Che Beverati, e con lui tutta la cricca che amministra il
Paese, abbiano idee molto confuse sul turismo e su come svilupparlo, dopo oltre
quattro anni di iniziative buttate là alla docogliocoglio, è acclarato. Del
resto le idee confuse le hanno un po’ su tutto e stanno buttando milioni di
Euro dalla finestra solo per crearsi un minimo di immagine da presentare alle
prossime elezioni, tanto da nascondere l’infinita sequenza di magre figure, di
nepotismi, di opacità politica e di antidemocraticità. A testimoniare, come se
ce ne fosse bisogno, come se non bastassero le stupidaggini fatte fino a oggi e
il risultato meno che nullo ottenuto, ci sono i cartelli turistici.
La cartellonista turistica montegranarese è una comica. Per
carità, Beverati ce l’ha trovata e non ha la responsabilità degli obbrobri che
ci sono scritti, ma in oltre quattro anni, dopo aver proclamato urbi et orbi
che avrebbe fatto di Montegranaro un centro turistico importante, ci si
aspettava che almeno avesse messo dei cartelli esatti. Invece eccoli là: i
turisti cercano la chiesa del SS. Salvatore che non c’è più ma è indicata (in
realtà ce ne sono rimasti alcuni resti, pochi anni fa ho ritrovato
personalmente quella che dovrebbe essere stata la sacrestia, ancora tutta
intera e murata dietro al teatrino); poi cercano la chiesa di San Liborio o
quella di Santa Maria, aspettandosi di trovare chissà quale tempio romanico o,
magari, barocco, neoclassico, un qualcosa che abbia un minimo valore storico se
non artistico, e si trovano davanti due costruzioni moderne.
Invece San Serafino non è indicata, così come non è indicata
SS.Filippo e Giacomo, e Sant’Ugo ha cartelli che mandano dappertutto meno che
lì. Anche la targa posta davanti alla chiesa più antica del paese (e una delle
più antiche di tutte le Marche) dice che è stata costruita nel XIII secolo,
mentre minimo minimo è del IX.
Se l’assessore avesse risparmiato qualche centinaio di Euro,
certamente non di più, tra le varie iniziative inutili prese fino a oggi, e
avesse investito nei cartelli, magari quei pochi turisti che arrivano a
Montegranaro grazie agli sforzi di gente come i volontari di Arkeo e nonostante
i bastoni tra le ruote che costantemente il Comune ci mette, magari avrebbero
la ricerca delle nostre bellezze un po’ più agiata. E l’assessore farebbe una
figura meno barbina, puntualmente rilevata dagli stessi turisti. Ma i cartelli
non fanno notizia.
Luca Craia