giovedì 25 aprile 2019

Enzo Bassi, un Montegranarese – di Stella Franceschetti

Ripubblico con piacere questo brano tratto da un quaderno di Stella Franceschetti, che lei stessa mi ha donato autorizzandomi a servirmene per questo blog, e questo passaggio, la storia di Enzo Bassi, cui è intitolata la via sotto piazza Mazzini, dove era la sede di Radio Veregra e dove tanto tempo ho passato da ragazzo, mi ha indotto, come era nell’intento dell’autrice, a riflettere. La storia la conoscevo perché me la raccontò anni fa mio nonno, che Enzo lo conosceva bene. Mio nonno, repubblicano integerrimo, me la raccontò esattamente così, come l’ha riportata Stella dal racconto preciso della sorella di Enzo, Ivana. L’ho pubblicata tempo fa su questo blog e ora lo rifaccio perché, oggi più che mai, credo dovremmo conoscerla, specie le giovani generazioni. Viviamo in un tempo in cui si cerca di mettere gli uomini l’uno contro l’altro, in una guerra tra poveri che non avrà mai un vincitore, tempi in cui l’odio è a uso del potere, tempi in cui si sta perdendo il senso di appartenenza, di popolo, di Patria. Poiché la storia ha toccato in maniera così drammatica la nostra città, e non possiamo dire che il racconto di Ivana Bassi sia inventato, allora cerchiamo di farla conoscere questa pagina triste della nostra città, perché i giovani traggano, per quanto possibile, l’insegnamento che la storia può e deve dare. Non ho grandi speranze. Ma non voglio arrendermi all’imbarbarimento della nostra civiltà. 

Luca Craia 

Nato il 4 ottobre 1922, nel maggio del 1942 era partito per Roma dove aveva preso servizio presso la caserma Macao del III Genova Cavalleria Dragoni. Trasferito in Piemonte a Cuneo e a Carù, fu mandato poi in Francia, prima a Nizza e a Cape d’Antibes e infine a Mentone. Subito dopo l’armistizio, con il commilitone e compaesano Graziano Medori, riuscì a raggiungere Milano. Soccorsi entrambi e ospitati da una famiglia milanese che aveva perso un figlio in guerra, furono aiutati a disfarsi della divisa, rivestiti con abiti civili e fu regalata loro anche una bicicletta per affrontare, con un minimo di sollievo, il lungo viaggio di ritorno. Purtroppo, però, dovendo passare per strade secondarie, accidentate, tra campi e viottoli, la bicicletta si ruppe quasi subito e dovettero proseguire a piedi. Arrivarono in paese dopo 35 giorni di cammino, il 12 ottobre, festa di San Serafino, santo paesano, rischiando più volte di essere presi. Per prudenza, non conoscendo la situazione, si diressero nella casa di Graziano Medori, che abitava in campagna. Un fratello di Graziano, più tardi, riaccompagnò Enzo a casa sua, dove finalmente, alle tre di notte, potè riabbracciare la madre, il padre e la sorella Ivana. Magro, coi capelli resi chiarissimi dalla lunga esposizione alle intemperie la madre, quasi incredula, volle accertarsi che quello era proprio il figlio, facendosi mostrare una piccola voglia che aveva all’interno di una gamba. Nonostante i continui manifesti che intimavano ai giovani di presentarsi per l’arruolamento nell’esercito fascista repubblicano, Enzo rimase nascosto per qualche mese in casa. Un giorno giunsero in paese alcune camionette piene di repubblichini, alla ricerca di alcuni prigionieri inglesi fuggiti dal campo di concentramento di Fermo e qualcuno avvertì il comandante che c’erano in paese anche alcuni giovani nascosti per non arruolarsi. Enzo, Ninì Petrini e Serafino Conti scapparono insieme verso la campagna, nella speranza di raggiungere il fiume Ete, dove era più facile trovare nascondigli. Mentre attraversavano di corsa un tratto di strada scoperta furono raggiunti da alcune raffiche di mitra. Enzo Bassi fu colpito a morte, Ninì Petrini fu preso prigioniero e solo Serafino Conti riuscì a sfuggire alla cattura. Era il 14 marzo 1944. Tutto il paese prese parte al funerale di Enzo e alla sua memoria la cittadinanza dedicò una via. 

da “La fine del tempo delle favole” di Stella Franceschetti – collana I quaderni di Stelletta   

mercoledì 24 aprile 2019

La Strada Giusta presenta la lista. Ecco tutti i candidati.

