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sabato 12 novembre 2016

I 5 Stelle montegranaresi contro l’inceneritore

Non lo sanno in molti ma nelle Marche, non si è ancora deciso dove, rischiamo seriamente di veder nascere un inceneritore da 190.000 tonnellate all’anno di materiale combusto. Si tratta di un apparecchietto da non sottovalutare, le cui ripercussioni sulla salute pubblica sono tutt’altro che trascurabili, checchè ne dicano gli esperti di regime. Il Movimento 5 Stelle di Montegranaro ha presentato, la scorsa settimana, una mozione che impegnerebbe il Comune di Montegranaro, qualora la stessa fosse approvata, a opporsi alla realizzazione di questo impianto nel nostro territorio.
È logico che, se ogni Comune emettesse un atto di questo genere, l’inceneritore non potrebbe essere costruito da nessuna parte, fermo restando che, qualora al prossimo referendum vincesse il sì, tutto il discorso cadrebbe in quanto tali poteri sarebbero tolti agli enti locali dalla riforma Renzi. Ma, attenendoci alla normativa attuale, il Sindaco ha il potere di opporsi alla realizzazione di questo tipo di impianto nel territorio del proprio Comune ed è questo quello che chiedono i Pentastellati.
Fanno anche un’altra considerazione, richiamando la logica e la coerenza sulla base di quanto divulgato in questi giorni dall’assessore all’ambiente. I dati diffusi sulla raccolta differenziata, infatti, parrebbero piuttosto buoni, anche se, dicono i 5 Stelle, le criticità del nuovo sistema si stanno manifestando in maniera molto chiara. Non piace ai grillini il sistema Basso, ma i dati, comunque, sottolineano risultati importanti che, se prolungati nel tempo, renderebbero inutile un inceneritore in quanto ci sarebbe ben poco da incenerire. Sarebbe anche contraddittorio adottare questi impianti, visto che, se si punta sul riciclo e sull’ecologia, l’inceneritore va in tutt’altra direzione.
È una proposta sensata che dovrebbe raccogliere un consenso unanime, ma a Montegranaro non è mai detto e le logiche sono molto spesso diverse da quello che ci si aspetterebbe. Per cui aspettiamo. E speriamo bene.


Luca Craia

martedì 8 novembre 2016

Proposta 5 Stelle per il terremoto: precisazioni su quanto apparso sulla stampa.


Endrio Pavoni, rappresentante del M5S Montegranaro in Consiglio Comunale

Ricevo e pubblico integralmente una puntualizzazione del Movimento 5 Stelle Montegranaro circa l’articolo apparso stamane sul quotidiano “Corriere Adriatico”.

Oggi, leggendo l’articolo del Corriere Adriatico circa il nostro comunicato stampa sulla proposta di effettuare –Una variante di bilancio per effettuare gli Studi di vulnerabilità sismica-, apprendiamo con nostro stupore che l’articolo inizia con: “Al Movimento 5 Stelle non interessano commissioni o tavoli tecnici sulla fase post emergenziale del terremoto.”
QUESTA AFFERMAZIONE NON E' IN ALCUN MODO RICONDUCIBILE AD UNA NOSTRA CONSIDERAZIONE.
Vorrei ricordare che noi siamo sempre disponibili a qualsiasi tavolo, banco, sedia o sgabello si voglia aprire per dare un contributo propositivo alle varie problematiche cittadine. Vorrei puntualizzare inoltre che il M5S da sempre chiede l’istituzione di commissione di studio aperte alla cittadinanza, consulte di quartiere o qualsiasi altro strumento si ritenga necessario per riportare i cittadini al centro dell’azione politica.
Per correttezza d’informazione riportiamo nuovamente la nostra richiesta che non è quella dell’adeguamento sismico o miglioramento, ma bensì quella dello studio di vulnerabilità sismica degli edifici pubblici con urgenza per quelli scolastici poiché consideriamo questo atto propedeutico ed indispensabile per qualsiasi successiva programmazione (leggi il documento)

lunedì 7 novembre 2016

Terremoto. Finalmente un atto di responsabilità. I 5 stelle chiedono uno studio.



