giovedì 1 giugno 2017

Montegranaro si gioca pure il Santo Patrono?



Parlavo qualche giorno fa con un membro del Comitato Festeggiamenti di San Serafino, l’associazione che da anni organizza la festa civile del 12 ottobre, ricorrenza del Santo Patrono di Montegranaro. Il mio amico mi ribadiva la volontà, per quest’anno almeno, di sospendere l’impegno del Comitato per l’organizzazione dei festeggiamenti, un disimpegno motivato già da tempo sulla stampa dal Presidente, Marino Stizza. La motivazione è giusta e condivisibile anche se rattrista molto: la chiesa del Santo è inagibile e senza chiesa c’è poco da festeggiare.
La festa del Santo Patrono è festa religiosa prima che civile e festeggiare degnamente il Santo dovrebbe comportare anche la possibilità di rendergli omaggio, pregarlo, ritirarsi in meditazione davanti alla sua effige contenente la sacra reliquia. Venendo a mancare questa possibilità che dovrebbe essere il fondamento di tutto il resto, è logico che perdano di significato anche la fiera, i cantanti, gli spettacoli, i fuochi d’artificio e tutto il resto.
Da piazza Mazzini, intanto, assicurano che la chiesa verrà messa in sicurezza e riaperta in tempi brevi. Si parla di un intervento che, secondo l’Amministrazione Comunale, dovrebbe essere risolutivo seppure con costi contenuti, cosa che suona piuttosto strana e comporta un atto di fede da parte dei fedeli che, in quanto fedeli, fede ce l’hanno ma verso nostro Signore e non necessariamente verso l’Amministrazione Comunale. E io, sinceramente, non mi fido neanche delle rassicurazioni sui tempi, viste le evidenti fandonie che si raccontano con leggerezza, vedi il caso della scuola. E, a essere onesti, non mi fido granchè nemmeno dell’intervento di messa in sicurezza.
Comunque il dato è questo: se non c’è la chiesa non c’è la festa. E se non c’è la festa muore un altro pezzo di Montegranaro. E non diamo la colpa al terremoto, le colpe stanno altrove.

Luca Craia

E l’adeguamento sismico della scuola di Santa Maria?



Dovevano arrivare mesi fa, i soldi dalla Regione per adeguare sismicamente la scuola di Santa Maria. Tra una settimana finisce l’anno scolastico e, secondo le dichiarazioni strombettanti del Sindaco e dell’immarcescibile Perugini, i lavori sarebbero dovuto iniziare il giorno dopo per terminare in tempo per l’inizio dell’anno scolastico venturo. Ma non si hanno più notizie. Non ne parla più nessuno. Non interessa, evidentemente, l’argomento.
A questo punto è lecito pensare che, a settembre, i bambini rientreranno nell’edificio così com’è. E così com’è non è sicuro per niente. C’è stato fatto uno studio, pagato anche profumatamente, per farci dire che così non va, che c’è pericolo in caso di terremoto e i terremoti, da noi, non sono cosa rara. C’è anche un progetto, pure quello pagato profumatamente, per metterla a posto. E poi ci sono le chiacchiere, un sacco di chiacchiere sopra le teste dei bambini.
A Montegranaro si fa il diavolo a quattro per due foto di bambini finite su Facebook per sbaglio, ma che la scuola sia tutto meno che sicura va bene, non c’è problema. Così come non c’è problema che ci si raccontino le favole per farci addormentare, evidentemente riuscendo nell’intento, visto che dormiamo tutti sonni beati.
Intanto i soldi si spendono. Si spendono per bellissimi marciapiedi (che poi così bellissimi neanche sono) e per tende canadesi sotto le quali giocare a calcetto. Ci sono priorità evidenti, a Montegranaro. Evidentemente la sicurezza dei bambini non è tra queste.

Luca Craia

Elezioni amministrative lontane, ma le manovre cominciano. Prima analisi preeliminare.



