I semafori non sono un lusso. Non
sono un decoro stradale. Non sono una simpatica lucina. Sono fondamentali per
la sicurezza stradale, specie in strade in cui, vuoi per la velocità, vuoi per
particolari condizioni di visibilità, gli incroci diventano pericolosi fuori da
ogni misura. Spegnere i semafori in queste strade equivale a prendersi un’enorme
responsabilità.
Così capita che, domenica 17
marzo, mentre in paese c’era la fiera, a Montegranaro qualcuno ha pensato bene
di spegnere i semafori della circonvallazione. L’impianto regola il flusso da
via Umbria e via Lazio, strade dalle quali l’immissione nella circonvallazione
risulta particolarmente disagevole per via della visibilità scarsa e della
velocità che normalmente, nonostante i divieti, le vetture che transitano per
la strada principale portano. È un punto pericolosissimo e la cosa è nota,
molto nota, a causa anche di eventi luttuosi che dovrebbero fare da monito ma,
purtroppo, non lo fanno.
E domenica 17, verso l’una del
pomeriggio, ricapita un altro fattaccio, l’ennesimo. Grazie al cielo non si è
fatto male nessuno ma i danni sono enormi. Una vettura che proveniva da via
Umbria alta ha trovato il semaforo spento. Per poter vedere se la strada fosse
libera ha dovuto sporgersi e, così facendo, è stata investita da un’altra
vettura che transitava in circonvallazione. Risultato: una macchina nuovissima
distrutta, l’altra messa più o meno nelle stesse condizioni e, a norma di
codice della strada, torto marcio da parte del conducente della prima auto. Solo
che la responsabilità è di chi ha spento i semafori. Si fosse fatto male
qualcuno?
I semafori non si possono
spegnere. Nemmeno se si rompono. È necessaria una procedura d’urgenza in caso
di guasto, con intervento di manutenzione immediato e regolazione del traffico
manuale. Non si può lasciare un tratto di strada come quello senza regolazioni.
Nel caso non fosse possibile fare altro, la strada va chiusa. Non si può
mettere a rischio la vita delle persone così.
Luca Craia