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giovedì 12 gennaio 2017

Veregra Street 2017 cambia: periodo più lungo con pausa



Novità per quanto riguarda la prossima edizione del Veregra Street Festival. È stato infatti approvato l’atto di indirizzo che stabilisce la scheletratura organizzativa dell’evento principe dell’estate montegranarese, una manifestazione che negli anni è diventata sempre più importante a livello locale ma anche nazionale e che ogni anno suscita interesse e polemiche. La novità principale della prossima edizione sarà il doppio periodo. Infatti il festival comincerà il venerdì 16 giugno per fermarsi domenica 18. Dopo tre giorni di pausa si riprenderà giovedì 22 giugno per chiudere definitivamente i battenti domenica 24. In questa novità c’è evidentemente la valutazione relativa alla scarsa affluenza registrata nelle ultime edizione durante i primi giorni della settimana, quindi si è evitato di disperdere soldi ed energie in giornate storicamente poco vivaci. Questo però comporterà l’allungamento dei tempi in cui gli spazi occupati dal festival saranno indisponibili per l’utilizzo ordinario, per cui prevedo mugugni e proteste da parte degli operatori economici che già da tempo lamentano la sofferenza di avere parcheggi e transito stravolti per una settimana, figuriamoci ora che, tra festival, preparazione e smontaggio, si supereranno sicuramente i dieci giorni.
Il perimetro nel quale la manifestazione avrà svolgimeto, purtroppo, è sempre lo stesso: piazza Mazzini, corso Matteotti, largo Conti, Campo dei Tigli e viale Gramsci. Dico purtroppo perché, anche quest’anno, il centro storico propriamente detto rimane tagliato completamente fuori. È un vero peccato anche perché Veregra Street era nata come un’iniziativa pe ridare vita al centro storico. Certo che, comunque, un centro storico abbandonato per dodici mesi all’anno, è impensabile che possa magicamente diventare frequentabile per i pochi giorni del festival. Il problema è che anche questo diventa un segnale di come il centro storico di Montegranaro non sia minimamente tra gli interessi dell’Amministrazione Comunale.
Il progetto artistico ricalca grosso modo le modalità degli ultimi anni: ci saranno gli artisti di strada per tutta la durata ma domenica 18 sarà dedicata al progetto “Veregra Children”, ossia alle attività culturali e ricreative dedicate ai bambini. Particolare attenzione è riservata ai più giovani in tutta la progettazione del festival, in particolare grazie al progetto “Palla al centro”, la vetrina interregionale del teatro per ragazzi tramite la quale saranno presenti, dal 19 al 21 giugno, ben trenta operatori del settore.
Altra novità è l’attivazione della Veregrastreet Card, una sorta di carta fedeltà dal costo di € 5,00 tramite la quale si potranno ottenere alcuni benefici come lo sconto durante la stagione teatrale invernale e sconti presso aziende del territorio.
Il cibo è componente essenziale del festival, anzi, negli ultimi tempi ne è diventato forse la componente principale facendo storcere il naso a molti. Ci saranno privati che aderiranno al progetto Veregra Streetfood dedicato al cibo da strada e ampliamente sperimentato nelle scorse edizioni. Poi ci sarà un’area ristoro presso il Campo dei Tigli; e le associazioni, che potranno allestire le tradizionali locande nelle loro sede o in luoghi lungo il percorso messi a loro disposizione dai proprietari. La novità, per quanto riguarda le associazioni, è che queste, per ottenere il permesso di preparare da mangiare, dovranno presentare un progetto che indichi l’utilizzo delle somme raccolte durante il festival per scopi socio-culturali. Infine è data possibilità a commercianti montegranaresi di trasferire temporaneamente la loro licenza lungo il percorso, possibilità limitata a cinque soli soggetti, quindi ci sarà presumibilmente un bando. Infine, gli esercizi commerciali esistenti potranno creare punti di mescita all’esterno dei loro locali.
Piazza San Serafino sarà dedicata al mercatino dell’artigianato con un massimo di 20 espositori. Resta la questione della sicurezza legata alla chiesa di San Serafino che, se non verrà sistemata per tempo, creerà probabilmente grossi problemi sia al mercatino che all’area ristoro del Campo dei Tigli.
Tutto questo costerà alla collettività la bella cifra di 131.000 Euro, cifra che il Comune conta di coprire in parte con sponsorizzazioni, in parte con contributi regionali e statali e in parte con voci di spesa specifiche del bilancio.
                                                                                                                                            
Luca Craia

martedì 27 settembre 2016

San Serafino: una festa da anni ‘50



Mi sarei aspettato di più, molto di più dalla festa patronale di Montegranaro di quest’anno. È arrivato a casa il solito programma, ho versato il mio solito piccolo obolo, e quando ho aperto l’opuscolo mi sono reso conto che ci sono cose davvero immobili: se nell’universo tutto ruota intorno a qualcosa, viene da pensare che ruoti intorno al Comitato Festeggiamenti di San Serafino, perché questo non si muove da decenni. Eppure ci sono stati innesti giovani, dovrebbe scaturire qualche idea nuova. Niente: c’è il cantante del sabato, ci sono le biciclette, le bancarelle, il “grandioso spettacolo pirotecnico”, persino Miss Mamma. Non c’è un evento collaterale, un’iniziativa un tantino più elevata culturalmente, non ci sono eventi che attirino giovani. È una festa vecchia, ferma ai canoni di cinquant’anni fa.
Quello che più mi rattrista, però, è che non c’è il loghetto delle donazioni per la ricostruzione post-terremoto, non per il loghetto, beninteso, per le donazioni. Si era vociferato della possibilità di tagliare qualche spesa superflua, come i fuochi artificiali, che potevano essere ridotti, per donare la somma risparmiata, ma niente, nemmeno un’iniziativa che possa raccogliere fondi. Eppure di soldi ne arrivano tanti o, quantomeno, immaginiamo sia così, e immaginiamo che tanti ne siano arrivati nel passato. Non possiamo saperlo con certezza perché non è mai stato pubblicato un bilancio o un resoconto del movimento economico legato alla festa, ma è facile supporre che ci sia e che sia cospicuo. Sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più, ma niente. Peccato, sarà per l’anno prossimo.

Luca Craia

sabato 7 maggio 2016

Centro storico addio. Nel programma opere pubbliche non c'è. A che serve l'assessore?



Se vi interessa, sopra trovate il programma completo delle opere pubbliche previste dall’Amministrazione Comunale di Montegranaro per il triennio 2016/2018. Come si vede chiaramente il centro storico non figura in nessuna voce, eccezione fatta per il municipio. Non c’è una voce di spesa e non c’è un progetto. Quindi, per un altro triennio, non aspettiamoci nulla. A questo punto c’è da chiedersi a cosa serva la delega per il centro storico assegnata a Beverati. Suona un po’ come una presa per i fondelli.

Luca Craia