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martedì 13 dicembre 2016

Ridotto il presepe ma non la voglia di fare



Quest’anno, come è noto, il Presepe Vivente di Montegranaro non ci sarà. Troppe incognite in un centro storico problematico i cui guai sono stati acuiti dal terremoto. È stata una decisione molto sofferta da prendere ma era purtroppo necessario sospendere la quarta edizione di un evento che era diventato forse il più atteso e, comunque, il più partecipato dal Montegranaresi.
Ma la voglia di fare delle associazioni che si riuniscono nell’Ente Presepe è tanta, come è tanta la voglia di fare Natale in comunità, unendo le forze per creare un qualcosa di bello. Così, seppure in scala molto ridotta, un Presepe ci sarà. Sarà una semplice Natività vivente, con capanna, Madonna, San Giuseppe e Bambino, allestita presso il nuovo Campo Boario e valorizzata dal sottofondo soave della musica eseguita dal coro Non Solo Gospel. Ci saranno anche eventi collaterali che al momento sono ancora in fase di studio ma l’occasione per far festa e stare insieme non mancherà neanche quest’anno.
Sarà anche un’ulteriore occasione per fare solidarietà. Infatti le offerte che si raccoglieranno saranno destinate all’iniziativa Uniti per Voi che destina i fondi di eventi come questo per aiutare le cittadinanze dei paesi colpiti dal sisma a ritornare al più presto alla normalità. E mai come a Natale dovremmo sentirci solidali con questi nostri fratelli.
È anche importante l’aspetto della collaborazione tra realtà associative: il Presepe Vivente ha raccolto intorno alla sua realizzazione, negli anni, la stragrande maggioranza delle associazioni culturali, sportive e di volontariato che operano a Montegranaro, in una sorta di miracolo che riappacifica, appiana le tensioni e fa lavorare centinaia di persone all’unisono per lo stesso obiettivo. È anche per non perdere questo spirito positivo, che può portare tanto bene al nostro paese, che le associazioni montegranaresi si impegnano anche in questo anno difficile a proporre una festa di Natale.  Uno sforzo in più per gli altri e anche un po’ per noi stessi.

Luca Craia

La cacca rossa dei piccioni. Tutto normale?



Da qualche tempo i residenti del centro storico di Montegranaro stanno notando un fenomeno strano, forse preoccupante, comunque interessante: gli escrementi dei piccioni sono diventati rossi. Perdonatemi se parlo di un argomento non esattamente stimolante, ma la questione degli escrementi di piccione è un problema molto sentito nel centro storico, vista la potenziale pericolosità degli stessi e l’ingente quantitativo di guano depositato lungo le strade, problema al quale non sembra esserci soluzione o, forse, volontà di risolvere.
La cacca rossa potrebbe non voler dire nulla, potrebbe essere semplicemente dovuta a qualcosa di cui i colombi si sono cibati. La cosa strana è che il fenomeno è diffuso in tutto il castello montegranarese e attribuibile a tutta la popolazione aviaria. Non sono in grado di dire se la cosa possa essere davvero un problema oppure no, ma vorrei invitare i due assessori competenti, quello per il centro storico e quello per l’ambiente, a informarsi e a tranquillizzare la cittadinanza, me compreso. Non scrivo loro direttamente perché so che leggono con assiduità quanto scrivo, con reazioni a volte curiose. Speriamo che, stavolta, la reazione sia positiva: si tratta di una segnalazione, ragazzi. Nessuna polemica. Se i piccioni fanno la cacca rossa non è certo colpa vostra, vogliamo solo sapere perché.

Luca Craia

domenica 11 dicembre 2016

Prosegue il lavoro delle associazioni sul centro storico



Sta andando avanti il protocollo di intesa tra le tre associazioni montegranaresi che si occupano di centro storico: Arkeo, Il Labirinto e Città Vecchia. Il protocollo, che segna una nuova fase di collaborazione concreta tra chi opera volontariamente per il recupero del castello montegranarese, prevede lo studio degli interventi fin qui proposti dalle varie amministrazioni comunali, quelli attuati e quelli inapplicati, per poi confrontare il tutto con la realtà attuale e giungere alla redazione di una proposta che serva da base per un nuovo progetto di lungo periodo.
Le tre associazioni hanno iniziato con lo studio del progetto presentato nel 2009 dall’architetto Giacomo Beverati, attualmente assessore al centro storico, e dall’architetto Simone Pirro nel 2013. I due progetti presentano tutt’ora spunti di grande interesse che potrebbero essere attuati anche oggi con probabili ricadute positive. A queste soluzioni si stanno aggiungendo nuove proposte che sono ancora allo studio. Si sta lavorando con gruppi di lavoro distinti che analizzano le situazioni relative al comparto urbanistico, sociale ed economico.
Ieri mattina il sottoscritto, Andrea Franceschetti e Simone Perticarini hanno effettuato un sopralluogo per avere una visione chiara della situazione degli stabili pericolanti. La prossima settimana ci sarà un incontro per confrontare i primi sviluppi degli studi in corso. Presto ci sarà un incontro con l’assessore per capire come potersi muovere. Certo che vedere che non si sono ancora destinati fondi per il centro storico è stato un duro colpo per le tre associazioni, ma si continua a lavorare nella speranza di poter giungere a qualcosa che possa finalmente mettere in moto un processo di recupero concreto, nella consapevolezza che ci vorranno anni ma che, se mai si parte, mai si realizzerà nulla.

Luca Craia