Tra le tifoserie opposte, anche piuttosto facinorose, perlomeno dalla parte della maggioranza, di chi è seriamente preoccupato del sisma e chi, invece, scarica responsabilità e si comporta come se fosse avvenuto un temporaletto da quattro soldi, arriva una proposta di buon senso da parte del Movimento 5 Stelle che, credo, le altre forze politiche faranno fatica a non condividere. In sostanza il rappresentante del Movimento in Consiglio Comunale, Endrio Pavoni, ha scritto una missiva ai colleghi Consiglieri e alla Giunta perché si porti velocemente in Consiglio Comunale e si approvi una variazione di bilancio che finanzi uno studio sulla vulnerabilità sismica delle scuole montegranaresi.
Lo studio sembra indispensabile alla luce degli ultimi eventi, ma già da tempo si sa che gli edifici scolastici cittadini presentano delle criticità. “Purtroppo avvertiamo nei cittadini e nei genitori degli studenti del nostro paese una errata percezione di quanta differenza esista tra la parola agibile, come sembrano essere i plessi scolastici, e la parola sismicamente sicuri” dice Pavoni, ponendo l’accento sulla necessità di “un provvedimento che diradi definitivamente i dubbi sulla qualità delle strutture scolastiche del nostro paese e ne faccia emergere eventuali criticità e limiti”. Pavoni ricorda il caso della scuola di Fiastra, agibile sì, ma crollata inesorabilmente dopo la scossa del 30 ottobre.
In realtà, per quanto riguarda la scuola di Santa Maria, già sappiamo quali sono le problematiche e che queste sono serie e urgenti. Per gli altri edifici, invece, a parte le dichiarazioni di agibilità, tra l’altro rilasciate dall’Ufficio Tecnico Comunale e non dai tecnici regionali, non abbiamo un quadro preciso della vulnerabilità sismica. Le ultime scosse, inoltre, hanno evidenziato e aperto nuovi segni tutt’altro che rassicuranti. Lo studio che i Cinquestelle propongono alla Maggioranza di Governo di finanziare potrebbe fugare ogni dubbio e tracciare una linea sulla base della quale intervenire per rendere realmente sicure le scuole e la vita dei bambini che le frequentano.
Ora c’è da attendere la reazione della Giunta, augurandoci che non si rimettano in movimento i soliti squadroni di violenti del web, sempre pronti a tacitare le voci fuori dal coro, ma che si affronti finalmente il problema con la serietà che merita. Sarebbe ora.

Luca Craia

martedì 18 ottobre 2016

Comitato no. Vai avanti tu che mi vien da ridere.



Che vi devo dire: secondo me fa più ridere del famoso film di Lino Banfi, la situazione che si è creata a Montegranaro intorno al comitato per il no al referendum costituzionale, una situazione paradossale, pirandelliana, che distingue sempre di più il nostro paese per originalità e unicità ma anche per un particolarissimo modo di fare politica, sempre più distante dalla realtà, quasi che il mondo politico montegranarese fosse entrato in una delle porte dimensionali tanto amate dal Sindaco di sempre.
Nasce il comitato per il no e stop, nient’altro. La data del referendum si avvicina ma non è stata ancora predisposta alcuna iniziativa, nessun incontro, nessun dibattito, nessuno strumento di propaganda. Eppure a quello dovrebbe servire il comitato: fare propaganda. Ma, a quanto pare, non serviva a questo. Sarei davvero curioso di sentire i membri, Demis Ranalli, Fabrizio Zallocco, Paolo Petrelli, Jonata Pagliaricci, Anna Porfiri, Niccolò Venanzi e Rodolfo Petracci, come pensano di portare avanti la loro azione ora che manca poco più di un mese al voto. Certo che l’azione fin qui proposta è stata piuttosto evanescente, anzi, proprio invisibile e viene il sospetto che tutto questo avvantaggi il sì.
Già, perché essendoci già un autodichiaratosi comitato per il no, si fa fatica a costituirne uno nuovo, magari un po’ più operativo, che non sembri in contrapposizione, tanto più che, quello già esistente, è nato sotto l’egida di Forza Italia e, quindi, i forzisti superstiti di Montegranaro non ci pensano nemmeno a mettersi contro il potentissimo Ceroni che, nelle Marche, dentro Forza Italia pesa piuttosto e anzichennò. Quindi a destra silenzio, il comitato c’è anche se non c’è e con la coscienza siamo tutti a posto.
A muovere un po’ le acque ci hanno pensato i pentastellati suonando una sveglia inascoltata e usufruendo della fiera di San Serafino per provare, almeno loro, a spiegare le ragioni del no. Ma senza comitato. E anche loro non ci pensano nemmeno a creare un controcomitato, toccherebbe mettersi d’accordo con qualcun altro e la cosa non riesce benissimo al Movimento 5 Stelle. Privati cittadini che si muovano in autonomia? A Montegranaro? Ma scherziamo? Poi c’è chi si offende, chi si arrabbia, chi fa telefonate… lasciamo stare e campiamo tranquilli, tanto qualcuno di penserà.

Luca Craia