva e organica a chi viene a visitare questi luoghi. Non si può continuare ad approfittare dell'impegno delle associazioni e dei privati senza fare il minimo sforzo progettuale. Né si può attendere che sia proprio Fermo a farsi promotrice di iniziative di questo genere perché, semplicemente, Fermo non ne ha bisogno. Ma può trarne ugualmente beneficio se il territorio progetta e propone. Al momento, però, le idee non ci sono nè si intravede una volontà diversa dall'ormai consueta è disarmante voglia di apparire.

Luca Craia