La lista "La Strada Giusta", riproposizione con nuovo nome della coalizione che ha retto Montegranaro negli ultimi cinque anni, ha reso noti i nomi dei propri candidati dopo il rincorrersi di voci che volevano Ediana Mancini & Co. in difficoltà per trovare tutti i nominativi. Ecco la lista: Ediana Mancini - Endrio Ubaldi - Aronne Perugini - Roberto Basso - Giacomo Beverati - Cristiana Strappa - Laura Latini - Paolo Gaudenzi - Isabella Ferretti - Emanuela Caponi - Maria Ercolani - Francesca Mariani - Maria Nazarena Falcon - Andrea Franceschetti - Alfonso Di Marco - Cristiana Puggioni - Letizia Bellesi. Diversi i nuovi innesti: da Andrea Franceschetti, figlio dello storico personaggio del PCI locale, Fausto, ed ex Presidente dell'associazione Città Vecchia che cerca di utilizzare la popolarità conseguita in questo ruolo, nonché un'azione associativa molto schierata, per avere vantaggio elettorale; idem dicasi per Cristiana Puggioni, punta di diamante del locale Archeoclub, associazione molto amata dall'amministrazione comunale ma molto isolata nel panorama associativo cittadino. Poi ci sono alcuni personaggi poco conosciuti. In totale sedici candidature non pesantissime. Si pensava meglio. 

Luca Craia   

Via Dei Monti pericolosa. Walter Antonelli chiede interventi urgenti.

Il reticolo di vie che vanno da Montegranaro verso il Chienti e verso Villa Luciani, a cominciare da via Umbria per terminare con via Bore di Chienti, è estremamente pericoloso e lo denunciamo su queste pagine da sempre. La pericolosità è insita nel percorso stesso, tortuoso, con notevoli dislivelli e con una carreggiata troppo stretta. Il tutto è però sommamente aggravato dallo stato di totale abbandono in cui sono lasciate le strade, tutte di competenza comunale.
A rilevarlo in via ufficiale ora è il quasi ex Presidente del Consiglio Comunale, Walter Antonelli che, con una missiva indirizzata al Sindaco e al Comando di Polizia Municipale, oltre a denunciare il grave stato delle strade, richiama la responsabilità oggettiva dell'Ente che custodisce le strade, in questo caso, appunto, il Comune, ai sensi dell'articolo 2051 del Codice Civile e dell'articolo 328 del Codice Penale, nonché della legge 241/90. 
È un monito severo, quello di Antonelli, che potrebbe sortire qualche effetto, come nelle speranze dei residenti nella zona e di chi percorre quelle strade quotidianamente, visto che sono, nonostante tutto, una via di comunicazione importantissima per il paese. Eppure, anche in pieno impeto elettorale, nessuno ha ancora pensato di metterci mano.

Luca Craia 

Dalla Canigola chiusura totale al confronto. Duro attacco di Gismondi e Del Vecchio

