martedì 19 febbraio 2019

Cinquestelle montegranaresi impantanati. Speriamo ne escano, ma serve un’analisi degli errori.


A me spiace molto di leggere le difficoltà del Movimento 5 Stelle che, a Montegranaro, in controtendenza, non riesce a portare avanti la propria proposta tanto da dubitare di poter mettere insieme la squadra da presentare alle prossime elezioni amministrative. Spiace sia perché, cinque anni fa, diedi loro il mio voto, non senza delusioni successive, sia perché, comunque, reputo che la presenza pentastellata in Consiglio Comunale possa essere un valore aggiunto, a patto che si impari dagli errori compiuti.
E il punto è proprio questo: di errori ne sono stati compiuti parecchi e spero che i Cinquestelle nostrani siano in grado di analizzarli e trarre spunto per migliorarsi. È vero quello che lamentano sul Carlino di oggi, cioè che le loro battaglie, come quella sul piano antenne o quella sulle barriere architettoniche, non hanno sortito grandi effetti se non quello di vedere approvare la relativa mozione per poi lasciarla disattesa da parte di una maggioranza abile in questo giochetto. Ma è anche vera la poca incisività sia in Consiglio Comunale che nella società cittadina stessa, una presenza piuttosto evanescente molto diversa dall’indole battagliera mostrata a livello nazionale.
L’errore di fondo è stato quello di inventarsi la regola dell’alternanza in Consiglio Comunale, una norma strana che ha portato all’avvicendamento tra persone diverse tra loro, a volte nel momento sbagliato, creando una discontinuità nell’azione politica evidente e dannosa. Ma è anche l’atteggiamento tenuto nel ruolo di opposizione, un atteggiamento che ha travalicato la costruttività per sfiorare l’ingenuità e, in qualche caso, ha fatto pensare a un’eccessiva affinità con la maggioranza su determinati temi.
Se oggi ci sono difficoltà a trovare persone disposte a spendersi direttamente in un impegno politico serio per il paese di Montegranaro, non può essere solo colpa della ben nota apatia dei Montegranaresi o al sempre più pesante clima intimidatorio e a tratti omertoso; un po’ dipende anche dalla presenza del Movimento nella società montegranarese, una presenza poco percepita, una quasi costante estraneità alla vita cittadina, una chiusura a qualsiasi tipo di collaborazione esterna, non solo politica.
Peccato. Mi auguro davvero sinceramente che in questo poco tempo rimasto per la presentazione di una eventuale lista, gli uomini del Movimento 5 Stelle montegranarese riescano ad analizzare questi errori e a trovare nuove strade e nuove motivazioni, ma anche e soprattutto che riescano a creare una squadra da presentare alla competizione elettorale perché credo, al di là del fatto che li si voti o no, che il loro apporto possa essere importante nel dibattito politico cittadino, apporto che ci può essere anche al di fuori del Consiglio Comunale ma che, con una rappresentanza più costante e incisiva, sarebbe sicuramente più efficace.  

