domenica 15 febbraio 2015

Cinque domande sulla partecipazione del Comune al BIT





Questa partecipazione del nostro Comune alla Borsa del Turismo di Milano, seppur lodevole, nella sostanza presenta alcuni punti poco chiari. Per questo vorrei porre alcune domande sperando di avere risposta dai diretti interessati o da qualcuno dell’opposizione:

1)      Di chi è l’iniziativa? Del Comune o di Terre del Picchio?
2)      Chi paga le spese?
3)      Perché non vedo alcuna delibera?
4)      È stato fatto un bando per selezionare gli artigiani?
5)      Si parla di sponsorizzazioni. Chi ne ha beneficiato? Il Comune o Terre del Picchio?

Sempre fedele al principio di trasparenza a cui l’Amministrazione Comunale si ispira, attendo informazioni.

Luca Craia

sabato 14 febbraio 2015

Le Vergare - aggiornamento del 14/02/2015







L’opposizione che non c’era



Stupisco davanti all’affermazione del Presidente del Consiglio Walter Antonelli in quale, in un suo articolo pubblicato precedentemente su questo blog (leggi articolo), imputa al Presidente del CDA della Casa di Riposo, Lucio Melchiorri, la mancata osservanza dell’art. 6 lettera G dello Statuto della stessa Casa di Riposo. Tale articolo recita: “(il Presidente del CDA) almeno una volta l’anno, relaziona al Consiglio Comunale sulla corretta ottemperanza degli scopi statutari e sull’andamento delle attività”. Stupisco chiedendomi (e rispondendomi) a chi spettava l’osservanza di questa norma. E mi rispondo: spettava al Consiglio Comunale stesso convocare una volta l’anno il Presidente della Casa di Riposo per la relazione, in quanto lo stesso Presidente, essendo un comune cittadino, non ha diritto di parola in Consiglio Comunale se non espressamente convocato né può inserire punti all’ordine del giorno. Quindi inadempiente è stato il Consiglio Comunale che non lo ha mai convocato. E inadempiente è stata l’allora opposizione che non ha vigilato e richiesto a suo tempo l’osservanza del suddetto articolo.
Del resto l’attuale maggioranza dimentica spesso di essere stata per anni seduta dall’altra parte. Lo dimentica quando scopre improvvisamente che la situazione finanziaria del Comune non consente l’attuazione delle tante belle promesse fatte in campagna elettorale. Lo dimentica quando scopre che il palas è da mettere a norma, così come il cine-teatro. Lo dimentica quando scopre che c’è una frana enorme tra viale Gramsci e la circonvallazione che si sta portando via tutto il viale e che va sanata con urgenza. Lo dimentica quando vuole fare turismo con un centro storico disastrato e senza un centesimo per intervenire. Lo dimentica quando assegna le case popolari, quando non riesce a gestire il personale, quando si accorge (se se ne accorge) che il paese sta precipitando nel degrado sociale e urbanistico.
Mi domando, anzi, giro loro la domanda: dove eravate dal 2009 al 2014? E prima? Alcuni di voi addirittura erano colleghi di maggioranza delle amministrazioni precedenti il 2009. Non vi siete accorti di nulla? Che opposizione facevate?

Luca Craia

venerdì 13 febbraio 2015

Bella Montegranaro - un video per conoscere i tesori di Montegranaro

Casa di riposo: nuove precisazioni di Antonelli.




Ricevo dal Presidente del Consiglio Comunale Walter Antonelli e pubblico integralmente.

Vorrei fare una puntuale quanto  serena disamina sulla Casa di Riposo, in modo tale che  non vi possano essere zone d’ombra su un importante servizio  erogato dal Comune agli anziani.  Sono cosciente che il mio intervento mirato a fare chiarezza, pur  facendo riferimento a documentazione pubblicata e quindi verificabile, mi espone ad attacchi faziosi di chi disconosce l’impossibile. Considerato che l’art. 6 lettera g dello statuto redatto e sottoscritto da molti componenti dell’attuale Cda recita che tra gli obblighi del Presidente”almeno una volta l’anno, relaziona al Consiglio Comunale sulla corretta ottemperanza degli scopi statutari e sull’andamento delle attività”. Durante la diatriba mediatica sulla scadenza del Cda, ricevevo notizia, da fonte attendibile, di una fattura anomala per importo sull’utenza metano e di una morosità consistente da parte di un ospite. Il giorno dopo mi recavo in Comune per verificare, attraverso le obbligatorie comunicazioni del Presidente, la fondatezza delle informazioni ricevute.  Con mia sorpresa, venivo a conoscenza che mai  in questi anni da parte del Presidente si era ottemperato a tali obblighi statutari. Decidevo quindi di rendere pubbliche tali notizie,  nella speranza di avere i chiarimenti dovuti.  Ottenevo solo le dure reazione del Presidente Melchiorri e di una parte politica  che sfociavano in minacce ed intimidazioni.  Melchiorri faceva un duro attacco per mezzo stampa dal titolo“Troppe menzogne, faccio chiarezza”. Nell’articolo, testualmente affermava riguardo la notizia  sull’ospite moroso “Notizia falsa, si tratta di un unico credito vantato dalla Casa di Riposo e relativo ad un ospite per il quale, stante l’impossibilità oggettiva di pagare e su sua richiesta scritta di dilazione del debito, è stata convenuta una rateizzazione della cifra che viene puntualmente rispettata ogni mese. Cosa avremmo dovuto fare? Lasciare un anziano in mezzo alla strada?”. Sulla fattura anomala Si tratta di una fattura di conguaglio regolarmente intestata alla casa di riposo relativa all’effettivo consumo. Per altro siamo riusciti ad ottenere un pagamento rateizzato con l’Eni senza alcun interesse moratorio”. Mi chiedo dove stanno le mie menzogne se poi lo stesso Presidente conferma la fondatezza dei fatti; forse se avesse ottemperato al suo dovere statutario di informare il Consiglio Comunale, non avrebbe dato adito alla diffusione di voci incontrollate. Io mi chiedo, per operazioni  che vedono in ballo diverse decine di migliaia di euro, che non possono essere considerate fuori dall’andamento dell’attività e che possono avere risvolti inimmaginabili, non si può tenere all’oscuro il Consiglio Comunale tanto più in  presenza di un obbligo statutario. Mi auguro che chi mi ha attaccato si ravveda  e chieda scusa a tutta la cittadinanza, spero che tutta questa cattiveria nei miei confronti non sia strumentale per sviare l’attenzione da gravi inadempienze.

