Sono sempre stato molto critico nei
confronti del plurisindaco, Gianni Basso, sia durante la prima fase della sua
storia politica, negli anni ’80, sia durante gli ultimi mandati. Credo, però, che
Basso faccia parte indelebilmente della storia del nostro paese e che la
Montegranaro moderna, nel bene e nel male, sia sostanzialmente una sua
invenzione, il frutto del suo progetto politico. Basso è stato determinante per
Montegranaro: ha creato dal nulla viale Gramsci, dove prima c’era una scarpata
sporca e invivibile; ha modificato l’urbanistica della città, ha creato un
notevole centro sportivo, ha anche voluto l’orrenda torre Zed. Insomma,
Montegranaro è quella che vediamo oggi perché c’è stato Gianni Basso che l’ha
pensata così, e questo gli va riconosciuto, sia che lo si apprezzi sia che lo
si osteggi.
Gianni Basso ha annunciato che non sarà
presente alla prossima competizione elettorale. È la prima volta da oltre
quarant’anni che a Montegranaro si vota senza che Basso sia candidato e questo
è un fatto storico, un fatto che segna marcatamente come lo scenario politico
cittadino sia profondamente cambiato. Credo sia giusto che la storia dell’uomo
e del politico Gianni Basso sia giudicata e ricordata per quello che ha fatto
di giusto e di sbagliato, ma che meriti un’uscita di scena degna dell’importanza
che questo personaggio ha avuto per Montegranaro.
Per questo motivo mi piacerebbe che
Basso chiarisca che tipo di rapporto ha con la cosiddetta “terza lista”, quella
che possiamo indicare come Forza Italia ma che, in fin dei conti, si profila
come una mera azione di disturbo volta a favorire la compagine che supporta l’attuale
Sindaco Mancini. Si tratta degli stessi personaggi che hanno regalato a
Montegranaro un periodo commissariale, per poi agevolare l’ascesa dell’attuale
amministrazione comunale. Ora si ripropongono, a quanto pare, di ripetere l’operazione,
stavolta non avendo proprio quel Gianni Basso che, cinque anni, fa, riuscì a
raccimolare poco più di ottocento voti. Oggi, senza Basso, questa lista ha ben
poche possibilità di essere rappresentata in Consiglio Comunale, per cui l’operazione
ha l’odore preciso di un attacco a Gismondi senza altre finalità.
Basso dovrebbe chiudere in bellezza e
non finire la sua storia politica con una meschinità come quella che si sta
configurando. Per questo mi auguro che voglia chiarire se dietro questa
operazione politica c’è la sua firma, cosa di cui dubito fortemente, tanto
sgangherata appare l’intera questione. Una sua presa di posizione gioverebbe molto
all’immagine storica che comunque lascerà.
Luca
Craia