Mentre Montegranaro soccombe sommersa dagli sterpi e le erbacce, mentre i canestri da basket all’aperto si lasciano inermi divorare dalla ruggine, mentre le fontane inaridiscono e si spaccano, le strade si deprimono e affondano, mentre il terremoto sembra ci sia stato solo ieri, mentre l’ufficio tecnico evacua ma con molta calma, mentre le chiese sono chiuse come vuole Venditti in tempo d’esami, mentre arriva rumoreggiando l’ennesimo Veregra Street, mentre gli operai lavorano quarantott’ore al giorno per finire in tempo viale Gramsci, mentre la scuola finisce ma i lavori di adeguamento sismico sono solo echi lontani di chiacchiere inconcludenti, cominciano le manovre elettorali.
Ediana Mancini
Non si vota a Montegranaro. Non si vota quest’anno e non si voterà nemmeno l’anno prossimo, a meno di implosioni o collassi di maggioranze risicate ma radicate a poltrone e armadi chiusi a chiave. Però ci si comincia a muovere. Lo ha ufficializzato la nostra Sindachessa nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale fornendoci, in un colpo solo, due informazioni importanti: la prima è che, per Viviamo Montegranaro il candidato sarà Mauro Lucentini. La Mancini lo ha indicato come “competitor”, quindi le voci che circolano sulla sua investitura sono arrivate pure a lei. Ma, dicendo questo, l’algida bionda che governa Montegranaro ha anche ammesso di essere lei la candidata della sua coalizione o che, quantomeno, spera di esserlo.
In effetti è presto per dirlo. Lucentini è sicuramente l’uomo di punta del grosso dell’opposizione. Sembra delinearsi, infatti, un’alleanza di larghissimo respiro che comprende Viviamo Montegranaro, Sel e, forse, e dico forse, il gruppo di Gianni Basso che, però, è come il gatto di Trapattoni: meglio non nominarlo se non ce l’hai nel sacco. Il Cinquestelle dovrebbero correre da soli, non sono compatibili con altre forze. A sinistra, anzi, a sinist-destr, dovrebbe rimanere tutto com’è, squadra che sfascia non si tocca.
Mauro Lucentini
Una corsa a tre, dunque? Forse. Forse anche a due, perché i Cinquestelle continuano a ripetere che si presenteranno alle elezioni solo se potranno presentare una lista seria e competitiva, cosa che pare non facilissima, visti anche i criteri di scelta del movimento che non candida chi è già stato candidato, escludendo così un buon numero di persone “appassionate” di politica e riducendo sensibilmente il numero dei potenziali candidati. Ma potrebbe anche essere una corsa a quattro: ci sono voci che parlano di una riproposizione di Mariani con una lista a sé. Mariani, nell’ultima tornata, non aveva fatto un gran bottino di voti, ma qualche centinaio di crocette le aveva raccattate. Da qui due ipotesi: o si candida per far perdere voti a qualcuno o sta trattando per mettere qualche candidato nelle altre liste. O forse non è vera la voce, chissà.
Giovanni Battista Mariani
Comunque il gioco, come sempre, pare essere tra Viviamo Montegranaro e la coalizione PD-Ubaldiani. Sono loro, salvo sconvolgimenti imponderabili, a rappresentare la maggioranza dei Montegranaresi. Molto dipenderà dai candidati sindaco: Lucentini è forte ma non fortissimo: gode di grande stima, coordina l’ente presepe ed è rispettato dalla maggior parte delle associazioni, è sicuramente molto preparato e capace di amministrare con cognizione di causa. Ma non è benvoluto come lo era Gismondi e non è l’uomo nuovo come va di moda proporre di questi tempi. Non è certa la sua candidatura, tanto che dice ripetutamente che, nel suo gruppo, ci sono personalità in abbondanza capaci di guidare un’amministrazione comunale, ed è vero.
Una riunione del Movimento 5 Stelle
In ogni caso, se la controparte dovesse davvero confermare la Mancini, l’attuale minoranza avrebbe gioco facile: la sindachessa, ad antipatia, è quasi imbattibile. Ha amministrato e sta amministrando male, gli errori compiuti sono tutti lì a testimoniarlo. La base che dava sicurezza alla coalizione tre anni fa si sta sgretolando, il Pd è ai minimi storici e, per quanto di elettori indottrinati ce ne siano ancora tanti, non sono più così tanti come un tempo. Il supporto di Ubaldi può essere importante ma anche lui è in nettissimo calo di popolarità tanto che sta cercando di racimolare consensi tra le società sportive promettendo ed elargendo. E, comunque, non credo che la Mancini possa avere gioco facile nella sua candidatura interna: ci sono diversi galli nel pollaio, tra cui lo stesso vicesindaco ma anche e soprattutto il giovane e rampante Roberto Basso, la cui sete di potere è evidentissima.
Comunque vada, chi vincerà avrà in eredità un Comune con le casse vuote, senza capacità di spesa e di contrarre mutui, con contratti e impegni pluriennali già firmati. Insomma, non la vedo bella. Ma da qui a due anni tutto può succedere.

Luca Craia

Grande Cinema a Montegranaro

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