Comunicato integrale 

Da parte della presidente della Provincia di Fermo Moira Canigola, del suo vice Stefano Pompozzi e della maggioranza non abbiamo trovato la minima disponibilità al dialogo ed al confronto. Un atteggiamento di chiusura assolutamente incomprensibile da parte dell’Amministrazione provinciale. Ci è stato inviato il bilancio senza alcun dialogo, ci aspettavamo come minimo una convocazione per discutere le priorità e redigere un documento condiviso da tutti. Abbiamo un consiglio con una perfetta parità tra esponenti di maggioranza e di minoranza e consentire il contributo di tutti sarebbe stato doveroso. Invece ancora una volta abbiamo trovato chiusura e scarsa sensibilità. Non c’è stato a suo tempo alcun coinvolgimento nella distribuzione delle deleghe, non veniamo presi in considerazione sulle scelte, non ci ascoltano su temi che riteniamo prioritari. Su tutti, alcune questioni importanti per la viabilità del territorio provinciale, che chiedono da tempo soluzioni. Penso alla rotatoria prevista e mai realizzata lungo la Mezzina, tra Sant’Elpidio a Mare e Montegranaro, dove di frequente si sono registrati incidenti anche molto gravi. Sempre sulla provinciale Ete Morto, ribadiamo l’urgenza di metter mano ad alcuni tratti, in particolare quelli caratterizzati da maggiore pendenza, oggi sconnessi e pericolosi per gli automobilisti. E’ prioritario un intervento con asfalto idoneo che metta in sicurezza quei tratti. Chiediamo poi che si porti avanti la realizzazione della rotatoria sulla Statale 16 all’incrocio con la provinciale San Marco alle Paludi, infrastruttura che non costerebbe un centesimo al pubblico grazie alla realizzazione a carico di privati, un progetto su cui si continua a temporeggiare. I consiglieri di minoranza vengono sistematicamente snobbati ed esclusi da qualunque discussione, ora si pretende forse che tutti si facciano carico di votare un bilancio senza aver consentito la minima partecipazione? Evidentemente non si rendono neanche conto di non essere maggioranza nè come rappresentanza politica in Consiglio provinciale, nè tanto meno nel territorio. Ci delude molto la scarsa sensibilità anche umana, al di là della politica. Esempio lampante è stato di recente la visita da parte del nuovo Prefetto di Fermo nella sede della Provincia. Un momento al quale un minimo di cortesia istituzionale avrebbe imposto di invitare tutti i consiglieri, invece nessuno si è degnato di informarci, tanto che ad accogliere la dottoressa Vincenza Filippi c’erano solo la presidente Canigola, il vice Pompozzi e il nostro consigliere Christian Falzolgher, invitato in fretta e furia all’ultimo minuto e riuscito per puro caso ad arrivare in tempo. E pensare che erano proprio loro ad auspicare un atteggiamento collaborativo da parte di tutti per il bene del territorio provinciale.

Gastone Gismondi 
Carlo Del Vecchio

25 APRILE AL TORRIONE - FESTA DI PRIMAVERA – NATURA DONO E ARMONIA DELLA MENTE

Comunicato integrale

Una bel pomeriggio di festa e di allegria, quello del 25 aprile, cercando di coniugare il rispetto per l’ambiente e la cultura del dono in uno dei posti più incantevoli di Montegranaro : il laghetto del Torrione. E’ quella che vuole proporre l’AVIS cittadina, insieme alle associazioni di volontariato AIDO, ADMO Colline Fermane, e GRUPPO SCOUT con l’aiuto delle altre Associazioni GRANARIUM, ARKEO, IL LABIRINTO, CROCE GIALLA, ORATORIO I CARE, CENTRO SOCIALE ANZIANI che fortemente hanno creduto nell’iniziativa che vuole replicare quella dello scorso 11 novembre tenutasi in Piazza Mazzini. Ritrovo alle ore 14,00 davanti al Calzaturificio CAPPELLETTI, dove inizierà l’attività di PLOGGING, una marcia lungo la provinciale Chienti, iniziativa voluta dagli Scout e rinviata nei giorni scorsi per il mal tempo, nel corso del quale verranno raccolti i rifiuti presenti ed abbandonati lungo l’argine del fiume, per arrivare, intorno alle ore 16,00 al laghetto del Torrione dove saranno allestiti stand delle associazioni Legambiente e WWF. Arrivati al laghetto Torrione, dove potranno giungere direttamente coloro che non intendono partecipare alla marcia, saranno organizzati i giochi di una volta, la corsa con i sacchi, il tiro alla fune, il salto con la corda e fazzoletto per far divertire, con semplicità, tutti i presenti. Al termine saranno poi offerti a tutti gli intervenuti panini con porchetta, vino, bibite e dolci ascoltando musica e passeggiando lunghe le incantevoli sponde del lago Torrione. L’invito è esteso a tutta la cittadinanza : si tratta di un bel pomeriggio di festa e di allegria caratterizzato da NATURA, DONO ed ARMONIA DELLA MENTE come proposto dal titolo dell’evento.

martedì 23 aprile 2019

Pastorella lascia. Ora i terremotati sono molto più soli. Sempre più soli. 

