venerdì 12 settembre 2014

La rotonda senza segnali diventa pericolosa.



In realtà è sempre stata pericolosa, la rotonda di viale Gramsci: le macchine provenienti dal viale, pur dovendo rispettare la precedenza a chi già occupava la rotatoria, raramente lo fanno e questo è causa spesso di spaventi e qualche volta di incidenti. Ora però, col tempo, la segnaletica orizzontale è pressoché scomparsa per cui il tutto diventa più difficile e più pericoloso. In particolar modo chi proviene da via Zoli ha la precedenza ma, non essendovi più la striscia di demarcazione dello stop in mezzo alla rotonda, nessuno glie la da. Ci vorrebbe poco a ridisegnare la segnaletica: possibile che, chi di dovere, non ne abbia ancora avuto l’esigenza? Eppure, per andare in piazza, deve per forza passare di lì.

Luca Craia

giovedì 11 settembre 2014

L’Università di Chieti studia Sant’Ugo



Abbiamo ricevuto oggi in Sant’Ugo una delegazione dell’Università di Chieti, Lettere Arti e Scienze Sociali, venuta ad effettuare uno studio sull’architettura e sugli affreschi contenuti nella chiesa, costituita dal dottor Marco D’Attanasio, ricercatore di Storia dell’Arte e di Storia dell’Arte Medievale, e dal professor Alessandro Tomei, ordinario di Storia dell’Arte Medievale, esimio studioso e autore di numerose pubblicazioni tra le quali ricordiamo “Materia e colore nella scultura lignea medievale” e “I pannelli dell’Apocalisse di Stoccarda e altre visioni angioine”.
I due studiosi stanno conducendo un lavoro sugli affreschi medievali nell’area marchigiana-abruzzese, incentrato, appunto, sul ciclo più antico di Sant’Ugo che porterà presto ad una specifica pubblicazione per mano di Marco D’Attanasio. Nel corso del sopralluogo hanno approfondito la conoscenza degli antichi dipinti, procurandosi ingente materiale fotografico che servirà anche per future consulenze anche da un punto di vista paleografico per via delle interessantissime iscrizioni presenti negli affreschi.
La collaborazione tra gli studiosi e l’Associazione Arkeo è partita da tempo, con scambio frequente e continuo di informazioni, ed è motivo di orgoglio aver intessuto legami culturali di questo livello che servono a conoscere e far conoscere Montegranaro da un punto di vista culturale, vista l’enorme importanza storica e artistica che la stessa Sant’Ugo ricopre, testimoniata anche oggi dai due studiosi che abbiamo accompagnato e coadiuvato.

