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venerdì 22 luglio 2016

A Montegranaro il defibrillatore dove sta?



Il Decreto 24 aprile 2013 e successive modifiche obbligano i proprietari e gli utilizzatori di impianti sportivi a dotarsi di defibrillatore. Si tratta di una delle poche cose buone introdotte dal Governo Italiano negli ultimi anni in quanto va nella direzione di salvare vite umane, troppo spesso spezzate durante attività sportive. La Regione Marche ha messo a disposizione una cifra importante, nel complesso 700.000 euro, finanziando il 60% della spesa per l’acquisto del defibrillatore. Il bando è aperto agli enti pubblici che debbano dotarsi di questo importante macchinario salvavita. Per fare domanda c’è tempo fino al 31 ottobre.
A quanto ne so a Montegranaro non ci sono defibrillatori di proprietà pubblica. Ce ne sono di proprietà di alcune società sportive ma questi, essendo privati, sono ad uso della società proprietaria. Il che significa che, qualora la società avesse un impegno in trasferta e dovesse portarsi dietro il defibrillatore, l’impianto sportivo di casa ne sarebbe sguarnito.
A parte l’obbligo di legge, dotare gli impianti sportivi di defibrillatore è un fatto di civiltà e rispetto per la vita. La macchina dovrebbe essere sempre presente e pronta all’uso in ogni luogo dove si fa sport, anche al Campo dei Tigli, dove si fanno tornei sportivi per tutta l’estate o quasi. La domanda che mi pongo, quindi, è questa: quanti defibrillatori possiede il Comune di Montegranaro, proprietario di tutti gli impianti esistenti sul territorio comunale? Ha disposto l’acquisto di macchinari? Ha presentato la domanda per l’ammissione al contributo regionale? Sarebbe interessante conoscere la risposta, magari dall’assessore allo sport sempre molto presente sulla stampa.

Luca Craia

mercoledì 13 luglio 2016

Una programmazione culturale agostana, solo per chi resta. E se non ci fossero le associazioni…



Prima di entrare nel merito della questione dell’estate “culturale” montegranarese, permettetemi di scherzare un po’ sul solito Vicesindaco che si lamenta del fatto che “qualcuno” (Il mio nome è Qualcuno, e non è un film con Terence Hill), ironizzava sulla programmazione estiva, appunto, mentre la risposta a quel “qualcuno” è poi arrivata con la stampa che pubblica il programma. Solo che a pubblicare il programma è sempre lo stesso Qualcuno, cioè io. Il Vicesindaco è distratto, il caldo lo prova molto.
Passiamo alla programmazione. In effetti c’è qualcosa a Montegranaro, il paese non è del tutto morto, ma vediamo cosa c’è, sottolineando che fare una programmazione estiva a metà luglio, già di per sé, non testimonia un grande entusiasmo e non ci si aspettano certo scintille.
Luglio è per gli sportivi. Se non vi piace lo sport vi potete consolare con gli Amici della Musica ma, per il resto, andate fuori, anche se il concerto degli Africa Unite non è male, bisogna dire che è un bel colpo. Ma è un colpo della Croce Gialla. Che poi il Comune dia una mano finanziariamente è lodevole, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare e non appendiamoci medaglie altrui come, anche stavolta, si è fatto. C’è la cena in piazza ma io devo ancora capire il nesso tra la mangiata e la cultura. Mah.
Poi c’è agosto. E agosto è interessante, bisogna ammetterlo. C’è il teatro in piazza, vivadio, c’è il cinema.  Ma è agosto. Si dà per scontato che la gente non abbia possibilità di andare fuori e resti in paese. Che magari è pure vero, ma un po’ di questa bella programmazione agostana non poteva essere messa anche a luglio?
Infine c’è settembre, e non si capisce cosa c’entri con la programmazione estiva.
Conclusione: buono agosto ma perché agosto? Per il resto, come sempre, senza associazioni e volontari a Montegranaro non si fa niente.

Luca Craia

sabato 30 aprile 2016

Michele Gismondi: è ora di ricordarlo e onorarlo come si deve.



Nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 29 aprile, assistendo alle giuste celebrazioni dei successi sportivi della nostra squadra di calcio e all’altrettanto giusto tributo all’autista della SAM, Roberto Paternesi, che si è distinto per coraggio e dedizione, ascoltando la proposta del Sindaco di istituire una sorta di premio per il Montegranarese dell’anno mi è tornata in mente una proposta che feci tre anni fa (vedi articolo), nel momento in cui Montegranaro perse uno dei suoi figli più cari, Michele Gismondi.
Gismondi è conosciuto come il “gregario di Coppi” ma, al di là di questo ruolo, nel quale si è distinto per grande lealtà sportiva, è stato un grande atleta che ha portato in alto il nome di Montegranaro e lo ha fatto conoscere nel mondo. Così mi sento di rilanciare la proposta che allora fu accolta con entusiasmo salvo poi cadere per le note vicissitudini che fecero tramontare prematuramente l’amministrazione comunale guidata dal nipote di Michele Gismondi, Gastone.
Credo che sia giusto e doveroso dare il giusto tributo a questo Montegranarese del quale dovremmo essere fieri. Così torno a proporre che venga intitolata una via o una piazza a Michele Gismondi e che magari si trovi il modo di far realizzare un monumento che ne perpetui la memoria. Questo perché è bene celebrare i successi attuali ma guai a dimenticare la nostra storia.

Luca Craia