Luca Craia

lunedì 18 febbraio 2019

"CONDANNA DI OGNI NEGAZIONISMO SULLE FOIBE" – DOMANI IN CONSIGLIO REGIONALE LA MOZIONE DI ELENA LEONARDI


LA PROPOSTA DI FRATELLI D'ITALIA: SI ADOTTINO INIZIATIVE DI EDUCAZIONE PER I PIU' GIOVANI

Comunicato integrale

"Nell'ultimo anno sono sempre di più i fatti di cronaca che vigliaccamente, insultano la memoria dei morti nelle foibe o di coloro che hanno lottato per le loro idee a sostegno di una verità negata da troppo tempo" – esordisce così la capogruppo di Fratelli d'Italia Elena Leonardi. Domani in Consiglio Regionale, proprio mentre si commemorerà il Giorno del Ricordo, verrà discussa una mozione regionale dedicata alla memoria delle vittime delle Foibe e dell'esodo Giuliano-Dalmata. Nonché alla condanna di ogni forma di negazionismo.
Nella mozione la Leonardi ricorda come la Legge n. 92 del 2004 riconosce il 10 febbraio quale Giorno del Ricordo, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. La legge regionale n. 8 del 2012" - prosegue Leonardi - "inoltre sottolinea l'importanza della promozione di una attività politico-istituzionale rivolta in particolar modo alle scuole di ogni ordine e grado, tesa alla diffusione della memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata-istriano, quale tragedia nazionale, testimonianza della brutale violazione dei principi di libertà, rispetto dei diritti umani e autodeterminazione dei popoli.
Al contempo - evidenzia la rappresentante regionale del partito della Meloni - negli ultimi mesi però stiamo assistendo a fenomeni aberranti, come le scritte disumane sui muri di una scuola media di Milano con la dicitura “Ramelli assente – più Foibe meno fasci” o lo sfregio della stele eretta in memoria di Norma Cossettto, riconosciuta martire delle foibe, e insultata da scritte anarchiche. Vergognoso inoltre, afferma la Leonardi, il post su facebook dell'Anpi di Rovigo nel quale si legge che "..sarebbe bello spiegare ai ragazzi delle medie che le foibe le hanno inventate i fascisti, sia come sistema per far sparire i partigiani jugoslavi, che come invenzione storica, tipo la vergognosa fandonia della foiba di Basovizza...” o i convegni negazionisti di Parma. 
Purtroppo neanche le Marche sono esenti da simili vergogne, - ricorda Leonardi - risuonano ancora come uno schiaffo alla memoria delle vittime delle foibe i cori che lo scorso anno a Macerata, in un corteo che formalmente sarebbe dovuto essere contro violenza e discriminazioni, hanno intonato sul famoso brano della Carrà un vergognoso ma che belle son le foibe da Trieste in giù".
Lo stesso Simone Cristicchi, oggi ospite del Consiglio Regionale per la commemorazione del Giorno del Ricordo quando iniziò a portare in scena il suo "Magazzino 18" venne attaccato e contestato pesantemente, arrivarono addirittura ad occupare i teatri per non consentigli di rappresentare la storia dell'esodo e delle foibe.
Il Consiglio Regionale pertanto dovrebbe prontamente stigmatizzare queste pericolose dichiarazioni - per il fatto che ogni negazionismo va condannato ed è reato - ogni parte politica deve, continua Elena Leonardi, prendere una univoca posizione condannando le dichiarazioni dell'Anpi di Rovigo e le azioni sopra ricordate. Oltre alla condanna occorre essere propositivi e guardare al futuro senza più questo clima di odio. Pertanto nella mozione la Leonardi chiede all'Ufficio di Presidenza Regionale di attivarsi per trovare una formulazione, in ricorrenza proprio del Giorno del Ricordo, affinchè si possano organizzare visite formative di studenti delle Scuole di Primo e Secondo Grado delle Marche nei luoghi simbolo del martirio delle Foibe e dell'esodo Giuliano-Dalmata.


Ecco cme dovrebbe essere il programma elettorale di Montegranaro Riparti (o come si chiamerà, visto che dicono che è ripartita).


Io sono uno di quelli che ancora credono che i programmi elettorali vadano fatti seriamente. Per farlo seriamente occorre ragionare sulle necessità della cittadinanza ma anche sulle risorse economiche a disposizione. A maggior ragione, chi si presenta alle elezioni dopo aver governato una città per un quinquennio dovrebbe avere ben chiare sia l’una che l’altra cosa.
L’Amministrazione Comunale di Montegranaro ha varato, come d’obbligo, il piano triennale delle opere pubbliche. Il piano va approvato ogni anno ma, dato che questi sono gli ultimi mesi della corrente consiliatura, è lecito pensare che, redigendo il programma delle opere, si abbia un quadro preciso di quello che si andrà a fare qualora il responso delle urne sia favorevole e si torni a governare. Ecco quindi che, in questo caso, il programma triennale dei lavori pubblici 2019/2021 assume particolare valenza politica, quasi fosse esso stesso il programma elettorale che si andrà a sottoporre agli elettori.
Vediamo quindi cosa ha in serbo l’attuale maggioranza per noi qualora la propria lista, che si chiami ancora Montegranaro Riparti o in altro modo, visto che ormai, secondo loro, Montegranaro è ripartita, vada a vincere le elezioni:
-riqualificazione area Stadio Comunale “La Croce” per 300.000 Euro;
- adeguamento antincendi e bonifica amianto (il tetto è ancora di eternit) della rimessa comunale per 110.000 Euro;
- adeguamento sismico del municipio (coi soldi del terremoto) per 2.470.000 Euro suddivisi in tre stralci, va a capire perchè;
- riparazioni dei danni da sisma della chiesa di San Serafino per 1.040.500 Euro (a proposito, non l’avevano già riparata?);
- riparazione dei danni da sima di Palazzo Francescano per 1.549.400 Euro;
- riparazione di danni non meglio specificati delle Torre dell’Annunziata (ma non l’hanno inaugurata l’anno scorso? Non ci aveva pensato Città Vecchia?) per 164.800 Euro;
- ampliamento del cimitero per 500.000 Euro;
- riqualificazione del centro sportivo La Croce per 700.000 Euro;
- adeguamento antincendio della scuola di San Liborio per 244.142,76 Euro
- diversi interventi a strade e marciapiedi.
Questo sarebbe un programma scritto avendo chiara la potenzialità dell’Ente. Tra poco inizieranno a circolare giornaletti e volantini, quei giornaletti e volantini che di solito promettono opere faraoniche e soluzioni a tutti i problemi, pure a quelli che non abbiamo. Vedremo se e come tutto questo verrà proposto agli elettori. Secondo me, se chi governa promette cose diverse da quelle che ha programmato, un pochino in giro di prende. Ma staremo a vedere.


Luca Craia