Walter Antonelli

Lasciate in pace i muri del centro storico





In arrivo la prossima edizione del Veregra Street Festival. Mi auguro che quest’anno il centro storico non debba subire un altro affronto come quelli ritratti nelle foto. Non discuto le opere d’arte (che, tra l'altro, mi piacciono) e non le giudico criticamente. Dico soltanto che nel centro storico ciò non deve essere consentito: il contesto architettonico non può tollerare questo tipo di contaminazioni. Non è inserendo opere d’arte moderna che si recupera il paese antico. Il paese antico si recupera restaurando i muri, non coprendoli con dipinti che starebbero bene in un contesto ben più moderno e non all’interno del castello. Il centro storico esige rispetto, quel rispetto che non ha mai avuto.

Luca Craia

Turismo. Il Comune che fa?



A proposito della proposta de Il Labirinto di adottare le fonti antiche di Montegranaro, oggi sul Corriere Adriatico il giornalista Marco Pagliariccio si domanda: “il comune cosa fa?”. Sarebbe interessante sentire la risposta degli interessati, ma una risposta nei fatti già l’abbiamo. Sta nei fatti il concetto che questa amministrazione comunale ha del turismo e dei beni storici e culturali. La leggiamo anch’essa nel giornale di oggi, dal quale apprendiamo che il Comune sarà presente al BIT di Milano con uno spazio all’interno del padiglione delle Marche. Bene, ottima iniziativa. Cosa offre il comune di Montegranaro? Lo sappiamo dalla brossure che è stata predisposta con il tour operator E-Week col quale si collabora per promuovere il turismo nostrano (tra l’altro senza che vi sia stato alcun bando, mi pare di capire): “visite guidate di laboratori artigianali” e giù a raccontare la storia della nostra produzione industriale. Ottimo, ma ci sono solo le scarpe a Montegranaro? No, nella brossure si parla anche di affreschi e centro storico, ma molto marginalmente. Inoltre voglio vedere quale centro storico verrà mostrato ai turisti considerando che per ¾ è impresentabile.
Un Comune che non ha in mente un centesimo per valorizzare, restaurare, rendere fruibile il proprio patrimonio culturale (centro storico a pezzi, teatro Novelli che crolla, Torrione che crolla, grotte sconosciute, tele dei Ricci mangiate dai tarli, fonti scomparse, case di terra non pervenute, cartellonistica inesistente, ecc…) andando al BIT con questi presupposti spreca solo soldi.
Arkeo opera nel settore turistico, con le difficoltà evidenti che ci sono a Montegranaro, da anni con risultati riguardevoli. Diciamo che abbiamo una nostra esperienza e una nostra conoscenza del settore. L’abbiamo messa a disposizione dell’amministrazione comunale sin dai primissimi giorni ma non veniamo mai consultati, nemmeno in questa occasione. Il Comune non ha nemmeno l’umiltà di confrontarsi con le realtà operanti da anni e che già portano risultati, semmai preferisce inserirsi di prepotenza sulle stesse iniziative approfittando del lavoro svolto dagli altri. Ma continua a considerare Montegranaro come terra di scarpe e non come un paese che possiede un notevole patrimonio culturale da valorizzare e fruttare turisticamente. Ovviamente insieme alle scarpe. Solo che per valorizzare i beni culturali bisogna investire e non mi pare aria. E per collaborare con associazioni come la nostra bisogna lasciare da parte i giochini politici che si sono fatti fino ad oggi riguardo all’associazionismo. E anche qui non mi pare aria.

Luca Craia