Luca Craia

mercoledì 10 settembre 2014

Polemica strumentale dello Sportello Animali contro Arkeo



Contesto con forza la pubblicazione sulla pagina Facebook dello Sportello per i Diritti degli Animali del Comune di Montegranaro (e sulla mia personale), da parte della responsabile Francesca Testella, di un’accusa infamante verso l’associazione Arkeo che presiedo. La Testella accusa Arkeo e il sottoscritto di “ipocrisia”, perché avremmo raccolto le firme per la questione piccioni. Dice Francesca Testella: “le firme avrebbero portato all'abbattimento”. Evidentemente non ha letto il testo della petizione dove, da nessuna parte, è richiesta questa pratica alla quale siamo contrari e che è, oltretutto, illegale. Arkeo non si è nemmeno posto il problema dell’abbattimento in quanto questa pratica non è legale in Italia e, reputando l’ente pubblico Comune ligio alla legalità, abbiamo soltanto richiesto di attuare misure adatte al contenimento del numero dei piccioni. Ribadisco la nostra contrarietà a qualsiasi forma di violenza.
Resta il fatto che l’accusa della Testella è grave ed è strumentale. La nostra associazione, nei nostri spazi comunicativi, ha sempre dato risalto ad iniziative a difesa degli animali. Abbiamo anche ampliamente promosso la festa degli animali organizzata dalla stessa Francesca Testella e, se non siamo stati presenti, è perché la stessa festa è stata spostata dalla data programmata e quel giorno eravamo impegnati in altre cose. Al nostro interno ci sono persone attive nel campo della tutela degli animali e ciascuno di noi è assolutamente contrario ad ogni forma di violenza verso gli stessi. Affermare il contrario è falso.
Oltretutto è grave contestare l’uso della raccolta firme, metodo democratico e civilissimo. Evidentemente dalle parti di piazza Mazzini si ha un concetto di democrazia diverso dal nostro, ma questo è il nostro metodo di lavoro: partecipazione popolare e proposte. È un metodo valido come fare anticamera davanti all’ufficio dell’assessore preposto per chiedere per favore la soluzione di un problema, ma questo non è il nostro stile, si rassicuri la responsabile dello Sportello Animali.
La questione dei piccioni è gravissima, di lungo respiro, ed è stata fin qui sottovalutata dall’Amministrazione Comunale, lasciando il centro storico in mezzo ai miasmi del guano di piccione per tutta l’estate. Evidentemente Francesca Testella non ha un quadro preciso del problema né conosce il centro storico di Montegranaro. Arkeo si è fatta interprete dell’esigenza dei residenti e non che chiedono maggior decoro, rispetto e tutela della salute umana che, questo sì, nella nostra ottica è prioritaria su tutto. Auspichiamo che vengano prese tutte le misure necessarie per risolvere il problema e troviamo superfluo augurarci che non venga fatto alcun male alle bestiole, cosa che è assolutamente illegale oltre che riprovevole.

Luca Craia

martedì 9 settembre 2014

La casa natale del Santo Patrono. Devozione e abbandono.



Eppure solo pochi anni fa vi fu posta una lapide commemorativa, una lapide appiccicata ad uno dei simboli della memoria corta dei Montegranaresi. Le foto che vedete testimoniano lo stato di abbandono di quella che è la casa natale di San Serafino, il santo patrono di Montegranaro, a cui ogni ottobre tributiamo tutti gli onori e la nostra devozione ma che poi dimentichiamo per il resto dell’anno.

La casa, di proprietà privata ma che dovrebbe essere interesse di ogni cittadino montegranarese, versa in condizioni pietose anche se non è accomunabile agli stabili pericolanti che pure sono numerosi nel centro storico. Il fabbricato, sito in via Solferino, ha subito numerosi rimaneggiamenti tanto che oggi di quella che era la dimora della famiglia del Santo non è rimasto altro che il suolo su cui era eretta e l’edificio che lo occupa è tutt’altra cosa di quello che fu. Ciononostante, a giudicare da come festeggiamo e glorifichiamo il nostro patrono nella data della sua ricorrenza, la casa dovrebbe essere tenuta in grande considerazione dai concittadini di San Serafino. Invece eccola qua, abbandonata e dimenticata.
E quella lapide, posta nel 2004, è il simbolo assoluto di come sia corta la nostra memoria e strano il nostro attaccamento alla nostra storia, alle nostre radici e alla nostra cultura, sia essa rappresentata dal nostro amato Patrono sia essa il nostro martoriato centro storico.

Luca Craia

Va via la corrente e la torre ascensore si blocca con gente dentro.



Dei continui black out mattutini di Montegranaro ne abbiamo parlato poco fa. Ora apprendo che stamattina, verso le 10.00, proprio a causa dell’interruzione di corrente, si è bloccato l’ascensore della torre Zed con dentro almeno cinque persone. Per fortuna l’elevatore era fermo al piano terra, ma le porte sono rimaste chiuse bloccando le persone all’interno dell’angusta cabina. È stato suonato l’allarme ma le porte sono state aperte a forza dagli stessi occupanti l’ascensore e da altri cittadini che, nel frattempo, si erano accalcati per capire o solo per salire in viale Gramsci.
È incredibile che un sistema di trasporto persone come questo non abbia delle misure di sicurezza in caso di interruzione della corrente. Mi domando cosa sarebbe accaduto se l’ascensore fosse stato in corsa al momento del blocco, anziché fermo a terra. Chi li avrebbe tirati fuori? Dopo quanto tempo? E se ci fosse stato qualcuno che soffre di claustrofobia?

