venerdì 30 giugno 2017

Scuola media. L’ira di Casenove. A rischio la sede dell’ISC?




Casenove, sindaco di Monte San Pietrangeli, è davvero infuriato e non lo nasconde. La situazione che descrive era palese ancor prima della sua manifestazione di disagio, con una scuola, in generale, staccata dal mondo genitoriale e una comunicazione istituzionale piuttosto anomala che vede molto spesso il Sindaco di Montegranaro sostituirsi alla dirigente nelle decisioni e la dirigente addirittura sostituirsi, almeno a quanto denuncia Casenove, al Sindaco di Monte San Pietrangeli. Legittime quindi le lamentele del primo cittadino del secondo Comune interessato dall’ISC che manifesta la volontà di migrare verso un altro istituto.
Il problema è che, se questo avvenisse, potrebbero esserci conseguenze anche per Montegranaro, sede da sempre dell’ISC, perché mancherebbero i numeri per mantenere quest’ultima. Si potrebbe quindi profilare l’accorpamento con un altro istituto che non significherebbe certo il mantenimento della sede dirigenziale. Una probabilità che va assolutamente scongiurata.
Mi auguro, quindi, che tutte le istituzioni in campo si adoperino per ricucire lo strappo col Comune di Monte San Pietrangeli, in primis la dirigente. Ma, ovviamente, anche il Sindaco di Montegranaro, sul lato politico, dovrebbe giocare la sua parte che non è di poco conto, cercando di trovare una soluzione che possa evitare lo strappo. Ovviamente anche il Consiglio di Istituto avrebbe un ruolo anche se, fino a oggi, lo abbiamo visto estremamente latitante su ogni questione. Speriamo bene.

Luca Craia

Regione Marte: i soldi degli SMS solidali per una pista ciclabile. Le SAE non si sa quando arrivano.




Mercoledì 28 giugno, i rappresentanti dei Comitati dei Terremotati hanno incontrato i vertici della Regione Marche, come avviene periodicamente ormai da qualche mese, per fare il punto della situazione, e dall’incontro sono scaturite informazione tutt’altro che rassicuranti. Partiamo dai tempi di installazione delle SAE, le famose casette che tanto sarebbero state utili (diciamo indispensabili) lo scorso inverno e che oggi, in piena estate, ancora non si vedono. La situazione pare essere molto ingarbugliata, ci sono ritardi nettissimi, a volte dovuti a problematiche insite nel territorio stesso ma che potevano essere risolte se ci si fosse mossi prima. In ogni caso i lavori procedono, anche se lentamente, e quello che è più rilevante è che la Regione non è in grado di assicurare la consegna delle casette in tempo per l’apertura delle scuole.
Per quanto riguarda le macerie, pare ci sia stato un piccolo errore nella stima della quantità del materiale da raccogliere, che era stato valutato sulle 500.000 tonnellate mentre pare che ora siano diventate più del doppio, ossia 1.100.000 tonnellate. Questo per dire quanto si abbiano le idee chiare. Alla rimostranza dei Comitati circa la campagna di informazione in materia, che lascerebbe intendere che si stia lavorando ventiquattr’ore su ventiquattro per la rimozione delle macerie, la risposta è stata, speriamo, ironica (ma non credo): si intende che si lavora 24 ore al giorno sui siti di stivaggio, mica sul territorio. Pignolerie.
I rappresentanti dei terremotati hanno anche insistito sull’evidente doppia velocità con cui si stanno sostenendo le imprese del settore turistico, con un maggiore impegno per le aziende costiere a discapito di quelle delle zone terremotate. Il bando per i tirocini sta portando buoni risultati ma non basta, bisogna studiare misure per aiutare le aziende del settore che già erano in sofferenza prima del sisma, in modo da dimostrare la reale volontà di non desertificare la zona. Per questo verranno convocati degli incontri periodici tra Regione e Comitati. L’assessore Sciapichetti ha affermato che il rilancio socio-economico è basilare, finalmente, per cui c’è da sperare, aspettando comunque la prova dei fatti, che si inizi a lavorare in questo senso. Vedremo.
Nulla di definito nel campo della viabilità, con il nodo della Valnerina ancora da sciogliere, mancando dati oggettivi. L’ANAS sta lavorando ma ancora non si sanno i tempi per terminare i lavori.
Sulla questione degli SMS solidali si è arrivati al paradosso. Dei 31.000.000 di Euro raccolti, il 60% andrà alla Regione Marche. Da qui la domanda, come si dice, è sorta spontanea: come verranno investiti? Sembra che la Regione li voglia impiegare per finanziare progetti finalizzati al turismo e alla creazione di infrastrutture. Un intento condivisibile ma vago, tanto che i Comitati hanno chiesto con forza di essere più precisi, al che la risposta degna di un film comico, o dell’orrore: si potrebbe fare una pista ciclabile da Civitanova Marche a Sarnano. Io, a questa affermazione, preferisco non commentare.


Luca Craia