LA CAPOGRUPPO DI FRATELLI
D'ITALIA: OCCORRE VIGILANZA ASSOLUTA A TUTELA DELLA SALUTE DEI RESIDENTI
Comunicato
integrale
Arriva in Consiglio Regionale un'interrogazione targata Fratelli
d'Italia sulla annosa vicenda del Biogas di Corridonia. Un impianto, lo si
ricorda, bloccato per svariati motivi, ed ora oggetto di richiesta di
riattivazione tramite procedimento regionale emesso dagli Uffici competenti.
Il capogruppo di FdI Elena Leonardi ripercorre la vicenda della Società
VBIO 1 la quale ha realizzato in località Sarrocciano un impianto a Biogas di
999 kWe, che poteva usufruire dei finanziamenti statali grazie ad un vecchio
Decreto Ministeriale.
Una situazione intricata che ha visto addirittura il
coinvolgimento della Corte Costituzionale la quale, anche con una pronuncia
sulla fattispecie, ha stabilito che decadeva la norma regionale del 2012, in
base alla quale erano esclusi dallo screening di VIA i progetti sotto la soglia
potenziale di 1 MWe come l’impianto a biogas in questione. In relazione alla
succitata sentenza della Corte Costituzionale l’Ufficio regionale comunicò alla
Soc. VBIO1 che “all’impianto in questione dovevano essere applicabili gli
effetti retroattivi della sentenza della Corte Costituzionale n. 93 del
2013". Pertanto, la ditta doveva valutare se chiedere che il detto
impianto venisse sottoposto ex post a screening di VIA ed eventualmente alla stessa
Valutazione di Impatto Ambientale.
Nel contempo, l’avvenuto annullamento dell’autorizzazione ha
comportato, per la ditta proponente, la sospensione dell’attività di produzione
di energia elettrica nell’impianto in questione, fino a quando la stessa, a
seguito dell’esperimento della procedura di screening, non fosse stata esclusa
dalla VIA, o avesse conseguito la VIA positiva. Successivamente la società è
tornata a chiedere le valutazioni di competenza sia della Provincia di Macerata,
la quale ha dato parere positivo con prescrizioni, sia della Regione Marche, la
quale con Decreto n. 172 del 26 novembre 2018, ha conferito parere positivo con
molte prescrizioni. L'approvazione di questo atto regionale ha riacceso forti
preoccupazioni nella popolazione locale che giustamente teme per l'ambiente e
per la propria salute, considerato il verificarsi, in passato, di incidenti
proprio per impianti come questo nel territorio della provincia di Macerata,
con gravi ripercussioni nell'ecosistema. All'appello dei cittadini allarmati
per questa nuova decisione, ha risposto il consigliere regionale Elena
Leonardi, la quale pertanto, con questa interrogazione, chiede conto
all'assessore competente per quali motivi il Decreto Regionale del 26 novembre
scorso, che autorizza l'apertura dell'impianto, non tiene conto del fatto che
l'atto originario di richiesta di autorizzazione risulta annullato da una
sentenza del tribunale amministrativo: si dovrebbe pertanto escludere
l'applicabilità della convalida di atti annullati da una sentenza del TAR.