lunedì 15 aprile 2019

Basso chiuda in bellezza e chiarisca il rapporto con la “terza lista”.


Sono sempre stato molto critico nei confronti del plurisindaco, Gianni Basso, sia durante la prima fase della sua storia politica, negli anni ’80, sia durante gli ultimi mandati. Credo, però, che Basso faccia parte indelebilmente della storia del nostro paese e che la Montegranaro moderna, nel bene e nel male, sia sostanzialmente una sua invenzione, il frutto del suo progetto politico. Basso è stato determinante per Montegranaro: ha creato dal nulla viale Gramsci, dove prima c’era una scarpata sporca e invivibile; ha modificato l’urbanistica della città, ha creato un notevole centro sportivo, ha anche voluto l’orrenda torre Zed. Insomma, Montegranaro è quella che vediamo oggi perché c’è stato Gianni Basso che l’ha pensata così, e questo gli va riconosciuto, sia che lo si apprezzi sia che lo si osteggi.
Gianni Basso ha annunciato che non sarà presente alla prossima competizione elettorale. È la prima volta da oltre quarant’anni che a Montegranaro si vota senza che Basso sia candidato e questo è un fatto storico, un fatto che segna marcatamente come lo scenario politico cittadino sia profondamente cambiato. Credo sia giusto che la storia dell’uomo e del politico Gianni Basso sia giudicata e ricordata per quello che ha fatto di giusto e di sbagliato, ma che meriti un’uscita di scena degna dell’importanza che questo personaggio ha avuto per Montegranaro.
Per questo motivo mi piacerebbe che Basso chiarisca che tipo di rapporto ha con la cosiddetta “terza lista”, quella che possiamo indicare come Forza Italia ma che, in fin dei conti, si profila come una mera azione di disturbo volta a favorire la compagine che supporta l’attuale Sindaco Mancini. Si tratta degli stessi personaggi che hanno regalato a Montegranaro un periodo commissariale, per poi agevolare l’ascesa dell’attuale amministrazione comunale. Ora si ripropongono, a quanto pare, di ripetere l’operazione, stavolta non avendo proprio quel Gianni Basso che, cinque anni, fa, riuscì a raccimolare poco più di ottocento voti. Oggi, senza Basso, questa lista ha ben poche possibilità di essere rappresentata in Consiglio Comunale, per cui l’operazione ha l’odore preciso di un attacco a Gismondi senza altre finalità.
Basso dovrebbe chiudere in bellezza e non finire la sua storia politica con una meschinità come quella che si sta configurando. Per questo mi auguro che voglia chiarire se dietro questa operazione politica c’è la sua firma, cosa di cui dubito fortemente, tanto sgangherata appare l’intera questione. Una sua presa di posizione gioverebbe molto all’immagine storica che comunque lascerà.

Luca Craia