Ho letto della decisione di Francesco Pastorella di ritirarsi e me ne dispiaccio. E me ne rallegro. Me ne rallegro per lui, perché so le sue motivazioni, che sono giuste e profonde, motivazioni che comprendo e condivido e che immagino gli abbiano causato un'enorme sofferenza. È normale che, alla fine, si stanchi, un uomo che lotta per quasi tre anni trovando, tra le persone per cui si batte, più ostacoli che aiuti, più nemici che sodali e una sostanziale rassegnazione che trabocca verso l’indifferenza verso se stessi, per quanto paradossale, con qualche notevole punta di magnifico arrivismo. È normale che dica il classico “ma chi me lo fa fare"; lo abbiamo detto in tanti, prima di lui, per quanto in ruoli diversi, tanto che, per fare un esempio, a raccontare di terremoto non c’è rimasto quasi più nessuno, come da progetto iniziale. Mi dispiaccio per i terremotati, che vedono andarsene con Francesco l'ultimo, probabilmente, che ha fatto qualcosa di concreto per loro. Ora rimangono i furbi, i falsi, i farabutti, quelli che, col terremoto, si sono dati un’opportunità di crescita professionale, di visibilità, di autocompiacimento. E forse è meglio così. Un abbraccio a Francesco, un abbraccio sincero e amichevole. Se dovesse cambiare idea, sarò il primo a sostenerlo. Altrimenti ha tutta la mia più completa comprensione. 

Luca Craia 

sabato 20 aprile 2019

Terza lista: ma Forza Italia dov’è? Sparita?


Così è ufficiale. Dopo aver visto il manifesto incollato sull’apposito pannello in via Fermana Nord, proprio sopra i manifesti funebri, non ci sono più dubbi: la terza lista alle elezioni per il Sindaco di Montegranaro ci sarà e il candidato è Demis Ranalli. Resta da sapere il nome degli altri candidati, cosa di cui due o tre Montegranaresi sono curiosissimi, ma già sappiamo tante cose. Sappiamo, per esempio, che non godranno dell’appoggio del plurisindaco Gianni Basso; sappiamo che Ranalli ha messo la faccia in senso figurato ma in senso stretto no, sul manifesto non c’è e molti mi hanno contattato chiedendomi qualcosa del tipo “Ranalli, chi era costui?”. Sappiamo che da BassoQuelloBasso a Ranalli il passo è breve ma il salto di qualità è lunghissimo, roba da spaccarsi le caviglie; sappiamo il nome, l’originalissimo Montegranaro Insieme (come gli sarà venuta un’idea così unica, particolare, inimmaginabile?). A proposito del nome, c’è una cosa che non sappiamo: che fine ha fatto Forza Italia? No, perché la lista pare godesse della santa benedizione di Jessica Marcozzi ma il logo di Forza Italia sul manifesto non c’è. Che succede? Anche la Marcozzi vuole evitare di fare una magra figura? Comunque, per essere una listina con poche pretese, giusto di prendersi un Consigliere Comunale e rompere un po’ l’anima all’antico nemico Gismondi, deve aver un bel budget. Sarebbe interessante sapere chi la finanzia e perché. Lo scopriremo, intanto rilassiamoci per Pasqua.

Luca Craia

Area di crisi. Lucentini: primo step, ma dobbiamo ancora far molto.

