mercoledì 2 novembre 2016

Danni grossi alle scuole medie. Ma il sopralluogo del Comune non li rileva



Mi è stata mandata una foto che ritrae una colonna del terzo padiglione delle scuole medie di Montegranaro. La colonna mostra un’evidente frattura (la vedete in foto). L’ho mostrata a un tecnico che mi ha risposto in questo modo: “formazione di cerniera plastica alla testa del pilastro, situazione molto pericolosa per la stabilità del fabbricato”. Il Comune, invece, in un suo comunicato recita: “Effettuati gli ulteriori e necessari sopralluoghi negli edifici scolastici di competenza e che gli stessi non hanno evidenziato danni alle strutture”. Ora la domanda è questa: cosa hanno controllato? Ma hanno controllato?
Ma ho un’altra domanda ancora: lunedì ci mandiamo i ragazzi a scuola in quel posto?

Luca Craia

Aggiornamento : In riferimento al post relativo alla crepa rilevata presso il terzo padiglione delle scuole medie sono a precisare che, dopo aver verificato sul posto, non si tratta di una colonna. Quindi il danno è fortunatamente meno grave di quanto avevamo supposto inizialmente. La crepa è comunque importante.  Ora c'è da capire se sia passante o no. Il dubbio che questa lesione sia stata rilevata o no rimane, anche perché non si è nemmeno provveduto a rimuovere le parti che potrebbero cadere. Come mai?

Ancora pastrocchi sui rifiuti



È comparso stamattina, sulla pagina Facebook del Comune di Montegranaro, dove inspiegabilmente compaiono le ordinanze prima ancora che sull’Albo Pretorio, un post che intima ai cittadini che oggi hanno messo fuori, oltre al multimateriale come da calendario, anche l’indifferenziato sulla base del presupposto della doppia raccolta dopo il giorno di festa. Il Comunicato del Comune è sbalorditivo: la colpa è dei cittadini che non hanno letto bene il calendario, perché la raccolta doppia può essere fatta sia il giorno prima che il giorno dopo la festa. Ma i mezzi di comunicazione che ce li abbiamo a fare? Tra un comunicato e un posto di propaganda, un po' di servizio si poteva anche fare.
C’è anche un mea culpa: chi ha scritto il post afferma che in Comune di sono dimenticati di comunicare (come? Via Facebook? E chi non ce l’ha?) quando sarebbe avvenuta la doppia raccolta a causa della “situazione emergenziale” di domenica scorsa. L’assessore competente, come sempre superimpegnato in compiti che non sono attinenti al suo ufficio, ha ancora una volta tralasciato quelli che, invece, gli competono. E pazienza. Ritiriamo il puzzolente bidone dell’indifferenziato per la prossima volta.  

Luca Craia

Perché ricostruire le chiese insieme alle case



Non avevo mai letto nulla dello scrittore Massimiliano Parente fino a un paio di giorni fa quando, spulciando il mio diario di Facebook, mi è comparsa la notizia che questo letterato italiano avrebbe asserito che il crollo di una chiesa sarebbe, chissà per quale motivo, divertente. Così mi sono incuriosito perché, nella mia ormai consolidata assuefazione all’idiozia di tanta gente che parla senza cognizione di causa alcuna, sproloquiando su Facebook, leggere che anche una persona che dovrebbe avere un quoziente intellettivo un tantino superiore alla media dei deficienti che parlano di chiese da abbattere , invece si assesta allo stesso loro livello, ha stuzzicato il mio interesse antropologico. Così mi sono fatto un giro sul profilo Facebook di questo signore e mi sono reso conto che ero di fronte alla pagina di uno che, anziché elevare la media intellettuale di Facebook, la abbassa e non di poco.
Vorrei provare, quindi, a dire quello che penso sulla questione non tanto perché ritengo di possedere qualche verità che a gente come il signor Parente sfugge, quanto perché amo la mia terra, conosco molto bene le città distrutte dal sisma e lotto da una vita perché in Italia si capisca finalmente che la cultura e il nostro patrimonio culturale sono un enorme pozzo di petrolio che non sfruttiamo.
Ora prendiamo l’esempio di Norcia, ma questo può valere per una qualsiasi delle città danneggiate dai movimenti tellurici recenti. Norcia ha qualche manifattura legata alla norcineria ma, prevalentemente, vive di turismo. A Norcia si va a visitare la chiesa e la città antica, fatta di pietra. Se ora ricostruiamo Norcia senza la chiesa di San Benedetto, se ricostruiamo la città con criteri totalmente antisismici abbandonando le case antiche, fatte di pietra, avremmo un luogo completamente diverso. Cosa andrebbe a vedere, nella nuova Norcia, costruita magari in acciaio, legno e vetro da qualche architetto geniale come Renzo Piano, il turista? Cosa avrebbe, Norcia, in più di una qualsiasi città moderna? Nulla. Il turista non andrebbe.
Se il turista non va a Norcia, Norcia muore. Chiudono i negozietti di souvenir, chiudono le botteghe di norcineria. Chiudono anche le poche manifatture, perché sono strettamente legate all’economia turistica. Una volta privata Norcia della sua economia, chi vivrebbe a Norcia? Nessuno. Quindi ricostruire Norcia sarebbe un esercizio sterile, uno spreco di denaro, un insulto all’intelligenza.
Ricostruire dopo il terremoto senza recuperare, contemporaneamente alle case, gli edifici di culto e le strutture culturali è inutile. Poco c’entra il Vaticano, poco c’entra la religione cattolica, poco c’entrano preti e monache. È una questione di intelligenza: l’Italia ha un enorme patrimonio colturale che, per una grande parte, è costituito da chiese. Vengono da tutto il mondo ad ammirare le nostre chiese. Chi si diverte a vederle crollare, perdonatemi, è un povero deficiente.