Luca Craia

Terzo Mondo Montegranaro: tutte le mattine senza corrente



Non spiega il perché, l’Enel, della mancanza sistematica di corrente tutte le mattine da diversi giorni a questa parte in una larga fetta del paese (centro storico e aree limitrofe). O meglio, a chi ha telefonato per chiedere spiegazioni, è stato risposto che le linee sono vecchie e soggette a guasti. Guarda caso, però, i guasti si verificano tutte le mattine più o meno alla stessa ora. Guarda caso, se  è vero che le linee sono vecchie, le tariffe sono nuove e aggiornate e a tali tariffe, carissime, non corrisponde un idoneo servizio. Il problema non è da sottovalutare.
A parte l’abitazione, che riceve in tal modo un danno relativo (anche se rimanere senza corrente è comunque un disservizio grave), le attività produttive e commerciali ne risentono parecchio. Stamattina ero in un bar del centro che ha dovuto mandar via a mani vuote numerosi clienti che “pretendevano” di avere un caffè. I frigoriferi soffrono e, quando ripartono, consumano per riportarsi alla temperatura ottimale. Chi lavora deve fermarsi.
Il danno c’è e l’ente che gestisce la distribuzione dell’energia elettrica dovrebbe farsene carico. O almeno evitare che ciò accada. Se le linee sono vecchie che siano adeguate. Se si devono fare lavori di manutenzione che prevedano l’interruzione del servizio l’utente dovrebbe esserne informato in modo tale che possa organizzarsi. Questo non in funzione di chissà quale regolamento, solo per il normale rispetto che si deve al prossimo, soprattutto quando il prossimo paga per ricevere un servizio.

Luca Craia

lunedì 8 settembre 2014

Piccionman e i piccioni sterilizzati



- Pronto, Piccionman?
- Sci, chi si?
- Un amico.
- De chi?
- Come de chi? Tuo.
- Ma io non te conoscio…
- Mmmmm… m’avia ditto che eri duro de capoccia…. So un anonimo, va vè?
- Ah capito… che voli? Stavo a magnà.
- Te volio avvisà che a Montegranà ce semo rempiti de merda de picciò natra orda.
- Sci, lo saccio, m’ha ghià telefonato zia. Non ci sta l’assessore apposta pe lo centro storico addè?
- Come no!
- E che vole fa?
- Ha ditto che li vole sterilizzà.
- Co lo spirito?
- Sci, santo… ma che spirito. Li vole sterilizzà co le pasticche.
- In che senso?
- Non glie vole fa fa più li figli, glie da a magnà le pasticche e quilli non feta più.
- Ammazza, ingegnoso l’assessoro noo. E come fa a faglie piglià le pasticche? Co un bicchiè d’acqua?
- Ma che te saccio. Secondo me gna che ce veni tu, che parli co li piccù, e glie le fai piglià.
- Ma io c’agghio da fa, staco in ferie, non c’agghio voglia.
- Piccionman, qua stemo nela merda, nel vero senso dela parola. Se non veni tu che facemo?
- Intanto rpuliscete le strade. Se ognune se rpuliscesse lo pezzetto davanti a casa sua…
- Ah! Te ce metti pure tu? Quessa l’ha ghià ditta lo vicesindaco e un par de assessori. E certo, e le case diroccate? Chi ce va a pulì là davanti? Ma che me paga lo stipendio lo sindaco a me????
- Non c’avio pensato. Va vè, addè vedo come posso fa. Vedemo de convince ssi picciù a beese lo spirito.
- Ma che spirito!!!! Ad’è le pasticche.
- Spirito, pasticche…. Se era lo sciroppo faciamo prima. Basta che non me dicete de metteglie le supposte che io no lo faccio, eh?