Comunicato integrale 

E’ un passaggio importante, ma la strada è ancora lunga e dobbiamo continuare a lavorare per dare risposte concrete al nostro tessuto imprenditoriale. Lo scorso 16 aprile il ministro Luigi Di Maio ha firmato il decreto di costituzione del Gruppo di coordinamento e controllo per definire ed attuare il progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi complessa. Ci aspetta ancora un grande lavoro, per far sì che l’Area di crisi sia perfettamente a misura delle nostre imprese. Con questo decreto, si costituisce di fatto un organo chiamato a collaborare con il Mise nelle procedure da adottare nel territorio che rientra nell’area di crisi. Sarà formato da due rappresentanti del Ministero, uno della direzione generale politica industriale, l’altro della direzione per incentivi alle imprese, un rappresentante Anpal per le politiche attive sul lavoro, uno del Ministero per le infrastrutture, uno della regione Marche, uno della provincia di Fermo ed uno della provincia di Macerata. Oggi diventa operativa quell’area di crisi complessa istituita dal Mise lo scorso 12 dicembre.
E’ opportuno ricordare le tappe di quest’iter. Ricordo ancora il 3 novembre dello scorso anno, quando sono stato chiamato al Tavolo di crisi permanente in Provincia, per cercare di sbloccare la questione dell’istituzione dell’area di crisi, che era ferma da tempo. Subito dopo interessai i parlamentari della Lega nelle Marche, in primis il senatore Paolo Arrigoni, che ringrazio ancora per l’impegno e la concretezza. Ho coinvolto poi i parlamentari marchigiani del Movimento 5 stelle e contattato la presidente della Commissione sviluppo economico alla Camera, Barbara Saltamartini. Il 15 novembre siamo stati ricevuti a Roma in Commissione ed abbiamo ricevuto rassicurazioni sulla firma del decreto, arrivata poi a dicembre, per l’area fermana, maceratese e civitanovese sui settori abbigliamento, pelletteria e soprattutto calzatura.
Oggi si compie uno step significativo, ma dobbiamo ancora far molto. Il nostro distretto si inserisce nell’ambito di applicazione della legge 181, che prevede sostegno alle aziende per investimenti strutturali oltre il milione e mezzo di euro. Ora il prossimo step sarà quello di cucire un vestito su misura per la tipologia delle nostre imprese, affinché gli incentivi si adattino perfettamente ad un tessuto caratterizzato da realtà di piccole e medie dimensioni. E’ in questa direzione che si è impegnato ad agire anche il sottosegretario Claudio Durigon nella sua recente visita a Montegranaro. C’è bisogno di abbassare il tetto degli investimenti, altrimenti vi potranno rientrare solo aziende che si consorziano tra loro. Una fase ulteriore sarà quella di intervenire sugli ammortizzatori sociali ed altre misure di sostegno ai lavoratori ed agli imprenditori.
Anche la Regione dovrà fare la sua parte e destinare dei fondi per la nostra area in crisi, lì vedremo se ai proclami di qualche assessore seguiranno anche i fatti.
Consapevoli della strada da compiere, oggi possiamo comunque essere soddisfatti per un risultato importante: ringrazio il ministro Di Maio, Barbara Saltamartini e tutto il Governo per aver dato seguito agli impegni assunti con il nostro territorio. Un segno tangibile di vicinanza delle istituzioni centrali al Fermano, alle Marche ed al distretto produttivo.

Mauro Lucentini 

venerdì 19 aprile 2019

Ranalli Sindaco per la Terza Lista. Tremano le ginocchia.

La lista di disturbo a Gastone Gismondi, cinque anni fa, era capitanata nientepopòdimeno che dal plurisindaco Gianni Basso. Oggi la compagine che si propone di togliere voti, vai a capire perché, alla lista di Gismondi, pare essere guidata dal mio amico Demis Ranalli. Mi auguro che sia un'invenzione del pluridecorato giornalista Raffaele Vitali, che sembra gongolarne assai nel suo impeto di definire il quadro politico di Montegranaro in un modo tutto suo. Mi auguro non sia vero, per l'affetto sincero che nutro per Ranalli il quale mi fa preoccupare per la grandissima sbattuta di grugno a cui direi sia destinato.
Ranalli, con tutta la stima personale che ho per lui, rappresenta comunque quella parte politica che ha condannato Montegranaro al commissariamento e, successivamente, a cinque anni della spaventevole amministrazione Mancini. Ranalli fa parte del gruppo che tradì, senza averne mai spiegato i motivi, l'amministrazione Gismondi, coadiuvato da tal Gionata Pagliaricci ancora detentore del più lungo silenzio in Consiglio Comunale nonostante la concorrenza della Strappa.
Cinque anni fa l'omologa lista, quella volta giodata da Gianni Basso, portò a casa poco più di 800 voti, buoni per un consigliere comunale. È vero che c'era Gianni Basso, come è vero che Gianni Basso, persona di grande intelligenza, ha lasciato questi naufraghi della politica sulla loro zattera. E Gianni Basso qualcosa rappresentava, Ranalli rappresenta solo la triste storia recente.
Se poi, ancora, è vero che ad appoggiarlo ci sono gli artefici della scongiurata costruzione dell'antennona di San Liborio, la faccenda si aggrava, perché trattasi di gente a cui Montegranaro e le sue sorti interessano poco.
Sono convinto che qualcuno il voto glielo darà. Il genere umano è fatto di tante sfaccettature a volte incomprensibili. Ma, fossi in Gismondi, non mi preoccuperei più di tanto. Una lista che non è riuscita, nonostante i proclami, a produrre un candidato sindaco di spessore, con tutto il rispetto per Ranalli, ma che si deve accontentare del portavoce della Marcozzi a Montegranaro, denuncia idee ben poco chiare.
Piuttosto mi preoccuperei della stampa che, ancora una volta, si dimostra tutt'altro che imparziale.