Luca Craia

Terremoto: Montegranaro si unisca. Convocate un tavolo tecnico



Il 30 ottobre ho già scritto a proposito della necessità di convocare un tavolo tecnico per trovare soluzioni condivise per i tanti problemi apertisi a causa delle ultime scosse sismiche (leggi il post). Per tavolo tecnico intendo una discussione alla quale siano chiamate a partecipare tutte le forze interessate e competenti, partendo da maggioranza e opposizione, passando per le associazioni che si occupano di territorio, rappresentati delle istituzioni territoriali e finendo con gli stessi studi tecnici cittadini. Vedo questa necessità come urgente perché la situazione a Montegranaro è seria e grave.
Si sono aperti numerosi fronti critici a causa del terremoto: le scuole per prime, ma anche le chiese, il municipio, Palazzo Francescani, la casa di riposo, non sapendo ancora lo stato del patrimonio edilizio privato a seguito dell’ultima scossa del 30 ottobre. Il Sindaco e gli amministratori sono gravati di enormi responsabilità e sono nell’obbligo di compiere scelte estremamente pesanti. Credo che mai come in questo momento la comunità cittadina debba rinsaldarsi e consolidarsi, debba sostenere chi detiene le responsabilità amministrative e partecipare in maniera attiva alle scelte.
Il Sindaco, solo nella giornata del 31 ottobre, ha emesso ben quattro nuove ordinanze sindacali per la chiusura cautelativa di punti nevralgici della vita cittadina. Oggi dovrà prendere decisioni sulle scuole. Nei prossimi giorni capiremo forse meglio in che stato versano le strutture edilizie private.  Montegranaro ha subito gravi danni ma nessun crollo. Questa, pur essendo una fortuna, ci metterà probabilmente al limite se non fuori del nuovo cratere sismico che probabilmente verrà stabilito a breve, rendendo difficile l’accesso a eventuali fondi per la ricostruzione.
Sarà quindi necessario agire con la massima lungimiranza perché il solo bilancio comunale non potrà evidentemente essere sufficiente per rendere di nuovo fruibile il patrimonio danneggiato. Occorrerà per questo avere una visione di insieme delle problematiche e mettere mano a soluzioni immediate e di lungo respiro, soluzioni che probabilmente coinvolgeranno le scelte amministrative di oggi e di domani, mettendo una sorta di ipoteca sul futuro del nostro paese.
Per questo credo sia giusto e opportuno che queste scelte vengano condivise con tutta la comunità cittadina, che le responsabilità vengano suddivise, che il supporto sia ampio e funzionale. Faccio quindi di nuovo appello al Sindaco, Ediana Mancini, alla Giunta, alle forze di opposizione, al Presidente del Consiglio Comunale Walter Antonelli perché si convochi urgentissimamente un tavolo tecnico e si cominci a lavorare immediatamente. Muoviamo insieme, una volta tanto, siamo uniti in questo momento di grave difficoltà.

Luca Craia