sabato 30 marzo 2019

Il Gruppo "Guardiamo Avanti" ci riprova. Accordo elettorale tra Mariani e Gismondi.


Comunicato integrale

Il Portavoce Mariani Giovanni Battista: - Dopo esserci guardati intorno, considerato il momento storico del nostro paese, il ruolo sociale che ricopro e che il gruppo si è imposto, abbiamo concordato di collaborare nella tornata elettorale del 26/05/2019 con la lista di Gastone Gismondi.
Condividiamo le linee guida del programma basato essenzialmente su tre punti: LAVORO, SOCIALE, SVILUPPO ECONOMICO.
Montegranaro ha bisogno di un rilancio economico e lo si può fare con azioni mirate di promozione del territorio.
Nei prossimi anni scadranno gli ammortizzatori sociali usati da tante nostre aziende in difficoltà e allora saranno problemi seri, vedi scadenza Naspi e Cassa Integrazione, per cui tentare e porre in essere azioni che attraggono posti di lavoro nel nostro paese.
Riformulare e sviluppare una rete ad esempio "Cooperativa" che gestisca il mondo del terziario utilizzando risorse locali sia a tempo pieno che diversamente abili.
Dare il nostro contributo laddove siamo più preparati e cercare di creare una squadra che dia una svolta al nostro paese al di là delle appartenenze politiche.
Montegranaro ha bisogno di una svolta e questo secondo noi è il momento giusto. Proprio per questo abbiamo fatto un passo indietro rispetto alle scorse amministrative e abbiamo deciso di percorre una strada formata, non da un solo leader, senza togliere nulla a Gismondi, anzi da elogiare per aver con coraggio intrapreso una nuova strada, ma composta da più leader e cioè, da una squadra che abbia il coraggio di rinnovare e svoltare verso un futuro migliore per noi e per i nostri figli.

venerdì 29 marzo 2019

In medio stat virtus, anche su famiglia e unioni civili.


Non volevo nemmeno parlarne pubblicamente, tanto mi pare stupida tutta la questione della disputa tra i crociati della famiglia e i paladini delle unioni civili. Però, alla fine, cedo alla tentazione e dico anche io la mia, visto che ancora mi è consentito. È stupida la questione, dicevo, perché è stupido quello che facciamo (o vogliono che facciamo) sempre, ossia dividerci e scannarci su posizioni quanto più possibile distanti quando, di solito, c’è la via di mezzo che è logica, di buon senso, e potrebbe stare bene a tutti purchè si accendesse il cervello e si spegnessero i fuochi più o meno indotti della bile e delle viscere.
La famiglia tradizionale va tutelate, e su questo non posso che essere d’accordo, in quanto mi pare si voglia svilirne il significato profondo o, quanto meno, equipararla, soprattutto in fatto di diritto, a cose diverse dalla famiglia stessa. Il matrimonio è giuridicamente un contratto, quindi chi si sposa firma un contratto, ne accetta le clausole e si assume la responsabilità di portarlo a buon fine. Il mancato rispetto delle clausole di questo contratto comporta, come per ogni contratto, delle conseguenze. Non è possibile equiparare un’unione di fatto con il matrimonio perché manca il contratto, ossia manca l’assunzione di responsabilità e la sottoscrizione delle clausole di salvaguardia per ambo le parti.
Quindi è ingiusto che chi sottoscriva un contratto matrimoniale abbia gli stessi diritti di chi non abbia assunto le stesse responsabilità, non assumendosi anche i doveri, oltre a i suddetti diritti. Credo che, su questo, con un po’ di bicarbonato di sodio possiamo anche essere tutti d’accordo. La soluzione, quindi, quale sarebbe? È talmente semplice che, appunto, pare stupido dirlo: basterebbe consentire la stipula del contratto matrimoniale a tutti coloro che vogliano assumersi tale responsabilità. Coppie non tradizionali dovrebbero poter legalizzare la loro unione semplicemente sottoscrivendo lo stesso contratto che sottoscrivono le coppie cosiddette tradizionali, e in questo modo assumerebbero i diritti e i doveri stessi di ogni famiglia intesa come sancita dal vincolo matrimoniale. Chi liberamente sceglie di non sottoscrivere tale contratto, ovviamente, non assumendosi gli obblighi che ne derivano, non potrà pretendere di averne i conseguenti diritti.
In tutto questo ragionamento non c’entra nulla la religione, non c’entra l’omofobia, non c’entra l’essere fascisti o retrogradi. È solo una questione di logica e buon senso, quella logica e quel buon senso che sempre, o quasi sempre, mancano quando ci scanniamo per nulla.

Luca Craia

giovedì 28 marzo 2019

Elezioni Montegranaro: i Cinquestelle si chiamano fuori. Impossibile creare la squadra. Liberi di confluire ma senza benedizione.


Ci hanno provato in ogni modo, i Pentastellati montegranaresi, a creare una lista per competere alle prossime elezioni amministrative. Non ce l’hanno fatta. Lo hanno dichiarato con un post del loro blog in cui ammettono di non essere riusciti a creare la squadra, a trovare quei quindici nomi, quelle quindici persone disposte a spendersi per la collettività. È una dichiarazione amara, immagino lo sia per loro, ma lo è un po’ per tutti. Pensare che un paese come Montegranaro non riesca a dare alla politica, e a una forza che in Italia è fortemente maggioritaria e gode di grande consenso popolare, un numero sufficiente di persone per creare una lista è tristissimo, e la dice lunga su come funzionano le cose a Montegranaro. È un paese anomalo, dove la gente difficilmente si impegna in politica per paura, timore anche piuttosto fondato di conseguenze sul piano personale. Montegranaro è un paese dove fare politica, specialmente se fatta senza altri fini che il bene comune, può essere molto costoso, in termini umani ed economici.
Ma i Cinquestelle sono onesti e ammettono anche una loro responsabilità in questa situazione. Forse si è peccato di presunzione, forse ci si è chiusi troppo all’interno delle proprie convinzioni e principi, forse non si è stati troppo incisivi nell’opera di opposizione, troppo convincenti. In effetti, le proposte sono state molte, quasi tutte disattese quando non accolte per poi essere dimenticate. E la reazione a questo atteggiamento della maggioranza è sempre stata morbida, troppo morbida, e questo non ha aiutato a definire la collocazione del movimento sullo scenario montegranarese.
Non ci sarà una lista a Cinque Stelle a Montegranaro ed è un peccato, perché sarebbe stato opportuno che certe battaglie avessero avuto un prosieguo. Ma c’è ancora una possibilità: quella di vedere confluire qualcuno dei protagonisti pentastellati dell’ultimo quinquennio in una delle due liste che si stanno delineando. È una possibilità contemplata dallo stesso Movimento che però avvisa che non darà alcuna “benedizione” e chi si candiderà lo farà per proprio conto. E la cosa sarebbe piuttosto interessante ed esplicativa.

Luca Craia