Luca Craia 

Eros Marilungo: ecco il perché della mia candidatura con Montegranaro tra la Gente.


Eros Marilungo e Sara Di Chiara
Comunicato integrale

Quello che ci ha spinto a cambiare schieramento è ad abbracciare il progetto di Montegranaro tra la gente è stata la mancanza di coinvolgimento e dialogo che abbiamo trovato nella maggioranza uscente. Lo abbiamo detto più volte in Consiglio comunale. Venivamo a conoscenza delle delibere da approvare il giorno prima, c’era la presunzione che votassimo senza sapere nulla. Volevano alzate di mano a comando, ma io non sono così, sono abituato a ragionare con le idee mie e di chi ci ha sostenuto. Questa mancanza di coinvolgimento non c’è stata solo verso noi consiglieri, ma anche verso i cittadini.
Questa scelta è frutto di un cammino lungo, non semplice, iniziato quattro anni fa con la prima problematica, l’antenna Vodafone. Dei cittadini ci hanno portato a conoscenza di alcune problematiche, abbiamo abbandonato gli schieramenti, ci siamo seduti a un tavolo e abbiamo risolto il problema nel miglior modo. Un esempio più recente è quello del gasdotto. Questa Amministrazione comunale andava ad approvarne il passaggio senza nemmeno informare i proprietari di terreni interessati, senza neanche valutare se potesse risultare dannosa nei loro confronti. In alcune zone il tracciato doveva passare a 10 metri dai fabbricati.
Abbiamo portato a conoscenza le persone del progetto, li abbiamo ascoltati, ne abbiamo raccolto le esigenze e siamo riusciti a fare qualcosa di utile. I cittadini non dicevano no all’opera, nessuno si oppone allo sviluppo della rete energetica nazionale, ma era diffusa la richiesta di subire meno danni possibili e di veder preservata la propria sicurezza. Siamo stati noi delle forze di opposizione a far fronte comune e a farci carico di ciò che dall’Amministrazione comunale era mancato: informazione puntuale, dialogo con i proprietari, studio delle possibili migliorie. Il risultato finale è stato che il gasdotto passerà, ma si sta raggiungendo un accordo con i proprietari, sia per la profondità, che sarà maggiore di mezzo metro rispetto alle previsioni iniziali, che per la maggiore distanza dai fabbricati.
A convincerci di partecipare al progetto di Montegranaro tra la gente è stata poi la realizzazione del programma elettorale. Un programma in cui ci sono le idee di tutti noi, le nostre e quelle della cittadinanza. C’è un progetto condiviso da tutti e fatto per Montegranaro. In questa lista porto la mia esperienza di 5 anni di consigliere, la mia conoscenza delle manutenzioni. Ho sempre creduto sia meglio prevenire che curare, quindi serva effettuare ottime manutenzioni del patrimonio comunale, di luoghi importanti e in condizioni inaccettabili come la Bombonera, di asfaltature adeguate, non concentrate in pochi mesi di campagna elettorale, ma effettuate periodicamente, con programmazione. Metodi, idee e programmi che vediamo concretizzarsi nel progetto di Montegranaro tra la gente e del candidato sindaco Gastone Gismondi.

Eros Marilungo