martedì 28 aprile 2015

Ma la Proloco?




In tutto questo parlottio sul primo maggio al laghetto a Montegranaro, passa in secondo piano la figura della Proloco nostrana. Eppure anche questo rappresenta un segno dei tempi e la sua assenza ormai prolungata dal panorama associativo cittadino va analizzata e capita. In realtà formalmente la Proloco ancora esiste: ne vediamo il logo su diversi manifesti di iniziative patrocinate dal Comune e dal quadrumvirato associativo, partecipa alle riunioni (sempre con lo stesso rappresentante del direttivo) ma non abbiamo notizie del Presidente e non vediamo iniziative attive e dirette da un sacco di tempo. Che è successo?
È successo, a mio giudizio, che la Proloco è stata sacrificata politicamente dall’amministrazione comunale. Dopo averla inizialmente sostenuta, prima tramite il suddetto quadrumvirato associativo (ricordiamo la cacciata di Arkeo dalla settimana della cultura 2014, che la stessa Arkeo aveva organizzato, voluta proprio dalle quattro associazioni riunite nel medesimo logo facenti riferimento ai soliti soggetti invischiati tra associazionismo e politica,  e avallata dalla stessa Proloco), poi con un verbale appoggio mai realizzato nei fatti, l’amministrazione comunale ha tentato di sostituirla con un fantomatico organismo di coordinamento che, però non è mai nato anche perché mal visto dalla maggioranza delle associazioni. Il risultato è che la Proloco è quasi morta e a sostituirla non c’è niente. Che dire, un ottimo risultato politico.

Luca Craia

Quant’è furbo Salvini?



Il gioco di Salvini è chiaro: vuole smascherare la sinistra. E ha gioco facile perché la sinistra ci casca con tutti e due i piedi puntualmente. Quando Salvini vuole entrare nel cosiddetto Hotel House di Porto Recanati, luogo dove nemmeno la polizia mette piede a cuor leggero, non lo fa perché ha una vocazione al martirio ma perché sa che lì troverà puntualmente i soliti stupidotti di sinistra che lo ostacoleranno, dimostrando senza dubbio alcuno che la concezione di democrazia di questa nuova sinistra italiana non è affatto dissimile a quello dei vetero o neo fascisti. Manca il rispetto per l’opinione altrui, manca la concezione di libertà di parola, di opinione e di espressione. Manca, soprattutto, l’intelligenza. E Salvini lo sa.
Chi va ad un comizio per tirare uova marce è un fascista, anche se sventola la bandiera rossa. Chi va a un comizio a vociare scimmiescamente per impedire a qualcuno di esprimere la propria opinione, giusta o sbagliata che la si ritenga, è un fascista. Ed è pure cretino, perché rafforza e legittima l’avversario.
L’hotel house è un problema sociale e chi non lo ammette è in mala fede. Creare un cordone intorno a quell’obbrobrio architettonico e umano sfruttando gli stessi immigrati è stupido, meschino e antidemocratico. Ed è anche irrispettoso verso gli stessi immigrati che si vogliono difendere. Il punto è che si da l’idea di non volere, in realtà, difendere gli immigrati ma solo di sfruttare la posizione in contrapposizione all’altra che esaspera il problema. Sono due esasperazioni che si scontrano, tutte e due lontane dalla realtà e dalla soluzione. Solo che Salvini si prende la ragione perché è abile nello sfruttare la poca intelligenza, l’assenza di una strategia e la mancanza di democrazia che, è evidente, esiste ed è ben radicata a sinistra. Alla fine lo faranno vincere.

Luca Craia

lunedì 27 aprile 2015

Ubaldi festeggia la Resistenza e bacchetta i colleghi di Sel e l'opposizione



Sulla pagina Facebook dell’Ape il vicesindaco di Montegranaro, Endrio Ubaldi, lascia un commento, riguardo la festa per la Liberazione celebrata in piazza lo scorso 25 aprile, piuttosto condivisibile e soprattutto, rilevante dal punto di vista della politica locale. Infatti Ubaldi dichiara cose che contrastano con il pensiero al quale ha sempre fatto riferimento (ricordiamo che le sue radici storico-culturali guardano a Predappio come i Musulmani guardano a La Mecca) e, soprattutto, si distacca dalle idee di molti suoi fedelissimi che puntano su un revisionismo radicale della storia del ventennio fascista e della guerra mondiale ultima. Sarebbe interessante sapere cosa pensa l’elettorato di Ubaldi di questa sua posizione più spostata a sinistra. Inoltre, il vicesindaco, approfitta dello spazio de L’Ape Ronza per bacchettare i suoi colleghi di maggioranza di SEL rei di essere stati assenti alla manifestazione. Un’assenza sulla quale, comunque, bisognerebbe riflettere. Ecco le parole di Ubaldi:

A 70 anni di distanza è ora parlare di pacificazione nazionale. Se Gianpaolo Pansa per decenni a Repubblica ed al Corriere della Sera sicuramente non fascista e considerato per oltre 50 anni omo di sinistra, parla del sangue dei vinti e delle ragioni dei vinti, documentando tutto alla lettera, così come fece il presidente della Camera Violante nel 96, forse sarà ora di pensare ai problemi di oggi e non guardare il mondo con gli occhi e le idee della Boldrini, che fa la Presidente della Camera per grazia ricevuta, e che non perde occasione per fare la maestrina e la prima della classe, scontentando proprio tutti a destra ed a sinistra. Il mio Sindaco ha fatto un grandissimo discorso, sono stato il primo a ringraziarla ed a stringergli la mano, per le bellissime parole e la riflessione molto profonda. Mi è sembrato molto strano che non hai evidenziato la totale assenza degli amici e compagni di SEL così come quella di tutti i consiglieri d'opposizione. Solo per dovere di cronaca ti voglio ricordare, che il primo assessore alla cultura ad organizzare la manifestazione del 2 giugno per la festa della repubblica a Montegranaro, fu il sottoscritto, che propose la lettura dei discorsi parlamentari del nostro concittadino Giovanni Conti, che riproporremo anche quest'anno. Ad ogni modo, io festeggio anche la giornata del ricordo il 10 febbraio, spero che anche tu ti voglia unire per il ricordo delle foibe e degli esuli fiumano-dalmati.
Quando si rappresenta le istituzioni bisogna essere al di sopra delle parti e Ti assicuro, che molti dei rappresentanti delle forze combattentistiche e del volontariato presenti, hanno un'idea della storia uguale a quella del sottoscritto, ma hanno partecipato per commemorare una pagina di storia nazionale. Ad ogni modo se non venivano gli americani a liberarci, non penso che sarebbero stati sufficienti i partigiani di parte rossa ed anche bianca per liberare la nostra nazione. Forse, magari, saremmo finiti in mani Titine ed oggi l'Italia come l'ex Jugoslavia, magari sarebbe stata spezzettata. Come vedi la storia può anche prestarsi a diverse letture, l'importante è rispettare i diversi punti di vista.

Chiudo chiedendo a eventuali commentatori di mantenere educazione e rispetto. Purtroppo non sempre questo accade quando a commentare sono i paladini del vicesindaco, molto spetto più inclini all’insulto che alla discussione civile. Commenti irrispettosi (nei miei confronti come nei confronti di chiunque altro) e non firmati non verranno pubblicati.

Luca Craia